SE VOLETE LEGGERE CON LA MUSICA (VIVALDI, L’INVERNO)
E’ IN FONDO—CITATO NELLA POESIA A CESARE CROSA DI VERGAGNI
SITO UFFICIALE
Dopo aver avuto un ictus, non riusciva più a scrivere, ma continuò dettando a delle sue collaboratrici. Nonostante la malattia, che ne limitava fortemente l’autonomia, fino a che la obbligò a rimanere sempre a letto, rimase sempre “l’allegra ragazza della Resistenza”, ma quest’ultima volta—davanti al disfacimento della malattia e poi alla morte.
O Bisagno
O Bisagno, i tuoi occhi chiari ci guardano ancora./
Ancora ci sta davanti invalicabile il tuo vasto petto/
ogniqualvolta ci chiami cosa che non sia libertà/
né diritto, né umano sentire dell’uomo.
Aldo Gastaldi, “Bisagno” che guidò la Resistenza ligure.
Rappresaglia
Ci sono dieci morti sulla strada./
Il prete non li può benedire,/
le loro madri non li possono lavare./
Stasera in ogni casa si prega per loro,/
ogni madre li piange come figli.
Il cavallino nero / a Cesare Crosa di Vergagni, “Micky”
Un cavallino nero mi sembrasti
la prima volta che ti vidi.
Tra l’ombra e il sole te ne andavi
per quella strada di montagna,
il passo velocegli occhi scintillanti
e lo sten che portavi come un fiore.
Non ci amavamo
eppure tremavo sempre per te.
Io lo sapevolo sapevo da allora
che non saresti ritornato insieme agli altri.
Vengono i giorni
Vengono i giorni
che il cuore è una terra bruciata,
polvere e fumo
nuvole basse di piombo.
Voi divenuti nomi di piazze e di strade
corso Gastaldi largo Cesare Crosa
via Buranello giardini pubblici C. Talassano.
Ma il tempo è una casa di innumerevoli stanze
sorvegliate e severe dove tutto è per sempre;
chi ne possiede le chiavi può ritrovare ogni cosa:
gesti e parole di un giorno qualunque.
I vostri giorni di prima,il vostro andare
e venire in queste piazze e strade
divenute ora voi per ricordare la scelta
che voi avete fatta a quelli che vengono
e vanno con gesti e parole qualunque
dove sta chiusa la scelta che anch’essi hanno fatta
in queste stanze severe che non consentono fuga,
ma tutto è per sempre.
I vostri giorni di prima.
Cesare Crosa il suo passo di vento
e la musica dentro:Vivaldi, “Le quattro stagioni”,
l’elettrico “Inverno”quegli aghi di ghiaccio e di gioia.
Buranello che parla a un compagno
battendo il giornale sul dorso a un leone
del grande scalone di marmo dell’ateneo genovese.
Aldo Gastaldi la fronte tranquilla più su della folla,
quegli occhi di spada.Talassano il biondino
di mento appuntito sempre piegato dal riso
sul banco di scuola;fu allegro davanti alla morte,e
tenne allegri i compagni.
Di tutti il più fortunato biondino di lungo viso,
tu divenuto un giardino di foglie aria bambini gridanti
che rinverdiscono il cuore quando è terra bruciata.
1921-26 FEBBRAIO 2014
ELENA BONO E IL SUO EDITORE CHE, FORSE, NON HA PIACERE DI VEDERE…
Elena Bono
« …La Storia è un mare in cui anche i giganti vengono sommersi dalle tempeste da loro stessi provocate. Ma la Storia è, altresì, non solo il vastissimo campo insanguinato dove giacciono assieme ai giganti combattenti, anche gli incolpevoli, travolti da forze e ragioni a loro estranee. La Storia è anche il piccolo campo lavorato con grande stento e sudore dai poveri, dagli umili che con ostinata pazienza tornano a seminare il buon grano di cui si alimenta la vita dell’uomo….[1] » |
(Elena Bono (tratto dalla presentazione dell’autrice de “Le spade e le ferite”) |
Elena Bono (Sonnino, 29 ottobre 1921 – Lavagna, 26 febbraio 2014[2]) è stata una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana.
Elena Bono nasce a Sonnino, nel Lazio, il 29 Ottobre 1921. Figlia di un noto studioso di letteratura classica, Francesco Bono, e di Giselda Cardosi, vive la sua prima infanzia a Recanati dove, fin da bambina, avverte il primo misterioso legame con l’animo poetico del Leopardi, che lei subito chiama confidenzialmente “Giacomino”. A dieci anni si trasferisce con la famiglia in Liguria, a Chiavari, dove scrive le sue opere di poesia,teatro, narrativa, critica.
Particolarmente importanti, negli anni della sua formazione, sono le figure del padre, Francesco Bono(insigne grecista e latinista, e preside di Liceo) e della nonna materna, Elena Saltarelli, originaria di Pescasseroli, paese natale di Benedetto Croce e amica della ricchissima famiglia di Luisa Sipari, madre di Benedetto Croce. La Bono rileva a questo proposito che Benedetto Croce cita membri di entrambe le famiglie nel suo libro “La storia del regno di Napoli” (Ed. Laterza, 1925).
Il 21 Febbraio 1959 Elena Bono sposa Gian Maria Mazzini, giovane imprenditore e critico letterario, appartenente ad un ramo collaterale della famiglia di Giuseppe Mazzini (e legato da lontana parentela, attraverso un determinato ramo della famiglia Puccio di Chiavari, anche a Giuseppe Garibaldi). Per suo marito la Bono ha scritto due poesie che, assieme ad altre dedicate ai propri familiari più stretti, sono state raccolte nella recente pubblicazione Poesie Opera Omnia (Ed. Le Mani, 2007) sotto il titolo di “Piccola Via Crucis di Famiglia”.
Nell’esaminare la biografia della Bono, è necessario soffermarsi sul periodo 8 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945, quando, giovanissima, in seguito al bombardamento di Chiavari, dovette sfollare a Bertigaro (Comune di Borzonasca), sull’Appennino ligure. Si trovò a stretto contatto con leformazioni partigiane di quella zona, cui diede un contributo di informazioni per quanto riguardava soprattutto l’avvistamento di rastrellamenti. Suo quotidiano riferimento era l’Avvocato Enrico Raimondo di Genova, anch’egli sfollato in quel luogo, e che, nell’immediato dopoguerra, fu il primo Presidente della Provincia di Genova appena liberata.
Nell’Aprile del 1991, uno speciale del TG1 intitolato “Resistere oggi”, curato da Pierluigi Varvesi, le dedica un’intera puntata. Fra gli intervistati, l’allora Senatore Paolo Emilio Taviani, e il regista e maestro di Teatro Orazio Costa Giovangigli.
Nel 2000, la Federazione Volontari della Libertà, nella persona dell’allora suo presidente Senatore Paolo Emilio Taviani, volle onorarla con la consegna ufficiale di una medaglia nella Prefettura di Genova.
Buona parte della produzione letteraria di Elena Bono è di fatto ispirata al tema della resistenza, intesa nella sua accezione non solo storica ma anche esistenziale ed universale, testimoniata nella raccolta di Poesie “Piccola Italia” e nei romanzi della trilogia “Uomo e Superuomo”: “Come un Fiume come un sogno”, “Una valigia di cuoio nero”, “Fanuel Nuti – Giorni davanti a Dio”.
Elena Bono è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo, svedese e greco.
Scrittrice di punta della casa editrice Garzanti negli anni ’50 assieme al giovane Pier Paolo Pasolini (pubblicò fra gli altri la raccolta di liriche I GALLI NOTTURNI e il romanzo MORTE DI ADAMO, che fu tradotto in diverse lingue e venne considerato un capolavoro da critici e uomini di cultura dell’epoca quali Emilio Cecchi e Nazareno Fabbretti), nonostante i molti e prestigiosi riconoscimenti ricevuti, Elena Bono vive da ormai mezzo secolo una condizione di inspiegabile, per qualcuno “misterioso”, oblìo. A partire dagli anni ’80 la casa editrice LE MANI, di Recco (www.lemanieditore.com), pubblica tutta la sua vasta produzione letteraria.
Attualmente, fra i principali critici conoscitori ed estimatori dell’opera di Elena Bono troviamo Giovanni Casoli, Elio Andriuoli, Elio Gioanola, Roberto Trovato, Francesco de Nicola, Stefano Verdino.
Fra i registi che hanno messo in scena le sue opere teatrali si annoverano nomi come Salvatore Ciulla, Daniela Ardini, Ugo Gregoretti, Pino Manzari, Carmelo Rifici, Sophie Elert.
I giornalisti televisivi che più si sono interessati a lei, realizzando interviste e servizi speciali sulle sue opere, sono Pierantonio Zannoni (TG3 RAI Liguria) e Stas’ Gawronski (RAI Libro Educational,Cult Book).
Nel Dicembre del 2004 le è stata conferita l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.
© a cura di Stefania Venturino
Opere principali
Poesia
- I galli notturni liriche; 1952 Garzanti
- Alzati Orfeo liriche; 1958 Garzanti
- Piccola Italia ; 1981 EmmeE
- Invito a palazzo liriche; 1982 EmmeE
- Ballata in tre tempi per Francesco d’Assisi, Urbino, L’Arcangelo, 1985
- Poesie Opera Omnia, Recco, Le Mani, 2007
Narrativa
- Morte di Adamo, Milano, Garzanti, 1956; Recco, EmmeE, 1988
Teatro
- Ippolito dramma; 1954 Garzanti
- La testa del Profeta dramma;Milano, Garzanti, 1965
- El entierro del Rey,La Fiera letteraria, agosto 1971
- Cuore senza fine ; 1975 Paravia
- La grande e la piccola morte amma;Recco, Le Mani, 2003
- Come un fiume come un sogno ; 1985 EmmeE
- Raccolta d’autunno
- “Per Aldo Gastaldi – Bisagno” 2003 – editore Le Mani
Note
Collegamenti esterni
https://www.youtube.com/watch?v=QoQgegTP5q4