ORE 17:44 MGP : (PRIMA PARTE/ già pubblic. /link sotto) E SECONDA PARTE DELL’ANALISI – TRADOTTA IN ANGOSCE ESISTENZIALI — DE “IL PROBLEMA DI SPINOZA” DELLO SCRITTORE PSICHIATRA IRVIN D. YALOM—laFELTRINELLI

di questo non ho trovato l’autore: lo conoscete? Scriveteci!

Mein junges Leben hat ein end. J.P. Sweelinck (1562-1621)  – lingua fiamminga degli inizi del Seicento–Olanda

“La mia giovane vita ha una fine, caro amico, e anche i miei canti ” (1 min. e qualcosa)

bruegel il giovane

rembrant

 

la musica e la pittura e, soprattutto, la nuova “sensibilita’” del tempo di Spinoza  (ch. pubblica su richiesta dell’autrice)

 

https://www.youtube.com/watch?v=ckXcYiUTH0M

 

irvin yalom –(Washington, 13 giugno 1931)  / se guardate la foto da giovane e questa, forse direte come chiara: “e’ uno dei privilegiati cui la vita ha fatto del bene”. Voi come vi pare?

 

MGP      PRIMA PARTE    “IL PROBLEMA SPINOZA”  DI Irvin D. Yalom–laFeltrinelli–

 

UN REPEAT IN ONORE DI MGP— UNO PSICHIATRA (VERO) RILEGGE SPINOZA…partire da ” carissima chiara…” sempre che vogliate!

 

 

 

guardatelo da giovane: come direste voi?  “Inquietante?”

 

 

SECONDA PARTE

 

“ Come può un uomo che legge e apprezza Spinoza essere nazista?”

 

 


Ma qui la situazione è opposta. Alfred è nazista già da ragazzo e quando finisce l’università scopre il filosofo che entrerà nella sua vita con la forza di un pensiero assillante e tormentoso.
Dietro pressione del professore Schafer prometterà di leggere i testi di Spinoza. Così farà, ma prima di cedere a questo proposito intrigante, gli accadono molte cose.
A Monaco trova lavoro come giornalista e fa carriera, entra nella Società Thule dove assume anche il ruolo di oratore in difesa di una Germania minacciata dai Bolscevichi e dagli Ebrei. Conosce il giovane caporale Hitler che ammira per la “collera selvaggia” del suo stile oratorio, di cui condivide pienamente i contenuti: gli stessi del Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, NSDAD, che si forma in quegli anni.

Ha l’occasione di fare un viaggio a Parigi per accompagnare un finanziatore del partito. Il suo viaggio prosegue quasi involontariamente fino ad Amsterdam per visitare la casa di Spinoza.

 


 

Di Baruch Spinoza ha  appena finito di leggere “Il trattato teologico-politico” e considera l’autore un ebreo coraggioso e saggio. “ Tutto quell’indottrinamento religioso, ventiquattrore su ventiquattro e ciò nonostante ebbe la forza di respingere il Dio degli ebrei e il popolo ebraico” e conclude pensando “ non poteva avere sangue ebraico nelle vene “.

 

da quando è stato cacciato (1656), il suo mestiere è “il tornitore di lenti”, come viene detto subito sotto—

 


 

La casa / museo è formato da due stanze: la prima contiene l’attrezzatura del tempo per molare le lenti, la seconda la biblioteca personale di Spinoza, un centinaio di testi. Sul muro adiacente una piccola bacheca mette in mostra le cinque prime edizioni in lingue diverse de “Il trattato teologico-politico”, proprio il libro che Alfred porta nella sua valigetta.

Dopo l’Olanda Alfred si ferma a Berlino per ritrovare lo psichiatra Friedrich Pfister amico di famiglia con il quale ha avuto, quattro anni prima, due conversazioni personali e profonde.

E’ a questo punto che, a proposito del Primo Convegno Sionista 1897 e dei “Protocolli dei savi di Sion”, per bocca di Fredrich Pfister, l’autore ci ricorda “ l’estremo bisogno dell’uomo di un capro espiatorio”.

Alfred si sente accolto e compreso come mai non gli era accaduto, giunge a rivelargli la sua lettura segreta del “Trattato” di Spinoza e commenta con entusiasmo il testo come critica devastante “al” giudaismo e “al” cristianesimo.

Prima di lui una simile aperta opposizione alla religione sarebbe stata impensabile.

 

 


 

Fredrich Pfister

 

 

 

Fredrich Pfister lo incoraggia a proseguire la lettura con l’Etica, un  testo incredibilmente ricco che va a toccare quasi tutti gli aspetti importanti della filosofia, dalla virtù alla libertà.
Alla fine del loro incontro finalmente Alfred accenna a qualcosa di personale che lo assilla : “ Be’ ci sarebbe una cosa. . . . “

 

Spinoza viene chiamato dal Rabbino Capo Mortera. Le sue critiche alle credenze ebraiche sono già note.
Le più evidenti sono le incongruenza delle Scritture che fanno sorgere il dubbio  sulle origini divine dei Sacri Testi che egli afferma non possono che essere assemblate da mani umane. Non solo ma egli accusa il popolo d’Israele per l’atteggiamento reverenziale nei confronti  della Torah, che diventa inevitabilmente il peccato contro il quale Dio, attraverso Mosè, l’aveva messo in guardia: l’idolatria. Ovunque gli ebrei non adorano idoli d’oro, ma composti di carta e inchiostro. Di conseguenza nasce un’interpretazione della Bibbia al fine di ottenere leggi e cerimonie indirizzate a rituali necessari alla tranquillità e all’ordine della comunità.
“ La forza della credenza-egli aggiunge- non ha alcuna relazione con la sua veridicità. Ogni Dio ha i suoi fieri e fedeli credenti”

E ancora sull’immortalità dell’anima egli afferma “Il mondo a venire, la vita immortale, la beatitudine dopo la morte. . . . tutte queste espressioni sono invenzioni dei Rabbini.  La mente non può persistere dopo la morte del corpo”.

E ancora “ Dio non ci ha fatto a sua immagine, siamo noi che lo abbiamo fatto a immagine nostra”

 

Dunque un crollo totale del credo ebraico. Rimane il grande quesito:

dove trovare la vita buona?


La vera devozione non consiste nel pregare con il semplice scopo di evitare un turbamento, ma nella giustizia, nella carità e nell’amore per il prossimo. In questo modo la vita buona assolve il proprio compito e giunge all’eliminazione dell’ansia.

 

Questa la sua risposta.

 

baruch spinoza   (1632-1677)

 


Ora mi pare interessante entrare nel merito del discorso del rabbino Mortera che cerca in ogni modo di persuaderlo.
Dopo i richiami all’affetto, alla memoria del padre e alle aspettative nutrite per quel giovane straordinario Baruch, egli passa alla storia degli ebrei, cacciati e perseguitati dall’Inquisizione e giunti finalmente in uno paese tollerante: l’Olanda.

Il rabbino si rivolge poi ai valori della fede e alla necessità di difenderla dagli attacchi dei cristiani, contro l’ateismo, per mantenere saldi i fondamenti della cultura ebraica e la tranquillità della collettività.
Passa poi alle suppliche e alla proposta di tacere, (ciò che pochissimi sanno) e infine gli propone un sussidio economico a vita e la possibilità di vivere senza impegni, solo per lo studio.

Vale la pena leggere la scomunica che seguirà e le condizioni irrevocabili imposta all’eretico.
Baruch prende le sue poche cose e si trasferisce in una piccola casa dove vivrà solo, senza più nessun contatto con gli ebrei. Il sentimento di dolore, di abbandono, di rifiuto e di solitudine trova il suo antidoto nel senso di libertà dal giogo della tradizione, dai rituali e dalla superstizione. Il poter pensare autonomamente e il poter ricercare con onestà possono compensare le perdite subite.

 

“Tutte le cose nobili sono tanto difficili quanto sono rare” (traduz. a senso di chiara)


La domanda che nasce spontanea è: come è possibile credere senza voler capire? MGP

 

chiara: “credo quia absudum” (Tertulliano, II sec. dopo Cristo)—frase poi ripresa….( “credo proprio perché è assurdo”–Tutto il dibattito religioso nei secoli si puo’ riassumere in queste due affermazione, entrambe apodittiche cioè non accettano discussione.

 

 

EVVIVA MGP!

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