ore 23:51 —umberto saba l’inizio di una sua poesia: la malinconia (ma non dire di che raccolta, di che periodo…se potete ditemelo voi: io studio, ma lo sapro’ fra qualche anno se mai lo saprò….)

 

UMBERTO SABA—

 


Trieste, 1983—Gorizia 1957

 

 


Malinconia
la vita mia
struggi terribilmente;
e non v’è al mondo, non c’è al mondo niente
che mi divaghi.

Niente, o una sola
casa. Figliola,
quella per me saresti.
S’apre una porta; in tue succinte vesti
entri, e mi smaghi.

Piccola tanto,
fugace incanto
di primavera. I biondi
riccioli molti nel berretto ascondi,
altri ne ostenti.

Ma giovinezza,
torbida ebbrezza,
passa, passa l’amore.
Restan sì tristi nel dolente cuore,
presentimenti.

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