ore 09:46 DA NEMO, ritardissimo! Umberto Galimberti: ” I maschi non sanno cosa vogliono davvero le donne “—con uno sghimbesco di chiara a mo’ di commento—

 

Umberto Galimberti: ” I maschi non sanno cosa vogliono davvero le donne “

24 febbraio 2015

 

 

 

“”… < […] è vero che la donna è più corpo del maschio (così vuole la natura che l’ ha incaricata della generazione), ma il corpo per lei non è limitato agli organi sessuali, com’è nella percezione maschile spaventosamente limitata. Per le donne il corpo è un tramite per dispiegare orizzonti di interiorità che, dischiusi ( nel caso non si siano già adeguate al modello maschile), generano sensibilità, arte, scrittura, e in generale tutto ciò che siamo abituati a chiamare ‘anima’.  Per entrare in comunicazione con loro è tuttavia necessario che gli uomini scoprano la propria anima, la loro parte femminile, che spesso non hanno o tendono a nascondere il più possibile, fino a perderne le tracce. E questo accade perché il modello maschile diffuso è quello dell’ uomo tutto d’ un pezzo, anche se è con quell’ altro pezzo, quello rimosso, che si può entrare in relazione col mondo femminile. L’ altro pezzo non è la dolcezza melensa o lo sdilinquimento ridicolo, ma la capacità di ascoltare le narrazioni femminili, con la sensibilità di chi va oltre la narrazione stessa, per catturarne quanto di allusivo c’è in quella narrazione, quanto di non detto c’è, nel racconto, che vuole essere scoperto e compreso. Solo dopo è possibile fondersi nei giochi d’ amore, che rilanciano altri racconti. La comunicazione è questa, ma ci vuole una grande capacità di ascolto e una curiosità di scoprire quel che la donna cela e nell’ immediato non appare. Per raggiungere questo passaggio d’ incanto occorre che il maschio rinunci a celebrare il suo io, pensando ingenuamente di far colpo sulla donna, e si disponga all’ ascolto, non tanto di quel che la donna dice, quanto di ciò che lascia intravvedere e intendere col suo dire. Ne siamo all’ altezza ? >. …”””

 

( da Risponde Umberto Galimberti, D la Repubblica di Sabato 21 Febbraio 2015 )

 

 

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3 risposte a ore 09:46 DA NEMO, ritardissimo! Umberto Galimberti: ” I maschi non sanno cosa vogliono davvero le donne “—con uno sghimbesco di chiara a mo’ di commento—

  1. Chiara Salvini scrive:

    commento di chiara sghimbesciato più del solito dalla fretta:
    Con tutto il rispetto per il Prof. Galimberti, dice delle cose “utili” e importanti, ma per chi rimane all’interno di una concezione in cui ”uomo e donna non sono persone “—-pur nella diversità (che va conclamata), persone allo stesso titolo, entrambi “cittadini del mondo”…uno per l’altro, se si può dire! Non esiste la categoria ” donna” oppure “uomo”, se non dentro una storia molto precisa, per chi sa ricostruirla, in cui –uno dei due- prevalentemente ” l’uomo e il suo pistolino di virilità”….ha occupato -da alcuni trionfalmente –lo spazio dell’altro.
    una piccola traversa:
    “virile” viene dal lat. “vir” che significa sì “uomo, maschio”, ma anche forza e virtù, come si vede anche dall’italiano.
    Voglio dire che è molto facile far dipendere la propria forza nonché virtù da un pezzo di carne, un organo che la natura dedica al piacere per assicurarsi l’instancabile riproduzione di se stessa.
    Meglio non addentrarsi, per chi non sa come chiara, ma che gli uomini primitivi abbiano eretto falli giganteschi a mo’ di idoli, si capisce : probabilmente è l’unico oggetto in natura, il fallo, che può andare contro la gravità, ma “sempre in certe circostanze” che devono facilitare la fecondazione della donna. Fuori da quelle anche lui, il nostro “falletto”, si abbandona teneramente alla legge generale.
    Oggi, noi –donne e uomini – entrambi dico—siamo in tantissimi momenti, alcuni sempre, mi azzardo, / uomini primitivi che hanno bisogno di idoli.
    E pensa che comoda meraviglia, se me lo posso tenere in una tasca, dietro a pochi bottoni facilmente sgranabili…! Sia per me sia per la donna che ne brama ” il posssesso.”
    Esiste, per me, un fallo psichico o mentale che ho visto spesso e malvolentieri, forse addirittura su di me, su tante donne la cui più forte motivazione nella vita è “vincere, aver potere sugli altri…addirittura sugli animali che devono scattare sull’attenti appena chiamati. Non apriamo il discorso ai figli. ”
    Per chiudere con persone di sesso maschile: niente è mai stato così violento come il fallo psichico appeso sulla testa di persone, ripeto l’ho visto più in uomini, ma anche in entrambi i sessi, che soffrono di qualche forma di inadeguatezza sia a procreare che ad avere un rapporto che termina con un orgasmo…”felice” ?

  2. nemo scrive:

    “” … il nostro “falletto”, si abbandona teneramente alla legge generale. ” : divertentissimo, cara Chiara. Dici verità con tanta saggia ironia da rallegrarmi, mentre ti leggo ( e rido rumorosamente ). Ma la sostanza del tuo ragionamento è seria se non ‘tragica’ (……niente è mai stato così violento come il fallo psichico appeso sulla testa di persone, ripeto l’ho visto più in uomini, ma anche in entrambi i sessi …… ). Condivido la tua ‘osservazione’ iniziale sul fatto che ‘persona’ è la definizione più giusta, che ci dovrebbe comprendere tutti, alla pari. Chi mai si ‘ricorda’ quale sia il ‘suo’ sesso ( fallo o figoncino) quando fa all’ amore con libertà e gioia ?

  3. Donatella scrive:

    Le eredità storiche- culturali sono tante e pesanti. Ad esempio io non sono mai riuscita a liberarmi dei lavori di casa, perché ho imparato, anche se con rabbia, che la realtà era questa. Ormai dico: faccio prima a farlo io, e mi rendo conto che è sbagliato, ma per abitudine e pigrizia faccio così. Ho sempre detto tra me e me che se dovessi nascere un’altra volta vorrei nascere maschio, perché tutto sommato, almeno fino a pochi anni fa, l’uomo aveva una vita più facile ( meno proibizioni, meno tabù,ecc.). Anche adesso, dovessi decidere in due minuti, direi la stessa cosa. Penso che le donne abbiano conquistato ben poco negli ultimi decenni, perché hanno preso come modello i valori maschili, invece di portare avanti il loro modo di concepire il vivere. Sono diventate manager, dividono a fatica il tempo , quando ciò avviene, tra famiglia e lavoro, oppure cercano di fare figli a quarant’anni, quando il ritmo biologico è già stato alterato. Non so cosa sia giusto, però penso che non sia vincente farsi conquistare dall’ideologia del nemico. Rivendico, per lei e lui, una vita umana, come diceva non so chi, dove umanità è una parola che abbraccia teneramente uomo e donna.

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