18:08 —PAOLO ERCOLANI —Grillo, Berlinguer e questi partiti da sciogliere subito! IL MANIFESTO DI OGGI —PAOLO ERCOLANI LO TROVI ANCHE SU FACEBOOK

 

 

 

Paolo Ercolani

 

 

LA PALUDE ITALIA

A suo tempo Berlinguer fu ignorato. Il Movimento di Grillo oggi viene irriso. E noi, chissà poi perché, affoghiamo in una palude di melma (e merda)

 

 

 

il manifesto - quotidiano comunista

Edizione del 20 ottobre 2015
L’URTO DEL PENSIERO  

Grillo, Berlinguer e questi partiti da sciogliere subito!

 

20.10.2015, 16:35

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di PAOLO ERCOLANI

«I par­titi di oggi sono soprat­tutto mac­chine di potere e di clien­tela. Scarsa o misti­fi­cata cono­scenza della vita e dei pro­blemi della società, della gente. Idee, ideali, pro­grammi pochi o vaghi, sen­ti­menti e pas­sione civile zero. Gesti­scono inte­ressi, i più dispa­rati, i più con­trad­dit­tori, tal­volta anche loschi, comun­que senza alcun rap­porto con le esi­genze e i biso­gni umani emer­genti, oppure distor­cen­doli, senza per­se­guire il bene comune».

BERLINGUER IGNORATO

Sem­bra la lucida e pre­cisa foto­gra­fia di oggi. In realtà era il 28 luglio del 1981, quando un signore di nome Enrico Ber­lin­guer rila­sciava que­ste parole pesanti come pie­tre a Euge­nio Scal­fari, per un’intervista su «Repub­blica» che è rima­sta nella Storia.

Ci è rima­sta in tutti i sensi, a onor del vero, per­ché la Sto­ria si è inca­ri­cata di testi­mo­niarne la perenne attua­lità, il costante saper descri­vere una realtà sem­pre più misera, inde­gna di un Paese civile, foriera di gua­sti, stor­ture e disa­stri per­fet­ta­mente in grado di get­tare una nazione nell’abisso da cui non si torna indietro.

Piac­cia o meno, il dato ita­liano è que­sto: i par­titi, que­sti par­titi con cui abbiamo a che fare oggi, sono ridotti a car­roz­zoni senza idee, pro­grammi e valori che non siano quello di gestire il pre­sente. Senza alcuna capa­cità di ela­bo­rare e quindi per­se­guire una visione futura dell’Italia che si vuole costruire.

In più, ovvia­mente, si pre­sen­tano a tutti gli effetti come dei lugu­bri car­roz­zoni del malaf­fare, della cor­ru­zione più bieca, della gestione cri­mi­nosa del denaro pub­blico. Corpi malati dove la sele­zione delle classi diri­genti, a tutti i livelli, è rego­lata dall’alto in base al grado di fedeltà, di potere e di cri­mi­na­lità di cui ogni indi­vi­duo si mostra capace e disponibile.

Agli ele­menti sani, insomma, non si dà nep­pure la pos­si­bi­lità di arri­vare a certi livelli di diri­genza (figu­ria­moci di governo).

E quando que­sto dovesse suc­ce­dere, per un errore di cal­colo o per una curiosa iro­nia del caso, la fra­go­rosa e vio­lenta mac­china della dele­git­ti­ma­zione e male­di­zione si sca­tena con­tro quella mosca bianca, costrin­gen­dola a dimet­tersi quanto prima per non dover incor­rere in una sorte ben peggiore.

Que­sto è il qua­dro lugu­bre del nostro Paese, di cui la poli­tica rap­pre­senta sol­tanto la punta dell’iceberg più espo­sta alla visi­bi­lità e al cla­more mediatico.

Negarlo o anche solo igno­rarlo sarebbe sciocco. Inu­tile. Criminale.

Nel 1981 quelle parole dure, one­ste e pro­fe­ti­che di Enrico Ber­lin­guer (che sostan­zial­mente segna­la­vano e denun­cia­vano la neces­sità di occu­parsi qui e ora della «que­stione morale») ven­nero paci­fi­ca­mente ignorate.

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE IRRISO

 

Così come oggi, con una col­pe­vo­lezza, inde­cenza e irre­spon­sa­bi­lità per­fino più oscene, ven­gono non solo igno­rate ma pro­prio irrise le parole (e i fatti!) del Movi­mento cin­que stelle, lad­dove esso ha fatto e fa dell’onestà tra­spa­rente dei pro­pri espo­nenti un baluardo irri­nun­cia­bile e fon­da­men­tale della pro­pria atti­vità politica.

Non ho rispar­miato e non rispar­mio cri­ti­che al Movi­mento di Grillo e Casa­leg­gio, ma nella misura in cui esso si pre­senta (anche) come un pro­dotto spon­ta­neo e diretto dell’indignazione popo­lare verso una classe diri­gente inca­pace, cor­rotta e arro­gante, è stu­pido, inco­sciente e per­sino cri­mi­nale fare finta che si tratti di un feno­meno grezzo, super­fi­ciale, populistico.

Sarà bene dirlo una volta per tutte: il popu­li­smo è quello che pro­viene dall’alto, quando un poli­tico cerca di blan­dire e con­qui­stare il favore popo­lare con pro­messe furbe e irrealistiche.

Quando si tratta di un’esigenza che pro­viene dal basso, per di più a fronte di un’oggettiva e ormai insop­por­ta­bile incli­na­zione della classe diri­gente a delin­quere e abu­sare dei soldi della comu­nità, non si può par­lare di popu­li­smo, rele­gando la rea­zione che ne segue a feno­meno irri­le­vante quando non fastidioso.

Certo, orga­niz­zare una forza poli­tica sol­tanto sulla rea­zione alla cri­mi­na­lità orga­niz­zata pro­pria dell’élite domi­nante, spesso si rivela un’operazione ste­rile, inca­pace di modi­fi­care il dato reale, o peg­gio ancora tri­ste­mente ina­datta a gover­nare un Paese qua­lora que­sta forza «spon­ta­nea» e popo­lare si tro­vasse ad essere mag­gio­ri­ta­ria rispetto al con­senso elettorale.

Fatto sta, però, che l’eventuale mag­gio­ranza poli­tica di que­sta forza segna­le­rebbe almeno due dati dif­fi­cil­mente smen­ti­bili: da una parte la miser­rima inca­pa­cità della poli­tica «orga­niz­zata» di rispon­dere, magari con i pro­pri anti­corpi, a un can­cro che si estende ine­so­ra­bile a tutti gli organi del corpo sociale.

Dall’altra, però, segna­le­rebbe una con­creta e non igno­ra­bile volontà del popolo stesso di rea­gire, di rifiu­tare una classe poli­tica inca­pace e truf­fal­dina, di impe­gnarsi con­cre­ta­mente (sep­pure in forme che pos­sono rive­larsi inef­fi­caci) per riget­tare quel can­cro e sosti­tuirlo con una medi­cina natu­rale e purificante.

Lo stesso Ber­lin­guer, del resto, rimar­cando una «dif­fe­renza» del par­tito comu­ni­sta di allora (che, ammesso fosse fon­data, e in buona parte lo era, si è tri­ste­mente e ine­so­ra­bil­mente estinta fino agli esiti mise­re­voli dell’odierno Pd), pro­se­guiva l’intervista affer­mando che «noi vogliamo che i par­titi ces­sino di occu­pare lo Stato».

Pen­siamo un attimo ai gril­lini che, in maniera sacro­santa, si van­tano quando dalle inter­cet­ta­zioni tele­fo­ni­che emerge la lamen­tela di impren­di­tori e poli­tici cor­rotti che si sca­gliano con­tro que­sto o quell’altro sin­daco o ammi­ni­stra­tore gril­lino, pur­troppo e disgra­zia­ta­mente rive­lan­tesi «incor­rut­ti­bile» e tetra­gono a ogni ten­ta­tivo di com­pro­messo a danno del bene comune.

Ebbene, lo faceva anche Ber­lin­guer: «Ai tempi della mag­gio­ranza di soli­da­rietà nazio­nale (il Pci al governo con la Dc e gli altri per rea­gire al peri­colo del ter­ro­ri­smo, ndr.) – que­ste le parole dell’allora lea­der del Pci – ci hanno scon­giu­rato in tutti i modi di for­nire i nostri uomini per ban­che, enti, pol­trone di sot­to­go­verno, per par­te­ci­pare anche noi al ban­chetto. Abbiamo sem­pre rispo­sto di no!».

«Noi pen­siamo che il pri­vi­le­gio vada com­bat­tuto e distrutto ovun­que si annidi – pro­se­guiva il lea­der comu­ni­sta — che i poveri, gli emar­gi­nati, gli svan­tag­giati vadano difesi, e gli vada data voce e pos­si­bi­lità con­creta di con­tare nelle deci­sioni e di cam­biare le pro­prie con­di­zioni, che certi biso­gni sociali e umani oggi igno­rati vadano sod­di­sfatti con prio­rità rispetto ad altri, che la pro­fes­sio­na­lità e il merito vadano pre­miati, che la par­te­ci­pa­zione di ogni cit­ta­dino e di ogni cit­ta­dina alla cosa pub­blica debba essere assicurata!».

Il punto è pro­prio que­sto. Ber­lin­guer, che ovvia­mente aveva letto Gram­sci, richia­mava la fun­zione rap­pre­sen­ta­tiva degli inte­ressi popo­lari che un Par­tito sano, «pro­fes­sio­nale», unito e rivolto alla rea­liz­za­zione del bene comune, dovrebbe svol­gere per tute­lare l’interesse col­let­tivo e i biso­gni delle cate­go­rie sociali più oppresse e svantaggiate.

IL FALLIMENTO DI QUESTA POLITICA

Ecco, oggi­giorno, pro­prio oggi (e non ieri, né domani), oggi che il «Guar­dian» (13 otto­bre 2015) denun­cia che la metà della ric­chezza mon­diale è nelle mani dell’1% della popo­la­zione, pos­siamo poco tran­quil­la­mente pren­dere atto che i par­titi, que­sti par­titi con cui oggi dob­biamo fare i conti, hanno fal­lito mise­ra­mente rispetto al ruolo di farsi rap­pre­sen­tanti dei più vasti inte­ressi e biso­gni popolari.

Abban­do­nan­dosi all’affarismo più cupo e cri­mi­noso, inca­paci di ela­bo­rare qua­lun­que pro­gramma serio e cre­di­bile per ridi­se­gnare una società adatta i tempi mutati, per­ché l’unico pro­gramma è quello di favo­rire il potere eco­no­mico più diso­ne­sto e impo­po­lare, pos­si­bil­mente par­te­ci­pando alle ric­chezza che esso accu­mula troppo spesso a danno del bene pub­blico e dell’interesse collettivo.

Que­sta situa­zione penosa, di cui il Movi­mento cin­que stelle rap­pre­senta un sin­tomo ine­qui­vo­ca­bile e un ten­ta­tivo (mal­de­stro?) di più che legit­tima rea­zione, dice una cosa sol­tanto a uomini e donne one­sti e di buona volontà.

Dice che i par­titi, que­sti par­titi vanno sciolti in blocco per mani­fe­sta inca­pa­cità e cri­mi­no­sità con­ge­nita e quindi irrimediabile.

Dice che uomini e donne di buona volontà, a destra come a sini­stra e al cen­tro (volendo uti­liz­zare le vec­chie cate­go­rie), devono met­tersi a tavo­lino per costruire nuovi sog­getti poli­tici, con un baga­glio teo­rico e un pro­gramma chiari e defi­niti, capaci di leg­gere il pre­sente, pen­sare il futuro e dotarsi di rego­la­menti interni in cui tra­spa­renza delle regole, que­stione morale ed espul­sione imme­diata dei sog­getti che delin­quono costi­tui­scono dei fon­da­menti espli­citi e irrinunciabili.

Se non tro­viamo il modo di farlo, e non domani, ma pro­prio oggi, pro­prio qui ed ora, ver­remo meno al com­pito fon­da­men­tale di ogni sana comu­nità sociale e politica.

Ci con­dan­ne­remo irre­pa­ra­bil­mente a una fine mise­re­vole che era già nelle parole di Enrico Ber­lin­guer del 1981: «Ma poi, quel che deve inte­res­sare vera­mente è la sorte del Paese. Se si con­ti­nua in que­sto modo, in Ita­lia la demo­cra­zia rischia di restrin­gersi, non di allar­garsi e svi­lup­parsi. Rischia di sof­fo­care in una palude!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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