Com’è bella questa immagine: fa pensare a cose belle e buone! In questi giorni ho dovuto abbandonare i miei piccioni. Mettevo un po’ di riso sul davanzale alla sera e poi il mattino dopo, quando mi alzavo, se l’erano già mangiato. Si sa che i piccioni, come tutti gli esseri viventi, fanno la cacca; qualcuna andava a finire sui balconi sottostanti, dall’alto mi hanno buttato anche della candeggina e mi hanno fatto riportare che, se non avessi smesso nella mia vergognosa pratica, mi avrebbero denunciato al Comune, che anni fa aveva fatto un’ordinanza contro chi dà da mangiare ai piccioni ( il testo me lo avevano già messo da tempo in casella). E’ vero che i piccioni sporcano, ma nessuno si lamenta per lo smog che ci entra nei polmoni, nessuno si indigna per i giovani che sono a spasso oppure che paghiamo dei ticket esagerati per la salute. Da noi c’è anche chi, appena vede dei rom o presunti tali, telefona ai vigili perché li mandi via, non importa dove. Insomma, i miei piccioni mi rallegravano, osservavo il loro modo di comportarsi, ormai li conoscevo quasi uno per uno. La cosa grave è che, al posto dei piccioni, ci potrebbero stare benissimo i rom, gli ebrei, i musulmani, i poveri, i cani e i gatti che non hanno padrone e tutti quelli che sono gli ultimi della fila. Ma è tutto normale, salviamo i nostri valori (?????), soprattutto coltiviamo l’ignoranza che è sempre premiata da tutte le autorità e da tutti i bravi sudditi.
Ho tradito dei fratelli,
ombre azzurre
dell’alba e della sera,
sereno caos
alla mia gioiosa tavola:
ogni chicco di riso
un ingordo atto d’amore,
un’attesa paziente e infinita,
una fiducia intelligente
negli esseri umani,
mai ricambiata:
Quanto aspettano da noi gli animali
il diritto di stare al mondo!
Deserto assolato sul mio balcone.
Gli stizziti vicini
non attentano più
alle fragili ali
che intrecciavano risse e amori
alle mie finestre.
Le cornacchie gracchiano da lontano,
i cani sono irosamente zittiti
da umani immeritevoli
dell’illimitata bestiale offerta di amicizia.
Com’è bella questa immagine: fa pensare a cose belle e buone! In questi giorni ho dovuto abbandonare i miei piccioni. Mettevo un po’ di riso sul davanzale alla sera e poi il mattino dopo, quando mi alzavo, se l’erano già mangiato. Si sa che i piccioni, come tutti gli esseri viventi, fanno la cacca; qualcuna andava a finire sui balconi sottostanti, dall’alto mi hanno buttato anche della candeggina e mi hanno fatto riportare che, se non avessi smesso nella mia vergognosa pratica, mi avrebbero denunciato al Comune, che anni fa aveva fatto un’ordinanza contro chi dà da mangiare ai piccioni ( il testo me lo avevano già messo da tempo in casella). E’ vero che i piccioni sporcano, ma nessuno si lamenta per lo smog che ci entra nei polmoni, nessuno si indigna per i giovani che sono a spasso oppure che paghiamo dei ticket esagerati per la salute. Da noi c’è anche chi, appena vede dei rom o presunti tali, telefona ai vigili perché li mandi via, non importa dove. Insomma, i miei piccioni mi rallegravano, osservavo il loro modo di comportarsi, ormai li conoscevo quasi uno per uno. La cosa grave è che, al posto dei piccioni, ci potrebbero stare benissimo i rom, gli ebrei, i musulmani, i poveri, i cani e i gatti che non hanno padrone e tutti quelli che sono gli ultimi della fila. Ma è tutto normale, salviamo i nostri valori (?????), soprattutto coltiviamo l’ignoranza che è sempre premiata da tutte le autorità e da tutti i bravi sudditi.
Creature
Ho tradito dei fratelli,
ombre azzurre
dell’alba e della sera,
sereno caos
alla mia gioiosa tavola:
ogni chicco di riso
un ingordo atto d’amore,
un’attesa paziente e infinita,
una fiducia intelligente
negli esseri umani,
mai ricambiata:
Quanto aspettano da noi gli animali
il diritto di stare al mondo!
Deserto assolato sul mio balcone.
Gli stizziti vicini
non attentano più
alle fragili ali
che intrecciavano risse e amori
alle mie finestre.
Le cornacchie gracchiano da lontano,
i cani sono irosamente zittiti
da umani immeritevoli
dell’illimitata bestiale offerta di amicizia.