Josè “Zeca” Afonso è stata la voce della libertà in Portogallo. La trasmissione alla radio della sua Grândola vila morena (fino ad allora proibita) alla mezzanotte del 25 aprile 1974 fu il segnale d’inizio della Revolução dos cravos, la Rivoluzione dei garofani, così chiamata dai fiori che una venditrice ambulante si mise a offrire ai militari la mattina della sollevazione. Fu la fine della dittatura portoghese che durava da quasi cinquant’anni.
Jose “Zeca” Afonso was the voice of freedom in Portugal. The radio broadcast of his Grândola vila morena (hitherto forbidden) at midnight on April 25, 1974 was the signal for the beginning of the Revolução dos cravos, the Carnation Revolution, named after the flowers that a street vendor began to offer to the military on the morning of the revolt. It was the end of the Portuguese dictatorship that had lasted for nearly fifty years.
incisa da Stefano Saletti & Piccola Banda Ikona in Folkpolitik 2012
Eu fui ver a minha amada
Lá p’rós baixos dum jardim
Dei-lhe uma rosa encarnada
Para se lembrar de mim
Sono andata a vedere la mia amata
là in basso presso un giardino
le ho dato una rosa rossa
perché si ricordi di me
Eu fui ver o meu benzinho
Lá p’rós lados dum passal
Dei-lhe o meu lenço de linho
Que é do mais fino bragal
— Sono andato a vedere il mio bene (” benzinho ” è diminutivo che accarezza)
là vicino a un viottolo
le ho dato il mio fazzoletto di lino
che è del tessuto più fine
Eu fui ver uma donzela
Numa barquinha a dormir
Dei-lhe uma colcha de seda
Para nela se cobrir
Eu fui ver uma solteira
Numa salinha a fiar
Dei-lhe uma rosa vermelha
Para de mim se encantar
Eu fui ver a minha amada
Lá nos campos eu fui ver
Dei-lhe uma rosa encarnada
Para de mim se prender
Verdes prados, verdes campos
Onde está minha paixão
As andorinhas não param
Umas voltam outras não
Refrão:
Minha mãe quando eu morrer
Ai chore por quem muito amargou
Para então dizer ao mundo
Ai Deus mo deu Ai Deus mo levou
Madre mia quando morirò
che si pianga per chi ha troppo sofferto
per così dire al mondo
ai Dio mi hai dato, ai Dio mi hai tolto.
(trad. di chiara che si scusa in anticipo…Si tratta di una canzone popolare che l’autore/cantante ha adatto per la rivoluzione…Certo è stata una rivoluzione pacifica : ma tra garofani rossi, nenie d’amore e dolci di miele…Si potrebbe–in confronto alle altre —chiamare ” rivoluzione della culla “, quella patria da cui non avremmo mai dovuto uscire! )
ho trovato una traduzione ufficiale!
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=42416&lang=it