L’IGNORANZA COME VALORE
paolo di paolo (roma, 1983)—sotto libri pubblicati da wikipedia
C’è un tratto che rende ancora più deprimente questa deprimente campagna elettorale. La discussione intorno a temi e proposte culturali si fatica a cogliere, risulta opaca. E se la commissione “ Cultura 2030” voluta dai 5 Stelle non svela i risultati per evitare — lo raccontava ieri su Repubblica Maurizio Bettini — « equivoci controproducenti » , le altre forze politiche non compiono sforzi esemplari. Enunciazioni generiche, slogan e poco più. C’è da stupirsi? No. La questione, però, non è rilevante solo su un piano concreto. Lo è anche su un piano astratto. Perché mentre i temi culturali restano indietro nell’agone elettorale, monta un inquietante orgoglio “ politico” dell’ignoranza. Non si tratta di congiuntivi mal gestiti; si tratta di un sempre più esibito sprezzo per la cultura, per le passioni intellettuali: aggettivo che diventa insulto.
Dopo decenni di spensierata indifferenza ( « con la cultura non si mangia » ), si è approdati alla provocazione astiosa. Salvini che chiama a raccolta elettori e seguaci social contro gli intellettuali “ di sinistra” ( e giù, nei commenti, profluvi di « rincoglioniti » ), Grillo che li riduce a caricature; un’esponente 5 Stelle che definisce feticismo l’amore per il cinema. Leader nostalgici, negazionisti quasi incoscienti che irridono testimoni e storici degli orrori del XX secolo. Appassionati “ libertari” che vomitano discredito su scienziati di inoppugnabile competenza.
Abbattuto a colpi di scure il politicamente corretto, anche laddove non era solo ipocrisia ma un argine al veleno del linguaggio violento, il “ culturalmente corretto”, fra quelle macerie, non viene nemmeno contemplato. Nessuno si aspetta dai leader politici che siano illuminati pedagoghi, né sono tenuti a esserlo, ma è allarmante questa corsa a mortificare il valore del sapere, dei saperi, la legittimità di qualunque discorso che non accetti logiche binarie e semplificazioni becere.
L’ignoranza- come- valore non cerca più avalli, non ne ha bisogno. Nemmeno quando si traduce in gesto violento, su una lapide in via Fani e dappertutto. Passa per presunzione snob, o per buonismo da privilegiati ogni invito a ragionare, ad approfondire, a usare parole diverse e a cercarle, perché le parole non sono mai solo parole. Politica e cultura se ne vanno così per strade opposte; negano nei fatti la possibilità di quella congiunzione su cui sessant’anni fa Norberto Bobbio fondava uno dei suoi saggi più importanti.
Perché il tempo non desse ragione a chi vede tutto rosso o tutto nero, Bobbio proponeva una figura di intellettuale che, dalla lezione dei totalitarismi, avesse appreso l’opportunità di « non sottomettersi supinamente alla verità di una parte sola » . E che, combattendo le falsificazioni e la propaganda, contribuisse « a spezzare il circolo chiuso di impotenza e di paura, in cui si rivela la contagiosa inferiorità dell’ignoranza » . Temeva, da parte del mondo della cultura, arroccamenti elitari: invitava perciò a tenere le porte e le finestre aperte. Non poteva immaginare che a sprangarle a monte sarebbe stata — nel XXI secolo — una politica arrogante, risentita, totalmente priva di dubbi.
PAOLO DI PAOLO—PUBBLICAZIONI (WIKI):::
Ha curato libri-intervista: Un piccolo grande Novecento, con Antonio Debenedetti (Manni, 2005), Ho sognato una stazione. Gli affetti, i valori, le passioni, con Dacia Maraini (Laterza, 2005), Risalire il vento, con Raffaele La Capria (Liaison, 2008),Queste voci queste stanze, con Elio Pecora (Empirìa, 2008). In Ogni viaggio è un romanzo (Laterza, 2007) ha raccolto 19 conversazioni con gli scrittori italiani, tra cui Andrea Camilleri, Melania Mazzucco, Emanuele Trevi su libri e viaggi; in Scusi, lei si sente italiano? (Laterza, 2010, con Filippo Maria Battaglia) le voci di grandi scrittori e giornalisti sul tema dell’identità nazionale.
Per il teatro ha curato il testo teatrale Il respiro leggero dell’Abruzzo (2001), dedicato a pagine di grandi scrittori sull’Abruzzo e portato in scena da Franca Valeri,Milena Vukotic, Arnaldo Ninchi e L’innocenza dei postini (in AA.VV., L’attesa, a cura di Mario Fortunato, Bompiani), messo in scena durante il Napoli Teatro Festival Italia 2010. Nel 2008 è stato uno dei volti della trasmissione culturale di Raitre Gargantua, condotta da Giovanna Zucconi.
Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Raccontami la notte in cui sono nato (Perrone; poi Feltrinelli UE 2014). La trama del libro è ispirata alla vicenda dell’australiano Nicael Holt, che nel 2007, a ventiquattro anni, annunciò di voler mettere in vendita su EBay la propria vita. Sergio Pent ha scritto su “La Stampa-Tuttolibri”: “…quasi un bignami di Truffaut, in cui l’autore delinea a voce piena le coordinate di un insinuante minimalismo dei sentimenti, piovuti sulla pagina goccia a goccia, in una già nobile sapienza narrativa”.
Di Indro Montanelli ha curato un’antologia degli scritti, La mia eredità sono io. Pagine da un secolo (Rizzoli Bur, 2008), e l’epistolario Nella mia lunga e tormentata esistenza (Rizzoli 2012). Sulla figura del giornalista ha scritto Tutte le speranze. Montanelli raccontato da chi non c’era (Rizzoli 2014). Ha curato inoltre un’antologia dei racconti di Antonio Debenedetti, E nessuno si accorse che mancava una stella (Rizzoli Bur, 2010) e Viaggi e altri viaggi di Antonio Tabucchi (Feltrinelli, 2010).
Nel 2011 è uscito Dove eravate tutti (Feltrinelli, vincitore Premio Mondello, Superpremio Vittorini e finalista Premio Zocca Giovani). Nel 2012 ha raccolto in La fine di qualcosa. Scrittori italiani tra due secoli saggi e articoli sugli scrittori italiani contemporanei.
Del 2013 è Mandami tanta vita (Feltrinelli), finalista Premio Strega e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa[1][2] e del Premio Fiesole. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Una storia quasi solo d’amore (Feltrinelli), il saggio Tempo senza scelte (Einaudi) e Viaggio a Roma con Nanni Moretti (Bompiani).
Per bambini e ragazzi ha scritto La mucca volante (Bompiani 2014, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), Giacomo il signor bambino (Rrose Sélavy 2015) e un adattamento della Divina Commedia (La Nuova Frontiera Junior). Nel 2017, per Bompiani, pubblica Papà Gugol, con le sue illustrazion