PAOLO DI PAOLO, L’IGNORANZA COME VALORE—REP. 22-02-2018

 

 

L’IGNORANZA COME VALORE

Paolo Di Paolo

 

paolo di paolo (roma, 1983)—sotto libri pubblicati da wikipedia

C’è un tratto che rende ancora più deprimente questa deprimente campagna elettorale. La discussione intorno a temi e proposte culturali si fatica a cogliere, risulta opaca. E se la commissione “ Cultura 2030” voluta dai 5 Stelle non svela i risultati per evitare — lo raccontava ieri su Repubblica Maurizio Bettini — « equivoci controproducenti » , le altre forze politiche non compiono sforzi esemplari. Enunciazioni generiche, slogan e poco più. C’è da stupirsi? No. La questione, però, non è rilevante solo su un piano concreto. Lo è anche su un piano astratto. Perché mentre i temi culturali restano indietro nell’agone elettorale, monta un inquietante orgoglio “ politico” dell’ignoranza. Non si tratta di congiuntivi mal gestiti; si tratta di un sempre più esibito sprezzo per la cultura, per le passioni intellettuali: aggettivo che diventa insulto.

Dopo decenni di spensierata indifferenza ( « con la cultura non si mangia » ), si è approdati alla provocazione astiosa. Salvini che chiama a raccolta elettori e seguaci social contro gli intellettuali “ di sinistra” ( e giù, nei commenti, profluvi di « rincoglioniti » ), Grillo che li riduce a caricature; un’esponente 5 Stelle che definisce feticismo l’amore per il cinema. Leader nostalgici, negazionisti quasi incoscienti che irridono testimoni e storici degli orrori del XX secolo. Appassionati “ libertari” che vomitano discredito su scienziati di inoppugnabile competenza.

Abbattuto a colpi di scure il politicamente corretto, anche laddove non era solo ipocrisia ma un argine al veleno del linguaggio violento, il “ culturalmente corretto”, fra quelle macerie, non viene nemmeno contemplato. Nessuno si aspetta dai leader politici che siano illuminati pedagoghi, né sono tenuti a esserlo, ma è allarmante questa corsa a mortificare il valore del sapere, dei saperi, la legittimità di qualunque discorso che non accetti logiche binarie e semplificazioni becere.

L’ignoranza- come- valore non cerca più avalli, non ne ha bisogno. Nemmeno quando si traduce in gesto violento, su una lapide in via Fani e dappertutto. Passa per presunzione snob, o per buonismo da privilegiati ogni invito a ragionare, ad approfondire, a usare parole diverse e a cercarle, perché le parole non sono mai solo parole. Politica e cultura se ne vanno così per strade opposte; negano nei fatti la possibilità di quella congiunzione su cui sessant’anni fa Norberto Bobbio fondava uno dei suoi saggi più importanti.

Perché il tempo non desse ragione a chi vede tutto rosso o tutto nero, Bobbio proponeva una figura di intellettuale che, dalla lezione dei totalitarismi, avesse appreso l’opportunità di « non sottomettersi supinamente alla verità di una parte sola » . E che, combattendo le falsificazioni e la propaganda, contribuisse « a spezzare il circolo chiuso di impotenza e di paura, in cui si rivela la contagiosa inferiorità dell’ignoranza » . Temeva, da parte del mondo della cultura, arroccamenti elitari: invitava perciò a tenere le porte e le finestre aperte. Non poteva immaginare che a sprangarle a monte sarebbe stata — nel XXI secolo — una politica arrogante, risentita, totalmente priva di dubbi.

 

PAOLO DI PAOLO—PUBBLICAZIONI (WIKI):::

 

Ha curato libri-intervista: Un piccolo grande Novecento, con Antonio Debenedetti (Manni, 2005), Ho sognato una stazione. Gli affetti, i valori, le passioni, con Dacia Maraini (Laterza, 2005), Risalire il vento, con Raffaele La Capria (Liaison, 2008),Queste voci queste stanze, con Elio Pecora (Empirìa, 2008). In Ogni viaggio è un romanzo (Laterza, 2007) ha raccolto 19 conversazioni con gli scrittori italiani, tra cui Andrea Camilleri, Melania Mazzucco, Emanuele Trevi su libri e viaggi; in Scusi, lei si sente italiano? (Laterza, 2010, con Filippo Maria Battaglia) le voci di grandi scrittori e giornalisti sul tema dell’identità nazionale.

Per il teatro ha curato il testo teatrale Il respiro leggero dell’Abruzzo (2001), dedicato a pagine di grandi scrittori sull’Abruzzo e portato in scena da Franca Valeri,Milena Vukotic, Arnaldo Ninchi e L’innocenza dei postini (in AA.VV., L’attesa, a cura di Mario Fortunato, Bompiani), messo in scena durante il Napoli Teatro Festival Italia 2010. Nel 2008 è stato uno dei volti della trasmissione culturale di Raitre Gargantua, condotta da Giovanna Zucconi.

Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Raccontami la notte in cui sono nato (Perrone; poi Feltrinelli UE 2014). La trama del libro è ispirata alla vicenda dell’australiano Nicael Holt, che nel 2007, a ventiquattro anni, annunciò di voler mettere in vendita su EBay la propria vita. Sergio Pent ha scritto su “La Stampa-Tuttolibri”: “…quasi un bignami di Truffaut, in cui l’autore delinea a voce piena le coordinate di un insinuante minimalismo dei sentimenti, piovuti sulla pagina goccia a goccia, in una già nobile sapienza narrativa”.

Di Indro Montanelli ha curato un’antologia degli scritti, La mia eredità sono io. Pagine da un secolo (Rizzoli Bur, 2008), e l’epistolario Nella mia lunga e tormentata esistenza (Rizzoli 2012). Sulla figura del giornalista ha scritto Tutte le speranze. Montanelli raccontato da chi non c’era (Rizzoli 2014). Ha curato inoltre un’antologia dei racconti di Antonio Debenedetti, E nessuno si accorse che mancava una stella (Rizzoli Bur, 2010) e Viaggi e altri viaggi di Antonio Tabucchi (Feltrinelli, 2010).

Nel 2011 è uscito Dove eravate tutti (Feltrinelli, vincitore Premio Mondello, Superpremio Vittorini e finalista Premio Zocca Giovani). Nel 2012 ha raccolto in La fine di qualcosa. Scrittori italiani tra due secoli saggi e articoli sugli scrittori italiani contemporanei.

Del 2013 è Mandami tanta vita (Feltrinelli), finalista Premio Strega e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa[1][2] e del Premio Fiesole. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Una storia quasi solo d’amore (Feltrinelli), il saggio Tempo senza scelte (Einaudi) e Viaggio a Roma con Nanni Moretti (Bompiani).

Per bambini e ragazzi ha scritto La mucca volante (Bompiani 2014, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), Giacomo il signor bambino (Rrose Sélavy 2015) e un adattamento della Divina Commedia (La Nuova Frontiera Junior). Nel 2017, per Bompiani, pubblica Papà Gugol, con le sue illustrazion

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