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Il parkour (/paʁ.ˈkuʁ/), è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nell’eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante[1], naturale o urbano, attraverso corsa, salti, equilibrio, scalate, arrampicate, ecc.
I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono «arte dello spostamento» (art du déplacement) e «percorso» (parcours).[2].
Il termine parkour, coniato da David Belle deriva invece da parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell’addestramento militare proposto da Georges Hébert. Alla parola parcours, Koundé sostituì la «c» con la «k», per suggerire aggressività, ed eliminò la «s» muta perché contrastava con l’idea di efficienza del parkour[3].
I praticanti del parkour sono chiamati tracciatori (traceurs), o tracciatrici (traceuses) al femminile[4].
IL MEGLIO DI DAVID BELLE —4 MINUTI