LIMES NUOVO CHE ESCE OGGI :::STATI PROFONDI, GLI ABISSI DEL POTERE—VIAGGIO NELLE ANTICAMERE DEL POTERE FATTA DI INFLUSSI DIRETTI E INDIRETTI, PUBBLICI E PRIVATI–appunto::: “gli stati profondi, gli abissi del potere “

 

LIMES  NUOVO–ESCE OGGI — STATI PROFONDI, GLI ABISSI DEL POTERE

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“Stati profondi, gli abissi del potere”, il nuovo numero di Limes

Dettaglio della copertina a cura di Laura Canali

Dettaglio della copertina a cura di Laura Canali.

La copertina, la data di uscita e i primi articoli del numero 8/18 di Limes, dedicato alle anticamere del potere.

Il numero 8/18 di Limes si intitola Stati profondi, gli abissi del potere.


Sarà disponibile online, in PDF, in ebook, in  queste edicole e queste librerie da venerdì 14 settembre.


Il numero sarà presentato a Roma, Genova, Firenze, Bologna. Presto maggiori informazioni nella nostra pagina relativa agli eventi.


Lo Stato è un Giano bifronte, uno spazio in cui per ogni camera del potere diretto si forma un’anticamera di influssi e poteri indiretti, in cui alla dimensione politica si affianca quella dello Stato profondo.


Labirinto di burocrazie, funzioni, e influenze pubbliche o private, lo Stato profondo rappresenta – nell’espressione del filosofo e giurista Carl Schmitt – l’anticamera del potere, corridoio diretto tra l’apice decisionale e i suoi esecutori, indispensabile alla vita delle istituzioni e alla loro proiezione geopolitica.


La prima parte – Gli Stati profondi delle maggiori potenze – ripercorre dall’interno le anticamere dei principali attori geopolitici mondiali. Si segnalano qui i contributi di Dario Fabbri (“Negli abissi della superpotenza”), Giorgio Cuscito (“Xi, partito, Stato, la nuova verticale del potere in Cina”), Orietta Moscatelli (“Putin collettivo e Putin singolo: le due facce dell’impero”) e Giovanni Collot (“‘Ceci n’est pas un État’, il potere improbabile della burocrazia europea
”).


La seconda parte – Il mondo visto dagli apparati – è dedicata ai protagonisti delle anticamere, veri e propri manovratori e vettori della proiezione di potenza. Si richiamano qui i contributi di Federico Petroni (“I proconsoli d’America”), Jean-Baptiste Noé (“Il senso della Francia per lo Stato”) e Nikolaj Petrov (“La nomenklatura nel nome di Putin”).


La terza parte –Lo Stato profondo italiano – è incentrata sui gangli e sul cuore del potere burocratico-amministrativo del nostro paese. Qui si sottolineano le analisi di Carlo Pelanda (“Il Quirinale è il cuore del nostro Stato profondo”), Alessandro Aresu (“Così si diventa Gianni Letta“) e Carlo Nordio (“Come magistratura comanda”).


Dopo un racconto di Antonio Pennacchi, chiude il numero la consueta rubrica curata da Edoardo Boria, La storia in carte.

Il senso di accerchiamento della Russia

Lo scudo e la spada: perché Putin vuole un nuovo Kgb

Situazione interna e tensioni geopolitiche potrebbero spingere il presidente della Russia a centralizzare gli apparati di sicurezza. Una manovra di sovietica memoria, per la quale ci sono due spiegazioni: l’inquilino del Cremlino si sente molto minacciato – oppure molto potente.

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In Turchia, un golpe tira l’altro

Cosa è successo davvero nella notte più lunga del terzo millennio in Anatolia. Gli occidentali potrebbero aver incoraggiato i golpisti – anche indirettamente – per saggiare le capacità delle Forze armate turche. Come cambiano Mar Nero e Medio Oriente. Non è detto che Ankara riesca ad avvicinarsi a Russia e Iran.

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