OGGETTI DELLA CULTURA MAYO CHENCHIPE
Semi di cacao (fonte: Max Pixel)
THEOBROMA CACAO
Le fave di cacao o i semi di cacao non sono altro che
il frutto della pianta sempreverde conosciuta nel mondo scientifico con il nome di “Theobroma Cacao“, da cui si ricava uno degli alimenti più consumati ed amati al mondo: il cacao o cioccolato.
Fuor di ogni dubbio, i semi di cacao erano un alimento prezioso alla base del regime alimentare dei Maya e degli Aztechi che ne apprezzavano le proprietà afrodisiache e libidinose ed ulteriori benefici che ancora oggi possiamo annoverare:
- la presenza di antiossidanti come i polifenoli e l’epicatechina, un flavonoide che conferisce il classico gusto amaro, mantiene inalterate le sue proprietà anti-aging,
- è un potente antidepressivo dato che consumare cacao porta a rasserenarci e a tirarci su di morale grazie alla presenza di teobromina, tiramina e l’anandamide, responsabili dell’euforia,
- è un antitumorale e ci protegge dall’insorgenza di patologie come l’Alzheimer e le malattie cardiovascolari,migliora la concentrazione del cervello,
- è un energetico, la presenza di vitamine, sali minerali e carboidrati conferiscono alle fave di cacao un apporto energetico utile per chi svolge intensa attività sportiva,
- riduzione del colesterolo, la grande quantità di sostanze antiossidanti regolarizza i livelli di colesterolo buono HDL ed abbassa la percentuale di quello cattivo LDL
- il contenuto di magnesio nel seme di cacao apporta salute al cuore e permette di controllare la pressione sanguigna,
- è un potente elisir di longevità: secondo uno studio britannico consumare semi di cacao prolunga la vita degli esseri umani.
- Consumare semi di cacao apporta numerose proprietà benefiche, tuttavia, nelle persone soggette ad ipertensione e nervosismo, la presenza di caffeina nel seme di cacao potrebbe accentuare questi sintomi.
https://www.notizie.it/semi-cacao-proprieta/?refresh_ce
ANSA.IT –29 OTTOBRE 2018
Il cioccolato ha 1.500 anni in più, risale a 5.300 anni fa
Il cacao coltivato in Sud America prima volta
ARTE PRECOLOMBIANA DEI MAYO CHICHIPE
BICCHIERI CON BECCUCCIO E FACCIA UMANA
UNA COPPA
DAL SITO ARCHEOLOGICO DI SANTA ANA-LA FLORIDA DEI MAYO CHICHIPE
SCRITTO IN SPAGNOLO
http://mayochinchipe.blogspot.com/p/blog-page_30.html
Cambia la carta d’identità del cioccolato. Il cacao infatti ha iniziato ad essere coltivato 1.500 anni anni prima di quanto si credesse ed è stato il Sud America, e non l’America Centrale, il luogo dove è stata introdotta la sua coltura per la prima volta. Pubblicata sulla rivista Nature Ecology and Evolution, la scoperta è dell’università canadese della British Columbia a Vancouver.
Quella del Theobroma cacao è stata a lungo una coltivazione importante per le popolazioni dell’America Centrale e i semi di cacao erano usati sia come moneta di scambio che per preparare bevande consumate durante feste e rituali. Le tracce archeologiche che facevano risalire la coltivazione del cacao a 3.900 anni fa hanno aiutato a consolidare l’idea che fosse stato coltivato in America Centrale.
I dati genetici hanno rilevato invece che la maggiore diversità del T. cacao e di altre specie parenti appartiene al Sud America equatoriale, dove il cacao è importante ancora oggi per le popolazioni indigene, suggerendo che qui abbia avuto origine la sua coltura. Studiando i reperti di ceramica di Santa Ana-La Florida, il più antico sito conosciuto della cultura Mayo-Chinchipe (che risale ad almeno 5.450 anni fa), gli studiosi guidati da Michael Blake hanno trovato tracce che dimostrano che queste popolazioni utilizzavano il cacao tra 5.300 e 2.100 anni fa.
Si tratta della presenza di amido di cereali specifico del T. cacao all’interno di un coccio, dei residui di theobromina, un alcaloide amaro che si trova solo nel T. cacao, e dei frammenti dell’antico Dna del T. cacao. Ciò suggerisce, secondo i ricercatori, che i Mayo-Chinchipe avessero iniziato a coltivare il T. cacao almeno 1.500 anni prima che in America Centrale. E poiché alcuni dei manufatti di ceramica di Santa Ana-La Florida hanno collegamenti con la costa del Pacifico, gli autori ipotizzano che il commercio di beni, incluso quello di piante importanti, possa aver fatto iniziare il viaggio di questa pianta verso Nord.