IL SOLE 24 ORE DEL 26-10-2018 :: INTERVISTA DI VAROUFAKIS, LIEDER DEL MOVIMENTO DIEM 25, ALLA STAMPA ESTERA A ROMA::: RICETTE PER L’ITALIA::: SALVINI E’ FASCISMO, SI’ AL REDDITO DI CITTADINANZA, DEFICIT AL 3% MA PER INVESTIRE VERDE, IN MANIFATTURA, SICUREZZA INFRASTRUTTURALE PER LA PREVENZIONI SISMICA E PER EVITARE DISASTRI COME QUELLO DI GENOVA, INVESTIMENTI PER TRASPORTI SOSTENIBILI, TAGLIO ALL’ALIQUOTA PIU’ ALTA– LA MANOVRA DI GOVERNO RISULTA IN UN ECCESSO DI DEBITO SENZA GRANDI BENEFICI–INVESTIMENTI IN CRESCITA DELL’ECONOMIA–questo il programma di diem 25 per l’Italia…

 

 

IL SOLE 24 ORE DEL 26 OTTOBRE 2018

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-10-26/l-ex-ministro-finanze-greco-varoufakis-per-italia-vogliamo-deficit-3percento-ma-crescita-162255.shtml?uuid=AE3pIRWG

 

L’EX MINISTRO GRECO

Varoufakis: Salvini riporta l’Italia al fascismo. Ok al deficit al 3%, ma per investimenti

Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco e leader del movimento transnazionale Diem25 (foto Reuters) Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco e leader del movimento transnazionale Diem25 (foto Reuters)

 

Salvini sta sfruttando la frammentazione e l’incoerenza logica dell’establishment per portare, attraverso la sua rabbiosa xenofobia, un nuovo momento fascista in Italia». Sono le parole rilasciate da Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco e leader del movimento transnazionale Diem25, in un incontro alla Stampa Estera a Roma.

Varoufakis ha aggiunto che «Bruxelles e Salvini stanno lavorando insieme contro gli interessi degli italiani, in particolare, e degli europei in generale». «Salvini è il più grande sostenitore di Bruxelles. Juncker, Merkel, Macron ed altri sono aggrappati al potere con l’argomento: “Qualunque errore abbiamo commesso, dopo di noi c’è Salvini”», ha affermato. «Bruxelles – ha aggiunto – è il più grande sostenitore di Salvini. Imponendo all’Italia regole che garantiscono la stagnazione e il calo dei redditi e delle prospettive per la maggior parte degli italiani, permettono a Salvini l’uscita tattica nel populismo xenofobo».

«Vogliamo il deficit al 3%, ma per la crescita»
Varoufakis ha illustrato anche la sua ricetta per la politica economica italiana. «Vogliamo portare il deficit dal 2,4% al 3% – ha detto – ma di denaro che stimola la crescita», a differenza della proposta di bilancio del governo Conte, che ha come «risultato un deficit in eccesso senza grandi benefici». È questa parte della ricetta per risolvere il problema del budget italiano proposta dell’ex ministro delle Finanze greco, che ha illustrato il programma per l’Italia del movimento transnazionale Diem25, il suo movimento, in vista delle elezioni europee del 2019.

Italia «ground zero della crisi europea»
Un programma che vuole portare l’Italia «ground zero della crisi europea» all’interno della «primavera europea» promossa da Diem25. Varoufakis ha sottolineato di voler dare al nostro Paese «valore al settore manifatturiero», «sicurezza infrastrutturale per la prevenzione sismica», «investimenti per evitare il ripetersi di casi come il disastro di Genova» e «investimenti per trasporti sostenibili».

La ricetta per aumentare gli investimenti verdi
La proposta dell’ex ministro greco per risolvere il problema del budget italiano è «cancellare il taglio proposto da Salvini per l’aliquota fiscale più alta», «continuare con l’introduzione di un reddito minimo garantito e accelerarlo» e «aumentare gli investimenti verdi in Italia al 5% del Pil» con un meccanismo per il quale «la Banca d’investimenti europea emette ogni anno, per almeno cinque anni, bond per 500 miliardi di euro, che la Bce acquista ogniqualvolta i tassi di interesse salgono al di sopra di una soglia».

Fino a quando il Consiglio dell’Ue non sarà d’accordo su quest’ultimo punto, ha concluso Varoufakis, «il governo italiano aumenterà gli investimenti pubblici per compensare fino al raggiungimento del limite del 3% fissato a Maastricht», e solo quando «il Consiglio dell’Ue sarà d’accordo con i punti precedenti, Roma abbasserà il deficit fino ai livelli richiesti da Bruxelles».

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