ansa.it –5 novembre 2019:: INTERVISTA A GREGOR GYSI ( BERLINO, 1948 )– ADERISCE ALLA LINKE DAL 2007 / PRESIDENTE DEL PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA ::: ‘La Germania Est è stata umiliata dall’Ovest’. ‘Le conseguenze si vedono ancora oggi’

 

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Gregor Gysi (Berlino16 gennaio 1948) è un avvocato e politico tedesco, una delle figure di punta del partito Die Linke.

Ha svolto un ruolo centrale durante le fasi finali della Germania Est, nel 1989. Il padre Klaus Gysi fu ministro della cultura della Repubblica Democratica Tedesca fra il 1966 ed il 1973.

Presidente del Partito della Sinistra Europea– (PSE ) a cui, dal 2014, è iscritto il PD

per intervento di GUGLIELMO EPIFANI 

che dall’11 maggio 2013 al 15 dicembre 2013 è stato il segretario del Partito Democratico.

 

 

In carica

Dal 2007 appartiene alla LINKE.

 

 

 

ansa.it –5 novembre 2019–17,55

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/11/04/muro-di-berlino-a-30-anni-dalla-caduta_bcaeaaf9-7d74-4984-9e42-f1d62f4cddae.html

 

 

‘La Germania Est è stata umiliata dall’Ovest’

Parla Gregor Gysi: ‘Le conseguenze si vedono ancora oggi’

Quel 9 novembre del 1989, Gregor Gysi assistette alla caduta del Muro incollato alla tv. “Non andai con gli altri nella parte ovest della città. Il giorno dopo, alle 9, avevo udienza in tribunale: il mio cliente era accusato di omicidio. E per come conoscevo e conosco la giustizia tedesca, questa non si sarebbe fatta fuorviare da un evento del genere e avrebbe mantenuto l’appuntamento. Così fu, del resto”.

Trent’anni dopo, l’esponente della Linke, presidente della Sinistra europea, traccia un bilancio amaro con l’ANSA sugli effetti della riunificazione delle due Germanie, e analizza il successo dell’estrema destra nell’ex DDR, partendo dalle frustrazioni dei cosiddetti ‘ossi’, cioè i cittadini del Germania orientale.

“Non vi è dubbio che l’unità, con la libertà, la democrazia e lo stato di diritto conquistati dai dimostranti abbiano garantito una migliore offerta di merci e servizi e una valuta libera e convertibile. Eppure – rileva l’avvocato che ad est della cortina di ferro era ben integrato (suo padre era il ministro della Cultura Klaus Gysi) – il governo federale e il Bundestag non furono disposti a cambiare nulla, nella simbologia del loro Paese, per l’ingresso della Ddr, nell’ambito dell’applicazione della legge fondamentale. Né nel nome del Paese, né nell’Inno o nella bandiera, né nell’emblema o in qualche qualificazione di qualche istituzione federale. Ma se si uniscono due popoli, anche se si tratta di due popoli tedeschi, e si dice a uno dei due che non vale niente, al punto che non viene modificata neppure una virgola nella simbologia dell’altro e poi nel paese riunificato, questo produce profonde conseguenze psicologiche di mortificazione, che ancora oggi hanno effetto”. L’ascesa di AfD si spiegherebbe dunque tenendo conto di 4 ragioni: “Innanzitutto i tedeschi dell’est si sentono gli sconfitti della storia. I Laender orientali erano occupati dall’Unione sovietica e non dalle potenze occidentali”, elenca.

“Inoltre la Ddr era una società chiusa e non conosceva i musulmani. A Lipsia e Berlino, dove invece ce n’erano, Alternative attecchisce in modo sensibilmente meno significativo. Gli abitanti di queste due città sono cresciuti in una dimensione più internazionale. La terza ragione è che, dopo la riunificazione, i tedeschi della Ddr si sono sentiti cittadini di seconda classe. E questo a causa degli errori del governo federale”. Infine, gli ossi “negli anni ’90 e successivamente hanno vissuto una disoccupazione di massa, che ha prodotto molte ansie sociali. AfD utilizza tutto questo e attribuisce le colpe ai profughi, offrendo una soluzione facile e falsa: ‘via i profughi e i nostri problemi sono risolti'”. Il partito di estrema destra dell’odierna Bundesrepublik “ha fatto dei più deboli della società dei capri espiatori”. I risultati elettorali devono certamente far riflettere, aggiunge Gysi, “ma tre quarti della Germania orientale non ha comunque votato per questo partito”. Preoccupa invece, per questo raffinato osservatore della sinistra tedesca, l’affermarsi di “egoismi nazionali”, che lasciano pensare che “problemi globali, come la questione sociale o il cambiamento climatico, possano risolversi in una cornice nazionale. Una politica che viene collegata al richiamo all’uomo forte, e con un fare inumano all’isolamento e al razzismo. Una minaccia per i diritti fondamentali tutelati dalle nostre democrazie”.

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1 risposta a ansa.it –5 novembre 2019:: INTERVISTA A GREGOR GYSI ( BERLINO, 1948 )– ADERISCE ALLA LINKE DAL 2007 / PRESIDENTE DEL PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA ::: ‘La Germania Est è stata umiliata dall’Ovest’. ‘Le conseguenze si vedono ancora oggi’

  1. Donatella scrive:

    A questa situazione così critica, che investe molti Paesi europei, occorrerebbe dare una risposta anche a livello di Europa.

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