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Bamako (in bambaro ߓߊߡߊߞߐ, translitt. Bàmakɔ̌) è la capitale e la città più popolosa del Mali.
Sorge sul Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle del Niger superiore e la valle del medio Niger, nella parte sud-occidentale del paese.
Buon porto fluviale e principale centro amministrativo e commerciale del Mali, è attivo nella produzione di caucciù, resina e legname, così come nel tessile, nella lavorazione della carne, nella manifattura di oggetti in metallo e nel settore ittico. È scalo aereo internazionale.
una vista generale sulla città di BAMAKO, CAPITALE DEL MALI
FOTO :: Guaka
Bamako è abitata sin dal paleolitico, anche se la leggendaria fondazione è fissata nel XVI secolo. Bamako, in origine Bammako («stagno del coccodrillo» in lingua bambara) sarebbe stata fondata verso la fine del XVI secolo dai Nairé anticamente chiamati Niakate, che erano Sarakollé. Niaréla è uno dei quartieri più antichi di Bamako.
La città fu un importante centro commerciale nonché principale centro dell’insegnamento dell’Islam, sotto l’impero del Mali, ma entrò in declino nel XIX secolo.
Alla fine del XIX secolo Bamako era un grosso villaggio fortificato di 600 abitanti, quando il 1º febbraio 1883, i francesi, con il generale Gustave Borgnis-Desbordes, la conquistarono.
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Il 22 settembre 1960 è proclamata l’indipendenza del Mali e Bamako diventa capitale della nuova repubblica.
A Bamako ha sede l’università di Bamako fondata nel 1993.
CONTINUA NEL LINK:
https://it.wikipedia.org/wiki/Bamako
DOVE SI TROVA BAMAKO NELLA PIANTA DEL MALI
DA GETTY IMAGES
– Protesters hold signs reading “France a terrorist state” (L) and “Stop France’s genocide in Mali” (R) during a demonstration called by the president of the High Islamic Council of Mali (HCIM) to protest against the government, the massacre of civilians in Ogassogou and to France’s presence in the country, on April 5, 2019, in Bamako. (Photo by MICHELE CATTANI
I MANIFESTANTI TENGONO IN MANO I CARTELLI ” LA FRANCIA E’ UNO STATO TERRORISTA ” E ” STOP AL GENOCIDIO IN MALI DA PARTE DELLA FRANCIA ” — DURANTE UNA DIMOSTRAZIONE VOLUTA DAL PRESIDENTE DELL’ALTO CONCILIO ISLAMICO DEL MALI PER PROTESTARE CONTRO IL GOVERNOI, IL MASSACRO DI CIVILI A OGASSOGOU E CONTRO LA PRESENZA DELLA FRANCIA NEL PAESE, 5 APRILE 2019 A BAMAKO —
IN ITALIANO ABBIAMO TROVATO LA N OTIZIA SU IL POST DEL 19 APRILE 2019
https://www.ilpost.it/2019/04/19/mali-dimissioni-primo-ministro-governo/
Il primo ministro e tutto il governo del Mali si sono dimessi
Il primo ministro del Mali Soumeylou Boubeye Maiga e tutto il governo si sono dimessi a circa un mese dall’uccisione di 160 persone di etnia fulani nel villaggio di Ogossagou. I fulani sono un’etnia nomade che vive prevalentemente di pastorizia e che negli ultimi anni ha subito diversi attacchi perché accusata di avere legami con l’estremismo islamista. I principali sospettati per l’attacco dello scorso marzo sono alcuni cacciatori appartenenti alla comunità di etnia dogon, che si è spesso scontrata con i fulani per l’accesso all’acqua e alle terre. La polizia del Mali finora ha arrestato cinque persone. Non sono state date motivazioni delle dimissioni ma nei giorni scorsi il parlamento del Mali aveva discusso di una possibile mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro a causa dei fatti di Ogossagou e dell’incapacità di disarmare le milizie di etnia dogon e di arginare la crescita del terrorismo islamico.
13 SETTEMBRE 2019
Dogon people take part in a protest in Bamako to claim for security and peace in central Mali on September 13, 2019. – Northern Mali fell into the hands of jihadists in 2012 before the militants were forced out by a French-led military intervention. But much of the region remains chronically unstable and despite the 2015 agreement violence has spread to the multi-ethnic centre of the country. (Photo by MICHELE CATTANI)
IL POPOLO DOGON PRENDE PARTE AD UNA PROTESTA A BAMAKO PER OTTENERE SICUREZZA E PACE NEL PARTE CENTRALE DEL MALI IL 13 SETTEMBRE 2019 — iL NORD DEL MALI E’ CADUTO NELLE MANI DEI JIDAISTI NEL 2012 PRIMA CHE I MILITANTI FOSSERO SBATTUTI VIA DALL’INTERVENTO MILITARE COMANDATO DALLA FRANCIA. MA MOLTA PARTE DELLA REGIONE RIMANE CRONICAMENTE INSTABILE E NONOSTANTE L’ACCORDO DEL 2015 LA VIOLENZA SI SIA DISTRIBUITA VERSO IL CENTRO MULTI-ETNICO DEL PAESE.
popolazione seminomade nel centro di Bamako
Children attending a newly built school classroom in a remote village in Mali.
Bambini che aspettano che sia nuovamente costruita la scuola in un villaggio remoto del Mali
Sabato mattina al mercato dei polli
Truppe francesi …
un mirage francese…
Malian President Ibrahim Boubacar Keita (R) and Malian Prime Minister Boubou Cisse (L) attend the opening of the 12th edition of the Bamako Encounters Photography Biennial on November 30, 2019.
un bambino si lava le mani…
Bambini giocano a Bamako
un’aula dell’Università
un operaio ricicla del metallo…
Il Festival della Fotografia…
Vista di Bamako e il suo ampio mercato
Slums a Bamako
una passeggiata…
La zona suburbana di Bamako
un bambino in un villaggio a circa due ore dalla capitale
Festival della fotografia
un negozio di tessuti
una ragazza che pela le patate in una strada di Bamako
un posto dove le donne tingono i tessuti
Gente che guarda la semi finale della coppa delle Nazioni tra Mali e la Nigeria del 2013
Altra gente guarda lo stesso campionato
proteste per pace e sicurezza a Bamako –settembre 2019
Premesso che non ne so niente del Mali, secoli fa era un grande impero, ricco di cultura, con biblioteche che contenevano la saggezza di tante generazioni, non solo del Mali.