Due disegni curiosi di EGON SCHIELE ( 1890 – 1918 ), un pittore austriaco + altro

 

 

 

Egon Schiele, espressionista pupillo di Klimt, ossessionato dal ...

Egon Schiele (Tulln an der Donau, 12 giugno 1890 – Vienna, 31 ottobre 1918)

 

 

 

 

 

Deposito di rifornimenti; Magazzino con operaio civile a Vienna, Schottenfeldgasse) (1917)

 

 

 

Egon Schiele (met afbeeldingen) | Stilleven tekening, Moderne ...

sala di imballaggio ( Packraum )- 1917

 

 

 

” EPPURE L’ARTE C’ERA ” — MOSTRA AL LEOPOLD MUSEUM A VIENNA, 2014

«And Yet There Was Art! Austria 1914–1918»

 

Autoritratto di Schiele, 1910

 

 

 

 

Copertina (utilizzando un autoritratto di Egon Schiele del 1910) della rivista “Der Ruf. Un volantino per i giovani. Pubblicata dall’Associazione accademica di letteratura e musica di Vienna”. Numero speciale Guerra, novembre 1912, Verlag Brüder Rosenbaum, Vienna. “Der Ruf”, pubblicata in modo irregolare dal febbraio 1912 alla fine del 1913. È considerata la prima rivista austriaca del primo espressionismo.

da :

Foro  Austriaco
https://austriaforum.org/af/Bilder_und_Videos/Historische_Bilder_IMAGNO/Ruf%2C_Der/00120348

 

 

Schiele, inizialmente dichiarato non idoneo, fu arruolato nel terzo arruolamento. Fu assegnato come impiegato nel campo per prigionieri di guerra ufficiali a Mühling presso Wieselburg. A causa della sua debole costituzione non fu trasferito al fronte; in questo periodo sapeva  dipingere, aveva superiori interessati all’arte e i prigionieri di guerra russi realizzavano disegni.

(c) Museo Leopold, Vienna (Manfred Thumberger)

 

IL SOLE 24 ORE-25 APRILE 2014
https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-04-25/l-arte-nonostante-guerra-vienna-celebra-primo-conflitto-mondiale-103715.shtml?uuid=ABW6xeDB#:~:text=Egon%20Schiele%20%C3%A8%20chiamato%20alle,arte%2C%20riesce%20ugualmente%20a%20dipingere.

 

L’arte nonostante la guerra: Vienna celebra il primo conflitto mondiale

 

Il 28 giugno 1914 veniva assassinato a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico. Un mese dopo, il 28 luglio 1914, l’impero austro-ungarico dichiarava guerra alla Serbia: la Prima Guerra Mondiale era scoppiata. A cento anni di distanza, l’Europa celebra l’inizio del conflitto destinato a cambiare per sempre la geopolitica mondiale con innumerevoli iniziative. Anche l’arte, inevitabilmente, è chiamata a fare la propria parte. Così, il Leopold Museum di Vienna, uno dei musei privati più importanti al mondo, inaugura il 9 maggio un’interessante mostra che rende omaggio agli artisti attivi in Austria negli anni della Grande Guerra, fra il 1914 e il 1918. Il titolo, «And Yet There Was Art!» , si presta volutamente a diverse interpretazioni.

Fa riferimento, in primo luogo, all’esperienza bellica vissuta dai pittori al fronte, Egon Schiele, Albin Egger-Lienz, Anton Kolig, costretti a «dipingere in una situazione di enorme pericolo», come riferisce nel 1916 lo stesso Kolig. Ma allude anche alla scena artistica che ha continuato a svilupparsi nonostante la guerra, alle numerose esposizioni organizzate in Austria e all’estero.
Egon Schiele è chiamato alle armi nel 1915: «Sono un soldato adesso – scrive dal campo di battaglia – e ho appena trascorso i 14 giorni più duri della mia vita». Grazie a superiori comprensivi e amanti dell’arte, riesce ugualmente a dipingere. Realizza ritratti di ufficiali russi, disegni di interni dai toni naturalistici, ma anche nudi femminili come la celebre «Donna distesa» (1917), da cui emerge quell’erotismo sfacciatamente esibito che connota la sua produzione.

 


Donna distesa, 1917

 

I toni cupi e minacciosi sono la cifra delle opere di Albin Egger-Lienz, che con la sua «Danza macabra dell’anno nove» (1906-1909) sembra quasi profetizzare l’imminente catastrofe. Con la guerra al suo culmine, invece, Kolo Moser dipinge tele dai colori intensi e vivaci, mentre Gustav Klimt (quando Klimt morì nel febbraio 1918, fu ritratto sul letto di morte da Schiele) si dedica alle figure femminili, alle allegorie e ai paesaggi dell’Attersee.

La rassegna, che riunisce più di 200 opere tratte da collezioni pubbliche e private, possiede anche riferimenti al presente, grazie ai lavori di artisti contemporanei provenienti dai Paesi come Italia, Romania, Russia e Serbia.

«And Yet There Was Art! Austria 1914–1918»
9 maggio – 15 settembre 2014
Leopold Museum, Vienna

http://www.leopoldmuseum.org/

 

EGON SCHIELE —

qualche notizia da ARTE:IT

 

Egon Schiele nacque nel 1890 in una stazione ferroviaria a Tulln, non lontano da Vienna.
La malattia mentale del padre e la sua precoce morte furono un’esperienza traumatica che segnò profondamente tutta la pittura dell’artista conferendole un’immagine del mondo tetra e malinconica.

Nel 1906 Egon entrò all’Accademia di belle arti di Vienna, ma continuò a cercare i suoi modelli al di fuori, specie nei Cafè, dove si legò ad artisti molto vicini alla sua sensibilità. In uno di questi avvenne, nel 1907, l’incontro con Gustav Klimt, decisivo per tutto il suo percorso artistico.

Ad avvicinare i due artisti fu soprattutto l’interesse per la raffigurazione del corpo nudo e della sessualità maschile.Klimt aiutò l’amico attraverso l’acquisto di disegni, procurandogli modelle e presentandolo ad alcuni ricchi mecenati.

La sessualità divenne presto per Schiele un’ossessione erotica, assieme al tema della solitudine angosciosa e inquieta. I suoi contemporanei trovarono troppo scioccanti i suoi lavori e ne denigrarono lo stile.

Nel 1909 espose quattro delle sue opere alla Kunstschau e, abbandonata l’Accademia, fondò il Neukunstgruppe scrivendone il manifesto:

«L’artista del Neukunstgruppe è e deve necessariamente essere se stesso, deve essere un creatore, deve saper creare i propri fondamenti artistici, senza utilizzare tutto il patrimonio del passato e della tradizione».

Attratto dalle figure femminili, soprattutto infantili, invitò la sorella Gerti a diventare una delle sue modelle. Inoltre Schiele ospitava nei suoi atelier bambine che ritraeva nude o semivestite, modelle alle soglie dell’adolescenza.

Trascorse un breve periodo in prigione con l’accusa di avere traviato una minorenne, di aver avuto rapporti con lei e di averla rapita. Alla fine del processo fu ritenuto responsabile soltanto di aver esibito le sue opere, considerate pornografiche.

A Vienna grazie al suo amico Klimt, riuscì a ottenere diverse commissioni, riacquistando il suo posto nella scena artistica. Nell’autunno del 1918 l’epidemia di influenza spagnola raggiunse Vienna. Colpì anche Edith, la moglie di Egon, incinta di sei mesi. Durante l’agonia Schiele la ritrasse più volte. Ma morirà anche lui il 31 ottobre a 28 anni.

 

 

foto e informazioni da :
https://www.arte.it/artista/egon-schiele-599

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