REPUBBLICA DEL 31 AGOSTO 2020
Architetture del dopo. Costruire con le piante. Salice, canna, bambù, paglia, terra
Maurizio Corrado
Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Editore: DeriveApprodi
Collana: Habitus
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 27 agosto 2020
Pagine: 239 p., ill. , Brossura
18 EURO, PREZZO PIENO
Anche nelle metropoli occidentali si diffondono costruzioni realizzate utilizzando piante: salice, canna, bambù, paglia. Tecnologie naturali che sono rielaborazioni di tecniche legate alle prime costruzioni dell’uomo: architetture «del prima», ma soprattutto «del dopo», di come dovremmo costruire per rendere sostenibile la nostra presenza su questo pianeta. Riprendere la cultura del saper fare con le mani ci riporta al tempo profondo del Paleolitico. Gli allarmi della comunità scientica ci spingono infatti a guardare a un tempo lontano come a un bacino di conoscenze da approfondire. Da circa vent’anni le «architetture del dopo» attraggono un numero sempre maggiore di estimatori per le loro caratteristiche di sostenibilità, di eco-compatibilità e di rimando a pratiche di coesione sociale. Usare questi materiali è una scelta ecologica e insieme politica, mentre torna centrale la dimensione del gesto e del saper fare, in alternativa ai metodi di produzione industriale.
Maurizio Corrado (Lanusei, 19 ottobre 1958) è uno scrittore, architetto, drammaturgo e saggista italiano. Insegna alla Nuova Accademia di belle arti di Milano, alla Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, all’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Verona. Cura un blog per la Repubblica. Scrive narrativa e teatro.
MEGLIO LEGGERE TUTTO NEL LINK:
https://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Corrado
ALTRE ARCHITETTURE
Costruire con le piante
di NINO BRISINDI
“Schneckenbühne”, struttura per parco. Progetto di Marcel Kalberer, Sanfte Strukturen (Boizenburg, Germania, 2006)
Maurizio Corrado dimostra in un libro che abitazioni ed edifici in materiali e tecnologie naturali e vegetali anche vivi sono possibili e vantaggiosi
Il futuro dell’architettura è nelle piante. È questa l’idea alla base del libro “Architetture del dopo – Costruire con le piante. Salice, canna, bambù, paglia, terra” di Maurizio Corrado, una raccolta di progetti naturali realizzati in tutto il mondo, edito da DeriveApprodi e in libreria dal 3 settembre.
Architetto e saggista, Corrado si occupa di ecologia del progetto ed è una voce autorevole quando si parla del rapporto tra il mondo vegetale e l’architettura.
“Il libro è nato per capire, e far capire, l’importanza che hanno le piante nella vita degli esseri umani”, spiega a Repubblica Design.
“Anche se non lo diremmo, è grazie alle piante che oggi viviamo nelle città. L’embrione della metropoli è nel Neolitico, quando l’uomo smette di inseguire gli animali per nutrirsi, si ferma e comincia a coltivare grano, riso, mais. Da qui la necessità di delineare territori, stabilire confini e prossimità, proteggere la proprietà privata. Poi il passo successivo: costruire abitazioni, erigere muri, organizzarsi in comunità stanziali”.
La sport hall in bamboo della Panyaden International School a Chiang Mai, Indonesia. Progetto di Chiangmai Life Architects, 2017
Il libro presenta il mondo vegetale e il suo utilizzo in architettura attraverso la nuova consapevolezza che deriva dalle conoscenze scientifiche più recenti – si pensi ad esempio al lavoro del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale di Stefano Mancuso – e guarda alle piante come intelligenze a sé, insiemi di “società complesse di esseri non-umani”, capaci di comunicare tra loro e mettere in moto tecniche di sopravvivenza, comportamenti sociali, cura dei più piccoli, strategie di difesa.
Queste nuove conoscenze non possono lasciare indietro l’architettura. “Ma bisogna guardare oltre la cultura occidentale”, continua Maurizio Corrado, “e accettare l’idea che le strettoie della tradizione costruttiva greco-romana non siano l’unica via possibile, ma solo una delle tante”.
Un percorso iniziato nel 1964 dall’architetto statunitense Bernard Rudofsky, che realizzò al Moma di New York la mostra “Architettura senza architetti”, tributo alle abitazioni locali fatte di terra, piante e foglie (Maurizio Corrado ne parla qui)– VEDI NEL LINK SOTTO:
https://www.moma.org/interactives/exhibitions/2016/spelunker/exhibitions/4217/
L’iniziativa scandalizzò Walter Gropius, messo davanti a un modo di costruire “alieno alla sua mentalità”. Corrado ha pensato di continuare questo percorso raccogliendo per la prima volta in un libro possibilità e soluzioni offerte all’architettura dalle tecnologie naturali.
Con una sfumatura polemica sui preconcetti di routine: “Tra gli architetti c’è una certa diffidenza sulle costruzioni naturali. Quando ne vedono una, dicono ‘carina, ma non si può fare’. Pensiamo invece ai vantaggi.
Le costruzioni di paglia hanno capacità antisismiche eccezionali; gli intonaci fatti con la terra garantiscono un isolamento termico e acustico “fuoriclasse”. Il tutto a costi ridotti e alta reperibilità della materia prima”.
La maggior parte del libro presenta progetti da tutto il mondo realizzati negli ultimi venti anni con materie prime naturali – dai fasci di salice alla paglia, dalla terra al bambù – attraverso foto, bozzetti, disegni tecnici e testimonianze di architetti esperti di architettura sostenibile.
Il tutto in nome della Vegetecture: architettura, natura e sostenibilità in una sola parola.
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Bellissime queste architetture, dalle forme splendide.