Nadežda Durova in uniforme da ufficiale degli ussari.
Alex Bakharev di Wikipedia in inglese
Nadežda Andreevna Durova, conosciuta anche come Aleksandr Durov, Aleksandr Sokolov e Aleksandr Andreevič Alexandrov (in russo: Надежда Андреевна Дурова?; Kiev, 17 settembre 1783 – Elabuga, 21 marzo 1866), è stata un’ufficiale russa.
Nadežda Durova
Memorie del cavalier-pulzella
La vera storia di una donna, che stravolgendo il suo destino muliebre riesce ad arruolarsi, nel periodo delle campagne napoleoniche.
Nel 1806 Stendhal annotava sul diario: «Resterò un borghese di Parigi quest’inverno?», ansioso di aver parte nella stagione di gloria che s’apriva con la campagna di Napoleone. Più o meno contemporaneamente – si narra in queste memorie – Nadeda Andreevna Durova, pulzella fuggitiva da un destino muliebre, si presentava a un colonnello cosacco, celato il suo sesso in una divisa di cavaliere ulano: «Non posso trovare la felicità in nessun’altra professione, eccettuata quella militare». Le Memorie del cavalier-pulzella furono attribuite a Puškin (sebbene questi, conoscendo l’autrice protagonista, ne avesse scritto nel 1835: «Penna svelta, piena di colore e di fuoco. Soprattutto verità e sincerità. L’argomento è già di per sé così avvincente che non ha bisogno di decorazione»). Ma, continuando nel gioco dell’attribuzione, il personaggio autentico del cavalier pulzella e la sua storia vera attraggono in un’aura di gusto «stendhaliano»: per l’appassionata sincerità, per l’esattezza della cronaca, e perché parlano degli entusiasmi di un’età grandiosa sulla scia di Napoleone.
Fu una donna che militò come soldato nella cavalleria russa durante le guerre napoleoniche. Grazie al suo coraggio si guadagnò diverse medaglie e venne promossa ufficiale, diventando così, per quanto se ne sappia, la prima donna ufficiale della storia militare russa. Le sue memorie, Memorie del cavalier-pulzella, sono un documento rilevante della sua epoca sia perché pochi ufficiali delle guerre napoleoniche pubblicarono le proprie memorie sia perché è una delle prime autobiografie scritte in russo.
Nadežda Durova a circa tredici anni.
Anonimo –
I primi anni
Nadežda Durova nacque in un campo militare a Kiev. Suo padre, un maggiore russo, l’affidò alle cure dei suoi soldati dopo un incidente che la ferì gravemente durante l’infanzia quando sua madre violentemente la gettò fuori dal finestrino di una carrozza in movimento. Da bambina Durova imparò tutti i comandi di marcia standard e il suo giocattolo preferito era una pistola scarica.
Dopo che suo padre si ritirò dal servizio, continuò a giocare con le sciabole rotte e spaventò la sua famiglia domando segretamente uno stallone che consideravano infrangibile. Nel 1801 sposò un giudice di Sarapul e diede alla luce un figlio nel 1803. Alcuni resoconti sostengono che fuggì da casa sua con un ufficiale cosacco nel 1805. Nel 1807, all’età di ventiquattro anni, si travestì da ragazzo, abbandonò suo figlio e suo marito e cavalcando il suo cavallo Alkid si arruolò nel Reggimento di cavalleria polacco (in seguito classificato come Ulani) sotto lo pseudonimo di Alexandr Sokolov.
Servizio militare
Combatté nei principali scontri russi della campagna prussiana del 1806-1807. Durante due di quelle battaglie salvò la vita a due compagni soldati russi. Il primo era un uomo arruolato che era caduto da cavallo sul campo di battaglia e subì una commozione cerebrale: gli diede il primo soccorso sotto il fuoco pesante e lo portò in salvo mentre l’esercito si ritirava attorno a loro. Il secondo era un ufficiale, senza cavalli ma non ferito: tre dragoni francesi si stavano avvicinando a lui, ella strinse la lancia, cacciò il nemico e, contro i regolamenti, lasciò che l’ufficiale prendesse in prestito il proprio cavallo per accelerare la sua ritirata, il che la rendeva più vulnerabile agli attacchi.
Durante la campagna scrisse una lettera alla sua famiglia spiegando la sua scomparsa. I familiari usarono le loro connessioni nel disperato tentativo di localizzarla. La voce di un’amazzone nell’esercito raggiunse lo zar Alessandro I, che si interessò personalmente. La catena di comando di Durova riferì che il suo coraggio era impareggiabile. Convocata al palazzo di San Pietroburgo impressionò lo Zar, tanto che fu insignita della Croce di San Giorgio e fu promossa a tenente in un’unità ussara. La storia dell’eroina nell’esercito sotto il nome di Alexander Sokolov divenne famosa a quel tempo. Quindi lo zar le ha assegnò un nuovo pseudonimo, Alexandrov, basato sul prorprio nome.
L’aspetto giovane di Durova danneggiò le sue possibilità di promozione. In un’epoca in cui ci si aspettava che gli ufficiali russi si facessero crescere i baffi, sembrava un ragazzo di sedici anni. Si trasferì dagli ussari al reggimento lituano ulano per evitare la figlia del colonnello che si era innamorata di lei. Durova combatté durante l’invasione di Napoleone in Russia nel 1812. Partecipò alla battaglia di Smolensk. Durante la battaglia di Borodino una palla di cannone la ferì a una gamba, eppure continuò a svolgere il suo pieno servizio per diversi giorni dopo fino a quando il suo comando le ordinò di riprendersi. Si ritirò dall’esercito nel 1816 con il grado di rittmeister, equivalente del capitano tenente.
Un incontro casuale la presentò ad Aleksandr Puškin circa venti anni dopo. Quando seppe che aveva tenuto un diario durante il servizio militare, la incoraggiò a pubblicarlo come un libro di memorie. Durova lo pubblicò come Memorie del cavalier-pulzella nel 1836. Durova inoltre scrisse altri cinque romanzi. Continuò a indossare abiti maschili per il resto della sua vita. Morì a Elabuga e fu sepolta con il massimo delle onorificenze militari.
LA CASA E LA CITTA’ DOVE SI RITIRO’ PER SCRIVERE LE SUE MEMORIE E DOVE MORI’ ::
ELABUGA
IN QUESTA CASA SI E’ RITIRATA Nadežda Durova PER SCRIVERE LE SUE MEMORIE, ADESSO E’ UN MUSEO CHE LA RICORDA- SI TROVA NELLA CITTADINA DI ELABUGA
Elabuga, (in russo: Елабуга?; in tataro Алабуга) è una città della Russia che si trova nella Repubblica autonoma del Tatarstan. Di antica fondazione, nel 1780 ottenne lo status di città; è capoluogo dell’Elabužskij rajon.
La cittadina, che si trova a 200 chilometri da Kazan’ e sorge sulle rive del Kama, nel 1995 aveva una popolazione di circa 65 800 abitanti e nel 2009 di circa 70 000, di cui il 58,7% russi, il 34,3 di tatari, l’1,7% di ciuvasci e il rimanente di altri gruppi etnici.
la Torre del diavolo (Şaytan qalası), risalente all’epoca del Volga Bulgaro
Madyudya Denis – Opera propria
NOTA : La Bulgaria del Volga (o Idel Bolğaristan) è stato un khanato fiorito tra il VII e il XIII secolo, nel territorio dell’attuale Russia attorno alla confluenza del fiume Kama nel Volga.
LA CITTA’ DI ELABUGA, STRADA KAZAN ( strada commerciale della città )
Madyudya Denis – Opera propria
The city of Elabuga, street Spasskaja, on center Spasskiy a cathedral
Madyudya Denis – Opera propria
Gassar Markovo– street Gassara
Madyudya Denis – Opera propria
Спасский собор в Елабуге– :Cathedral of the Holy Mandylion,
Vyacheslav Bukharov – Opera propria
idem
tutte dello stesso fotografo
Покровская церковь в Елабуге
Vyacheslav Bukharov – Opera propria
- Church of the Protection of the Theotokos
Elabuga Institute
stesso fotografo
SOLO UNO SGUARDINO A KAZAN :
KAZAN E’ A SUD DI MOSCA — NE DISTA 825 km
TEMPIO DI TUTTE LE RELIGIONI
TEMPIO DI 16 religioni diverse A KAZAN
Architetto Il’dar Mansaveevič ChanovI
Inizio costruzione 1992
Completamento non ultimato
Maarten – originally posted to Flickr as DSC_0161
exlex – Opera propria
exlex – Opera propria
exlex – Opera propria
Il tempio di tutte le religioni è rutilante di colori: le diverse divinità faranno festa.