FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” I TRE GIORNI DEL CONDOR ” DI SYDNEY POLLACK, 1975 — 1.57.16 +++ Sydney Pollack da wikipedia

 

 

Tre Giorni Del Condor (I) - Sydney Pollack - Mondadori Store

 

 

 

I tre giorni del Condor (Three Days of the Condor) è un film del 1975 diretto da Sydney Pollack e prodotto da Stanley Schneider. La sceneggiatura è di Lorenzo Semple Jr ed è l’adattamento dal romanzo I sei giorni del Condor di James Grady. È considerato come uno dei migliori film del genere cospirativo e thriller. Ha ottenuto la candidatura dall’Academy Award per il montaggio, agli Oscar del 1976.

 

Fotografia Owen Roizman

Musiche Dave Grusin

 

I Tre Giorni Del Condor (ed.sp.): Amazon.it: Max Von Sydow, Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson, Addison Powell, Sydney Pollack, Max Von Sydow, Robert Redford: Film e TV

 

 

Interpreti e personaggi

 

  • Robert Redford: Joseph Turner/”Condor”
  • Faye Dunaway: Kathy Hale
  • Cliff Robertson: Higgins
  • Max von Sydow: Joubert
  • Addison Powell: Leonard Atwood
  • Walter McGinn: Sam Barber
  • Tina Chen: Janice Chon
  • Michael Kane: S.W. Wicks
  • Don McHenry: dott. Lappe
  • Michael Miller: Fowler
  • Jess Osuna: sindaco
  • Dino Narizzano: Harold
  • Helen Stenburg: sig.ra Russell
  • Patrick Gorman: Marty
  • Hansford H. Rowe Jr.:
  • Hank Garrett: postino
  • John Houseman: sig. Wabash
  • Hansford Rolle: Jennings
  • Carlin Glynn: sig.ra Barber
  • Arthur French: messaggero
  • Jay Devlin: uomo alto e magro
  • Frank Savino: Jimmy
  • Robert Phalen: Newberry

 

 

 

 

 

I tre giorni del Condor - Film (1975)

 

 

Trama

Manhattan, New York. Un commando di sicari, guidati da un freddo alsaziano di nome Joubert, e da Lloyd, un ex sergente dell’esercito, irrompe in una sezione impiegatizia della CIA, impegnata in operazioni di OSINT, dove vengono letti e studiati libri e giornali provenienti da tutto il mondo in cerca di individui sospetti, codici segreti o trame nascoste. Tutti gli operatori vengono sterminati ad eccezione del giovane Joseph Turner, nome in codice “Condor”, uscito di soppiatto a comprare la colazione, il quale, fatalità, pochi giorni prima aveva inviato ai suoi superiori un rapporto al quale non aveva avuto risposta.

Scoperto il massacro, sentendosi in pericolo e non potendo fidarsi quasi di nessuno, Turner prende una pistola da un cassetto e chiede aiuto alla sede; il vicedirettore di NY, Higgins, assume l’incarico di recuperar il sopravvissuto ma subitamente da Washington arriva Wicks, direttore della sezione di Condor, che s’incarica di subentrare nel recupero. Dato appuntamento a Condor in un vicolo dietro un hotel di Manhattan, Wicks tenta di ucciderlo ma questi prontamente reagisce sparandogli con la pistola che ha in tasca; poi fugge.

Condor, confuso e carico di adrenalina, decide repentinamente di sequestrare una donna, Kathy Hale, obbligandola a tenerlo in casa sua per essere al sicuro. Nonostante una iniziale diffidenza reciproca, i due alla fine collaborano.

Grazie alla propria abilità e al proprio coraggio, Condor riesce a sventare un tentativo di uccisione da parte di Joubert e poi un altro da Lloyd travestito da postino che anzi rimane ucciso nel conflitto a fuoco. Addosso al killer-postino, Condor trova un numero di telefono che si rivela essere quello dell’ufficio di Wicks a Washington e pure la chiave di una stanza d’hotel che poi è quella in cui è alloggiato Joubert. Allora è chiaro che il suo capo-sezione Wicks, Joubert e Lloyd son in collaborazione fra di loro e quegli omicidi sono legati al dossier che Condor ha mandato a Wicks. Ma cosa può nascondere quel dossier di così tanto pericoloso?

Condor è sicuro che c’è una parte deviata dei servizi segreti che agisce autonomamente, vuole però essere sicuro di questo, quindi studia un piano: con l’aiuto di Kathy, attira Higgins in trappola e lo rapisce. In realtà vuole solo la conferma che il servizio segreto ufficiale non ha dato l’ordine d‘eliminare lui ed i suoi colleghi. Condor intuisce subito che Higgins non è implicato in quella storia e che ci sono delle deviazioni nella “compagnia” però non è Wicks il capo di questo complotto poiché Higgins gli rivela che è stato appena ucciso; quindi la mente di tutto questo dev’essere un altro.

Liberato Higgins, Condor ruba da una squadra di telefonisti il materiale per mettere un telefono sotto intercettazione e, recatosi all’hotel dove si trova Joubert, usa la sua esperienza come trasmettitore per capire con chi l’alsaziano è in contatto costantemente; quindi, incrociando dei dati, arriva all’indirizzo e quindi al numero di telefono di chi è a capo di tutto; costui è un subdolo cospiratore, Leonard Atwood. Questi aveva preparato i piani d‘una guerra da far scoppiare nel Medio Oriente per assicurarsi il controllo del petrolio, ma il rapporto di Condor lo aveva involontariamente smascherato. Il funzionario deviato era pertanto ricorso al killer “indipendente” Joubert e al suo guardaspalle Lloyd per eliminare ogni possibile contatto che potesse metterlo in rapporto con il piano, mentre Higgins (quindi la CIA “ufficiale”) usava Condor come bersaglio mobile per individuare i responsabili del complotto.

Però Condor si rivela molto più in gamba di loro; fa una telefonata (senza essere intercettato) al quartier generale dove si trovano in quel momento Higgins, un alto funzionario di nome Wabash e Atwood. Condor fa una soffiata a Higgins dicendogli in quale hotel potere trovare ed arrestare Joubert. Ma, quando Condor gli chiede cosa sa di Atwood, Higgins tace poiché l’uomo è a pochi metri da lui. Chiusa la chiamata Higgings tenta di localizzare la posizione di Condor ma invano; nel contempo manda una squadra in hotel ad arrestare Joubert.

Condor allora saluta Kathy alla stazione dicendole di non fare parola sul loro incontro e poi parte per il Maryland, all’indirizzo di Atwood, per affrontarlo. L’uomo, minacciato da Condor con una pistola, ammette che ha ordinato l’eliminazione della squadra perché, involontariamente, aveva smascherato il suo piano deviato. Proprio in quel momento Condor si sente chiamare, è Joubert armato di pistola che lo disarma e però elimina Atwood, gli mette una pistola in mano per inscenare un suicidio. Joubert parla a Condor come ad un amico e gli svela di essere tornato al servizio della CIA ufficiale solo per eliminare Atwood che era diventato troppo ingombrante per tutti. Joubert si offre di accompagnarlo a New York mettendolo in guardia sul fatto che Higgins sarà costretto a toglierlo di mezzo poiché anche lui è diventato ingombrante, proprio come Atwood; Joubert gli offre pure l’opportunità di lavorare con lui in Europa ma Condor rifiuta e si accontenta solo di un passaggio.

Condor si incontra con Higgins, che gli propone il suo reintegro nell’Agenzia. Condor si accorge che Higgins è arrivato all’appuntamento con degli uomini probabilmente armati e, ricordando le parole di Joubert, fiuta la trappola e mentre se ne va, svela a un Higgins esterrefatto di aver consegnato il suo rapporto su quello che è avvenuto al New York Times. Il finale lascia aperto l’interrogativo se la CIA riuscirà a evitare che la notizia sia pubblicata.

 

dvd-store.it: I tre giorni del condor

 

 

 

Commento

 

Il film appartiene al genere dello spionaggio ed è ambientato nella New York dell’epoca (metà degli anni settanta). Si discosta tuttavia dal puro e semplice genere spionistico, poiché pone interrogativi di tipo più politico. Al centro della vicenda narrata resta infatti la possibilità che i servizi segreti, o una parte di essi, sfuggano a ogni controllo e agiscano secondo finalità e con mezzi non corretti o comunque approvati, dunque dei servizi segreti “deviati”.

Il film ebbe un grande successo, non solo per via della regia di Sydney Pollack e interpretato da due attori che all’epoca erano in auge, ma anche perché fu realizzato in un periodo in cui nell’opinione pubblica americana e occidentale in genere dominava un sentimento di perplessità nei confronti della politica estera degli Stati Uniti e delle possibili manipolazioni dell’informazione da parte del potere politico. Infatti il film uscì nel 1975, in un periodo di grande disillusione degli americani, che proprio in quell’anno assistevano alla umiliante uscita di scena degli Stati Uniti dalla guerra del Vietnam e che solo un anno prima avevano vissuto il terremoto politico conseguente allo scandalo Watergate.

I tre giorni del condor è considerato come uno dei migliori film del genere cospirativo e thriller. Ha ottenuto la nomination dall’Academy Award per il montaggio, agli Oscar del 1976.

 

 

I tre giorni del condor - Film.it

 

I Tre Giorni Dell'anno Del Condor Immagini e Fotos Stock - Alamy

 

 

Riconoscimenti

 

I Tre Giorni Del Condor - Film (1975) - Foto Max Von Sydow | iVID.it - Galleria Fotografica dei film, dei personaggi, delle serie TV

I Tre Giorni Del Condor - Film (1975) - Foto Max Von Sydow | iVID.it - Galleria Fotografica dei film, dei personaggi, delle serie TV

 

 

  • 1976 – Kansas City Film Critics Circle Awards
    • Miglior attore non protagonista (Max von Sydow)
  • 1976 – David di Donatello
    • David speciale alla regia (Sydney Pollack)

 

 

I Tre Giorni Del Condor, cast e trama film - Super Guida TV

 

 

 

FOTO DI SYDNEY POLLACK DAL FACEBOOK ” Sydney Pollack – the films ”

 

 

 

Sydney Pollack - IMDb

 

 

Sydney Irwin Pollack (Lafayette, 1º luglio 1934 – Pacific Palisades, 26 maggio 2008) è stato un regista, attore e produttore cinematografico statunitense, appartenente alla schiera dei registi della New Hollywood, ma più conosciuto come solido autore commerciale, grazie ai successi popolari di Tootsie e La mia Africa.

 

Nacque a Lafayette, Indiana, da una famiglia di immigrati ebrei provenienti dall’Ucraina, figlio di Rebecca (nata Miller) e David Pollack, un pugile semiprofessionista e farmacista. La famiglia si trasferì a South Bend (Indiana) e i suoi genitori divorziarono quando era giovane. Sua madre, un’alcolizzata con problemi emotivi, morì all’età di 37 anni, quando Sydney aveva 16 anni.

 

Dopo una lunga fase di maturazione, in cui lavorò per la Tv, e poi in alcuni films, diresse un capolavoro, il dramma disperato Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), che lo impose all’attenzione generale come una delle personalità più interessanti del rinnovamento hollywoodiano. Il film ottenne ben nove candidature agli Oscar, compresa quella per il miglior regista, ma fu l’anno del trionfo per John Schlesinger e il suo Un uomo da marciapiede, titolo fondamentale della New Hollywood.

Il nuovo decennio si aprì per Pollack con il western Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972), presentato in concorso a Cannes, «uno dei contributi più significativi nella revisione del genere», e si chiuse con una variazione di ambientazione moderna dello stesso genere, Il cavaliere elettrico (1979), nuovamente interpretato da Redford, stavolta affiancato da Jane Fonda. Entrambi i film sono caratterizzati da una celebrazione del mito della Natura piuttosto insolita per il “nuovo cinema americano”.

 

Come eravamo (1973) con Redford e Barbra Streisand, ottenne due Oscar (su sei nomination) e diventò una delle storie d’amore più celebri del cinema americano, l’avvincente thriller politico I tre giorni del Condor (1975), che dimostrò chiaramente l’adesione di Pollack allo “spirito dei tempi” (è dell’anno prima l’analogo Perché un assassinio di Alan J. Pakula), e il violento noir Yakuza (1974), dall’originale ambientazione giapponese, scritto da quel Paul Schrader che darà il suo apporto maggiore al cinema di quegli anni con la sceneggiatura di Taxi Driver di Martin Scorsese.

 

Dopo aver diretto Diritto di cronaca (1981), sugli eccessi della stampa, che poté vantare l’ennesima star di prima grandezza del suo cinema, Paul Newman, l’anno successivo Pollack decise di cimentarsi per la prima volta nella commedia romantica con Tootsie, film ambientato nel mondo dello spettacolo, brillantemente interpretato da Dustin Hoffman e Jessica Lange, che a sorpresa si rivelò un successo clamoroso: ottenne addirittura dieci candidature agli Oscar (comprese quelle per miglior film e regista), anche se solo una (quella alla Lange come la miglior attrice non protagonista) si tramutò in statuetta.

Poi  un kolossal vecchio stile, alla David Lean, La mia Africa (1985) che trionfò agli Oscar, conquistando sette premi su undici candidature (a scapito di Il colore viola di Steven Spielberg).

Nel ’93 ritrovò il grande successo: Il socio, realizzato con assoluta professionalità ma privo della personalità di un tempo, costruito su misura per il divo Tom Cruise.

Nel 2005, dopo la pausa più lunga della sua carriera, tornò alla regia con il thriller politico The Interpreter e con il primo documentario della sua carriera, Frank Gehry – Creatore di sogni, sul celebre architetto e suo amico personale.

Morì il 26 maggio 2008 nella sua abitazione di Pacific Palisades, vicino Los Angeles

 

da :

https://it.wikipedia.org/wiki/Sydney_Pollack

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1 risposta a FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” I TRE GIORNI DEL CONDOR ” DI SYDNEY POLLACK, 1975 — 1.57.16 +++ Sydney Pollack da wikipedia

  1. Donatella scrive:

    E’ uno dei più bei film di questo genere che abbia mai visto.

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