ANSA.IT — 17 GENNAIO 2021 –11.56 ::: ALLE 12 DIRETTA DALLA CAMERA, PARLA IL PREMIER CONTE –TITOLO DELL’ARTICOLO : ” Conte: ‘Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese’. ‘Parlerò nelle sedi opportune, quelle istituzionali’

 

 

ANSA.IT — 17 GENNAIO 2021 –11.56

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Conte: ‘Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese’.

‘Parlerò nelle sedi opportune, quelle istituzionali’. Il premier si presenterà alle 12 alla Camera e domani al Senato e rilancerà la sua azione di governo

 

 

 

 

 

Il premier Giuseppe Conte alle 12 nell’Aula della Camera. Il dito puntato contro Matteo Renzi non ci sarà. Ci sarà, invece, un forte richiamo alla responsabilità, all’importanza di tenere saldi i legami con l’Ue, alla necessità di lavorare insieme per la ripartenza di un’Italia mai chiamata a così tante sfide in così breve tempo.

“Si parla nelle sedi opportune, nelle sedi istituzionali.

Se ho fiducia nei parlamentari? Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese“. Così il premier Giuseppe Conte, in una battuta a Fanpage.it, mentre fa il suo ingresso – a piedi, con cartellina in mano – a Palazzo Chigi entrando dall’ingresso posteriore dell’edificio.

La situazione non è affatto semplice, c’è una crisi. Speriamo di uscirne rapidamente“, ha detto ancora Conte ai microfoni del TG2.

Il centrodestra – secondo si apprende da fonti della coalizione – ha presentato una risoluzione unitaria per respingere le comunicazioni del premier Conte in cui si evidenzia il fallimento del suo governo contro la pandemia sia da un punto di vista sanitario che economico.

 

 

 

 

“Piano piano, trasmissione dopo trasmissione, giorno dopo giorno, la verità inizia a venire fuori. Si capisce che il Recovery Plan ancora non va. Cresce la preoccupazione per una maggioranza raccogliticcia e senza respiro. Si avverte come chiediamo da mesi l’esigenza di un progetto Paese”, ha scritto Matteo Renzi, leader di Iv, nella newsletter Enews. “Il posizionamento del Pd di questi giorni – molto, molto, molto vicino ai Cinque Stelle – è un fatto nuovo davvero rilevante per il futuro della politica italiana. Dico grazie a chi in Italia Viva sta resistendo a ogni forma di pressione. E dico grazie a chi ci sta aiutando con l’iscrizione, con il sostegno economico, con la presenza sul territorio e nei social”.

Il premier Giuseppe Conte, nelle ore febbrili che precedono la sua prima prova in Aula lima per l’intera domenica quello che si prospetta come il suo esame “politico” più difficile. Un discorso in cui il premier si gioca il tutto per tutto guardando con un prudente ottimismo al voto dell’Assemblea. Paragonare l’intervento di oggi a quello che del duello con Matteo Salvini del 20 agosto 2019 non sarebbe azzeccato. A dispetto di quel caldo martedì a Palazzo Madama, Conte non elaborerà un netto “j’accuse” al leader di Italia Viva. C’è la volontà del capo del governo di parlare sì al Parlamento ma anche al Paese, cercando di sottolineare la “pars costruens” dell’azione di governo da qui a fine legislatura. Nella strategia di Conte, poi, è tutt’altro che escluso il recupero di una parte dei gruppi renziani, in nome, appunto, della responsabilità e del dialogo. E di quella “maggioranza Ursula” che, in Europa, vede il sostegno di Dem, M5S, Leu, renziani e anche di FI.

Quasi certamente il capo dell’esecutivo elencherà le sfide che attendono il Paese nel 2020. Quella pandemica, innanzitutto, in merito alla quale a Palazzo Chigi ricordano il trend positivo dei vaccini. Quelle internazionali, in secondo luogo, in un anno in cui l’Italia sarà presidente del G20 e co-presidente del Cop26. Ma, soprattutto, una lunga e articolata menzione il premier la riserverà al Recovery Plan. E’ sul Piano di Ripresa e Resilienza che concentrerà il suo invito a far ripartire “insieme” il Paese. Ricordando alcuni dei pilastri della strategia italiana, dalla digitalizzazione al Green, fino al rilancio delle infrastrutture. E, facendo perno sul Recovery, il premier farà appello affinché i contributi dei gruppi parlamentari migliorino il testo. Mettendo in campo una netta apertura al lavoro parlamentare che potrebbe attirare qualche numero in più in maggioranza.

L’intervento alla Camera sarà il prequel della sfida di martedì al Senato. Lì, ottenere la maggioranza assoluta, al momento, sembra quasi impossibile. Ma Palazzo Chigi, per ora, basta avere un voto in più dell’opposizione, magari arrivando a quella soglia “158” che ridurrebbe l’importanza numerica dei renziani in prospettiva. Ma per Conte i problemi, dopo martedì, non svaniranno. Toccherà a lui aprire un tavolo di maggioranza per un programma di fine legislatura che convinca un gruppo di costruttori – centristi, liberali, ex renziani – in grado di consolidare la maggioranza, così come nei giorni scorsi richiesto anche dal Quirinale. Una via che, nella strategia di Palazzo Chigi, non prevede le dimissioni del premier ma, al limite, un tagliando alla squadra di governo. I tempi sono stretti, ma non strettissimi.

Se Conte supererà la doppia prova in Aula oggi e martedì avrà poco meno di un mese per saldare la maggioranza. Prima, cioè, dell’arrivo del Recovery Plan in Aula. Ma, nella maggioranza, i timori sono tutt’altro che sopiti.

Per il leader della Lega Salvini “oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano – ha detto a Rtl 102.5 – e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perché Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo. Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure se Mattarella ritenesse il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia”.

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