REPUBBLICA / ESTERI / 7 APRILE 2021
Groenlandia, vincono gli Inuit ambientalisti contrari allo sfruttamento dei giacimenti di uranio e terre rare
di Andrea Tarquini
La festa nel quartier generale del partito Inuit Ataqatigiit (afp)
La campagna elettorale si è giocata sull’opportunità o meno di concedere il via libera alle estrazioni a una compagnia australiano-cinese per avere ricchezze sufficienti a consentire l’indipendenza totale dalla Danimarca. Hanno prevalso le preoccupazioni per salute e natura
BERLINO. Per la prima volta una causa ambientalista porta un partito politico alla vittoria in una libera elezione e lo spinge verso il ruolo di forza di governo.
Sta accadendo in Groenlandia, la “democrazia dei ghiacci”, l´enorme territorio autonomo danese nell´Artico. Secondo il sito politico locale Qinersineq e l’emittente radio governartiva locale Kalaallit Nunaata Radioa- KNR, più tardi citati entrambi dalla Reuters, tutti i 72 seggi elettorali sono ora chiusi dopo un voto appassionato svoltosi fino a tarda sera con alta partecipazione e la maggioranza dei circa 41mila voti espressi – su un totale di circa 56.225 abitanti – è stata contata.
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I risultati chiamati già definitivi sono al momento i seguenti: Inuit Ataqatigiit, il partito piú forte della maggioranza inuit della popolazione, guidato da Mute Egede e da Sara Olsvig, e schierato su posizioni di sinistra democratica aperta al centro, diventa prima forza politica con il 37 per cento dei voti e ha proclamato la vittoria. Guadagna dunque oltre l´11 per cento dei consensi e si prepara a rivendicare il mandato per la formazione del nuovo governo. Per raggiungere una sicura maggioranza nel Parlamento di 31 seggi potrà formare coalizioni con altre formazioni contrarie allo sfruttamente delle miniere di uranio e terre rare prese di mira da investitori australiani e soprattutto cinesi, tema principale del confronto elettorale.
da:
http://www.sputnik.info/fotogro.htm
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Siumut, il partito socialdemocratico e piú vicino al dialogo con la Danimarca del primo ministro uscente Kim Jensen, risulta solo secondo con il 29 per cento dei voti. Era favorevole allo sfruttamento delle miniere per finanziare il conseguimento dell´indipendenza totale dall´indispensabile ma avara madrepatria postcoloniale danese, ma il suo aumento di consensi del 2,3 per cento circa si è mostrato insufficiente a salvarlo dalla apparente sconfitta elettorale e dalla perdita del potere.
Il tema centrale su cui gli elettori sono stati chiamati a esprimersi con queste elezioni parlamentari anticipate è appunto la sorte degli enormi giacimenti di uranio e di terre rare (materiale quest´ultimo indispensabile alla produzione di cellulari, reti di tlc mobili, computer e altre eccellenze elettroniche) scoperti nella zona denominata Kvanefjeld in danese. Greenland minerals, una società mineraria australiana che da sola versa in cattive acque, ma ha le spalle coperte dalla cassa di guerra del colosso cinese Shenghe, vuole sfruttare questi giacimenti. Il Siumut di Jensen e con lui gli indipendentisti pragmatici erano favorevoli sottolineando che senza l´apporto di quelle risorse la poverissima economia groenlandese, basata su pesca e turismo, non è assolutamente in grado di finanziare il passo dallo status di territorio autonomo all’indipendenza con piena sovranità. Ma a quanto sembra le loro argomentazioni non hanno convinto.
Sebbene i magri 526 milioni di euro annui di sussidi danesi siano assolutamente insufficienti, persino a far uscire la Groenlandia da analfabetismo e alcolismo.
Hanno vinto invece Inuit Ataqatigiit e le altre forze che chiedono uno stop alle miniere ritenendole come gran parte dell´opinione pubblica troppo pericolose per la salute della popolazione e la salvezza dell’equilibrio ambientale e climatico nella regione artica già a rischio per molti altri fattori. Dietro le loro posizioni c´è anche la paura delle crescenti mire geopolitiche economiche e indirettamente militari di Cina e Russia verso la Groenlandia.
Sul tema miniere i sondaggi d´opinione groenlandesi indicano posizioni differenziate: se si parla di miniere come fonte di finanziamento dell´indipendenza in generale il 52 per cento sono favorevoli e il 29 per cento contrari. Ma se la domanda è relativa ai soli giacimenti di uranio e terre rare la maggioranza è contro il loro sfruttamento.
Nuuk, Groenlandia.
È la Capitale e centro principale della Groenlandia.
Trovandosi ad una latitudine di 64°10′ N è la Capitale più a Nord del pianeta.
NUUK NEL 1878–MUSEO NAZIONALE DELLA DANIMARCA
MUSEO NAZIONALE DANESE A COPENHAGEN E’ UN MUSEO DI STORIA CULTURALE DEL PAESE A PARTIRE DALLA PREISTORIA
La città venne fondata il 29 Agosto 1729 dal missionario norvegese Hans Egede, con il nome di Godthad (‘buona speranza’), che venne abbandonato nel 1979 in favore di quello attuale, Nuuk, groenlandese, con il significato di ‘il capo’, poiché posta alla fine del fiordo Nuup Kangerlua.
La città è abitata fin dall’epoca dei Vichinghi, nel 10° Secolo, per poi passare agli Inuit e ai Danesi.
Si trova sulla costa occidentale dell’isola, a circa 240 chilometri a Sud dal Circolo Polare Artico, e a circa 10 chilometri dalla costa del Mare del Labrador, sulla costa Sud-occidentale della Groenlandia.
TESTO E FOTO DA :
Ilulissat
passeggia sulla costa nord-est della Groenlandia
una volpe bianca in cerca di cibo a Pakitsoq in Greenland.
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