DONATELLA :
Doveva essere un’abbazia molto importante, viste le dimensioni. Bellissima la cucina, che ha l’aria di uno spazio vissuto, dove l’austerità della costruzione è bilanciata dalla vivacità delle piastrelle colorate.
PANORAMICA DI PADULA
Pietroakastevo – Opera propria
PADULA– è un comune della provincia di Salerno in Campania di quasi 5000 abitanti nell’agosto del 2024- Situata nel Vallo di Diano, dove passa il fiume Tanagro, è celebre per la certosa di San Lorenzo.
Il nome di Padula deriva dal latino paludem, accusativo di palus, paludis, cioè palude.
In località Civita diversi ritrovamenti archeologici fanno stimare che i primi insediamenti umani vi si siano stabiliti intorno al XII secolo a.C.: è quindi da datare in questo periodo la fondazione della città di Cosilinum, l’antica Padula, molto probabilmente fondata dagli Enotri. È solo nel VI secolo a.C. che si iniziò a popolare la zona dove sorge l’attuale Padula: in località Valle Pupina sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco, attualmente esposti nel museo archeologico, presso la certosa di Padula.
Occupata dai Lucani prima, dai Romani poi, la città non ebbe vita facile: schieratasi con Pirro e con Annibale, dovette subire le ripercussioni derivanti da queste infelici scelte. Riuscì a risollevarsi grazie all’impulso ricevuto dalla costruzione della Regio-Capuam (la via Popilia-Annia, che insieme alla via Appia e alla via Traiana, fungeva da rete stradale per tutto il Sud Italia) che la collegava alle più centrali Paestum e Velia, tanto che nell’89 a.C. diventa municipio romano.
L”influenza araba è ancora presente nei nomi di alcune contrade. Agli inizi del X secolo l’antica città risultava completamente disabitata: gli ultimi abitanti l’avevano abbandonata a seguito delle scorrerie saracene.
L’arrivo dei Normanni intorno al X secolo–gli Angioini e l’opera di Tommaso Sanseverino, incaricato da Carlo II d’Angiò nel 1296 di provvedere alla difesa della città che venne cinta completamente di mura–
volendo segue nel link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Padula#
PROVINCE DELLA CAMPANIA
PROVINCIA DI SALERNO
LA CERTOSA
I lavori alla certosa iniziarono il 28 gennaio 1306, per volere di Tommaso II Sanseverino, sotto la supervisione del priore della Certosa di Trisulti.
Il Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, come tutto il casato, era una personalità molto vicina al casato angioino, e successivamente donò all’ordine religioso dei certosini il complesso monastico appena edificato. Le ragioni della costruzione furono specialmente politiche. Con la costruzione della Certosa, il Sanseverino voleva ingraziarsi i reali angioini del Regno di Napoli: i certosini erano un ordine religioso francese (la casa generalizia, fondata nel 1084 da San Brunone, si trovava vicino Grenoble) e, quindi, la fondazione di una certosa a Padula non poteva che essere graditissima al sovrano angioino di cui Sanseverino era un fedelissimo. Inoltre, la presenza stabile di un nucleo certosino avrebbe favorito la bonifica delle zone paludose presenti nel territorio del Vallo di Diano ( che in seguito vennero abbondantemente coltivate i prodotti esportati ). Nacque così il secondo luogo certosino nel sud Italia, dopo la certosa di Serra San Bruno in Calabria. ( 1. nota sulla certosa )
CERTOSA DI PADULA O DI SAN LORENZO
Velvet – Commons
Francisp62 – Opera propria
Facciata dell’edificio principale della certosa, esempio tipico di architettura barocca
IlSistemone – Opera propria
Torre ottagonale dello scalone ellittico, opera del XVIII secolo
Velvet – Opera propria
Pianta della Certosa di Padula
Il Sistemone – Opera propria
La facciata principale vista dall’atrio d’ingresso
Velvet – Opera propria
Il Chiostro della Foresteria visto dall’alto.
Gianfranco Vitolo
Il chiostro grande
Il Sistemone – Opera propria
Chiostro grande della Certosa di San Lorenzo
– Flickr: Certosa di Padula (XVI secolo – 1723)
immagini da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Certosa_di_Padula#/media/File:Padula_certosa_vue_2_(sec_ver).jpg
LA CUCINA DELLA CERTOSA
I fornelli della cucina
Lucamato – Opera propria
rivedendola sembra la cucina di qualche castello che abbiamo visto, forse, in val d’Aosta, o da qualche altra parte, magari in Germania del sud, a Tubingen..
FOTO DA :
FOTO SOPRA DA : https://www.gastrodelirio.it/
La cucina ha il proprio chiostro e piccolo giardino, con annessa cantina e lavanderie.
DA : https://unpodipepe.ca/2016/11/27/certosa-di-padula/ ( anche foto sotto )
Lucamato– WIKIMEDIA COMMONS
FOTO DA : https://www.napoli-turistica.com/certosa-di-san-lorenzo-padula/
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Camera da letto di Joe Petrosino a Padula–Museo
Il Museo allestito nella casa natale del poliziotto italo-americano giuseppe “joe” petrosino, nato a padula il 30 agosto 1860, è l’unica casa-museo in italia dedicata a un rappresentante delle forze dell’ordine. Rientrato in italia da New york, dove era emigrato con i genitori a 13 anni, per investigare i legami tra mafia americana e siciliana, joe torna a padula prima di proseguire per Palermo, dove viene assassinato il 12 marzo 1909.
Al piano superiore del Museo, la sezione multimediale del museo, innovativa e documentata, indaga le trame storiche dell’antimafia, nata anche dall’impulso pionieristico di petrosino: a partire da filmati originali che fanno rivivere le investigazioni del poliziotto di padula, proseguendo con documenti visivi tratti dagli archivi di rai teche, fino alle cronache dei nostri giorni, ai protagonisti e alle vittime della lotta senza quartiere contro la criminalità mafiosa.
https://www.padula.eu/sistema-museo/la-casa-museo-di-joe-petrosino/
fedelmente mantenuta nella sua casa-museo, con suppellettili ed effetti personali del celebre poliziotto.
– Opera propria
NOTA (1 )
Certosa di Serra San Bruno
La certosa di Serra San Bruno (anche Certosa dei Santi Stefano e Bruno) è un monastero certosino situato vicino all’omonima cittadina in provincia di Vibo Valentia. Sorge a circa 815 metri s.l.m.
Fondata il 24 giugno 1084 in Francia, nei dintorni di Grenoble, la prima Abbazia certosina, sei anni più tardi Bruno di Colonia fu convocato presso la corte vaticana da Oddo di Châtillon eletto pontefice nel 1088 col nome di Urbano II.
Negli anni 1090-1091 Bruno fu certamente al seguito del papa nel Ducato di Calabria, ove gli venne offerta la nomina di vescovo. Bruno declinò l’offerta e ottenne dal pontefice il consenso di potersi ritirare in solitudine sull’Altopiano delle Serre calabresi, in un fondo fra Arena e Stilo donatogli da Ruggero I d’Altavilla
Qui, nella località chiamata Torre, a circa 835 metri di altitudine, nel cuore della Calabria Ulteriore, l’attuale Calabria centro-meridionale, Bruno fondò nel 1091 l’Eremo di Santa Maria di Turri o del Bosco. Non diversamente che a Grenoble, le celle dei padri eremiti – capanne di legno e fango, rustiche e primitive, ma solide abbastanza da resistere al peso della neve – erano distribuite intorno alla chiesa monastica: un edificio in muratura di piccole dimensioni, probabilmente simile alla Cattolica di Stilo o alla chiesa di S. Ruba in Vibo Valentia.
In una lettera, Bruno descrisse così la natura del luogo:
«In territorio di Calabria, con dei fratelli religiosi, alcuni dei quali molto colti, che, in una perseverante vigilanza divina attendono il ritorno del loro Signore per aprirgli subito appena bussa, io abito in un eremo abbastanza lontano, da tutti i lati, dalle abitazioni degli uomini. Della sua amenità, del suo clima mite e sano, della pianura vasta e piacevole che si estende per lungo tratto tra i monti, con le sue verdeggianti praterie e i suoi floridi pascoli, che cosa potrei dirti in maniera adeguata? Chi descriverà in modo consono l’aspetto delle colline che dolcemente si vanno innalzando da tutte le parti, il recesso delle ombrose valli, con la piacevole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sorgenti? Né mancano orti irrigati, né alberi da frutto svariati e fertili»
per chi è interessato continua nel link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Certosa_di_Serra_San_Bruno
Ingresso del Museo della Certosa
– Opera propria
MUSEO DELLA CERTOSA
ingresso del Museo della Certosa
– Opera propria
https://commons.wikimedia.org/wiki/
Doveva essere un’abazia molto importante, viste le dimensioni. Bellissima la cucina, che ha l’aria di uno spazio vissuto, dove l’austerità della costruzione è bilanciata dalla vivacità delle piastrelle colorate.