G. Balla, Autocaffè, 1929
Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958
Divisionista prima, Futurista per gran parte della vita, ritorna all’arte Figurativa nella parte finale della vita, avendo comunque il tempo di intuire prima del Liberty, del Art Déco e della Pop Art che anche la moda, il design e l’immagine mediatica, possono rappresentare il cambiamento della società.
Sminuito per il suo passato fascista, la critica ed il grande pubblico hanno impiegato molto tempo per rivalutare la sua figura, anche grazie alle sue figlie che hanno dedicato tutta la vita per custodire le sue opere e la sua memoria.
video, apri qui
https://www.youtube.com/watch?v=rL-t_gYitRQ
Giacomo Balla, Affetti (Studio), 1910, olio su tavola, 68×52 cm. Collezione privata, Futur-ism, Roma
Muschio Di Quercia – Opera propria
Dinamismo di un cane al guinzaglio 1912, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery
Porta per casa Balla, 1928
Scultura Velocità e rumore, (1914-1915, ricostruita nel 1968) Hirshhorn Museum and Sculpture Garden