PAOLO MASTROLILLI, INTERVISTA A ALLEN SINAI, capo di Decision Economics : “Senza Draghi riemergono le debolezze dell’Italia, le scommesse al ribasso dei fondi sono logiche” -REPUBBLICA DEL  26 AGOSTO 2022-

 

REPUBBLICA DEL  26 AGOSTO 2022
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Sinai: “Senza Draghi riemergono le debolezze dell’Italia, le scommesse al ribasso dei fondi sono logiche”

Sinai: “Senza Draghi riemergono le debolezze dell'Italia, le scommesse al ribasso dei fondi sono logiche”
(afp)

L’economista a capo di Decision Economics: “Tra inflazione e debito vi aspettano seri problemi economici, il prossimo governo dovrà essere razionale, usare bene i fondi Ue e continuare con le riforme”

 

Allen Sinai – Aspenia OnlineALLEN SINAI –                            foto Aspeniaonline

NEW YORK – «È ovvio che gli hedge fund scommettano contro l’Italia: lo faranno sempre di più, perché le condizioni economiche rendono logica questa strategia. La caduta di Draghi però ha peggiorato la situazione, perché la sua credibilità agiva da argine, e stava facendo le cose giuste. Il prossimo esecutivo dovrebbe rispondere in maniera razionale, adottando gli stimoli fiscali consentiti dall’Europa, continuando le riforme, usando bene i fondi Ue per investire in infrastrutture e indipendenza energetica, ed evitando polemiche sull’uscita dall’euro».

Il presidente di Decision Economics Allen Sinai, uno dei “guru” più ascoltati a Wall Street, segue da vicino il nostro Paese, dove è stato a giugno, alla vigilia dell’imprevista crisi di governo.

Come giudica l’operato di Draghi?

«Ovviamente positivo, ha compiuto passi molto utili per l’Italia. Le elezioni vi faranno perdere tempo prezioso, per adottare le misure che potrebbero alleviare la situazione».

 

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Gli hedge fund stanno scommettendo contro di noi?

«Ovvio. L’Italia ha problemi generali, come inflazione, aumento dei tassi, indebolimento dell’euro, e specifici, tipo l’alto debito. I margini di manovra sono limitati dalla moneta unica, anche se giustamente il Patto di stabilità è stato sospeso. I mercati lo vedono e vendono, facendo salire gli spread.

Continueranno a farlo, finché non si interromperà il circolo vizioso di dollaro forte, euro debole, alta inflazione e tassi in aumento, a cui ora si è aggiunto il governo nel limbo. Draghi era una voce potente nell’eurozona, ma l’Italia l’ha persa. Non vedo molte vie d’uscita, vi aspettano seri problemi economici».

 

Cosa dovrebbe fare il nuovo governo?

«Ci sono fattori macroeconomici, come inflazione e debolezza dell’euro, su cui non ha controllo. Per fortuna il Patto di stabilità è sospeso e questo margine va sfruttato per dare stimoli».

 

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Quali?
«Trasferimenti ai consumatori per sostenere le spese; tagli alle tasse delle piccole imprese, investimenti nelle infrastrutture».

Dobbiamo continuare le riforme del Pnrr per riceve i fondi Ue?
«Assolutamente. Non avete molti strumenti indipendenti, ma Bruxelles deve benedire questi investimenti».

 

La flat tax al 15% sarebbe utile?

«In teoria i tagli fiscali sono utili, ma non credo che questo possa essere realizzato nelle condizioni date. Il problema non è solo Bruxelles: i mercati vedono il vostro debito e perciò vendono».

 

Nella coalizione di centro destra non mancano gli euroscettici che vorrebbero portare l’Italia fuori dalla moneta comune.

«Queste voci diventeranno più forti, con l’aumentare dei problemi economici nei prossimi mesi, ma l’uscita sarebbe enormemente più costosa di qualsiasi ipotetico vantaggio. Il Patto di stabilità va ammorbidito, però l’eurozona deve restare intatta. Ci sono forti ragioni economiche per questo, ma anche geopolitiche, perché nella situazione attuale l’unità dell’Europa, e l’unità dell’Europa con gli Usa, sono irrinunciabili».

 

Dobbiamo continuare ad investire nell’indipendenza energetica?

«Assolutamente sì, per forti motivi pratici, economici e geopolitici, di breve e lungo termine».

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