video, RaiCultura — 2.19.
foto Comune di Bari
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975)
ALCUNE CITAZIONI
Nel quartiere borghese c’è la pace di cui ognuno dentro si contenta, anche vilmente, e di cui vorrebbe piena di ogni sera l’esistenza.
Chi dice che io sono uno che non crede, mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso. Io posso essere uno che non crede, ma uno che non crede che ha nostalgia per qualcosa in cui credere.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
Che cos’è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall’ansia economica di esserlo? Che cos’è che ha trasformato le “masse” dei giovani in “masse” di criminaloidi? L’ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una “seconda” rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la “prima”: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo “reale”, trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c’è più scelta possibile tra male e bene. Donde l’ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall’assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c’è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c’è stata: la scelta dell’impietrimento, della mancanza di ogni pietà.
Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile.
Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.
Soltanto solo, sperduto, muto, a piedi riesco a riconoscere le cose.
In questo mondo colpevole che solo compra
e disprezza il più colpevole sono io..
inaridito dall’amarezza.
Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.
Ognuno oggi ha il potere che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi.
I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: “un genocidio delle culture viventi”.
Sono caduti dei valori e sono stati sostituiti con altri valori, sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro modello umano.
Il regime, è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.
E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie di incubo in cui abbiam visto l’Italia intorno a noi distruggersi, sparire e adesso risvegliandoci forse da quest’incubo e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non c’è più niente da fare.
L’uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell’uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse più principalmente l’uomo è narciso, ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli obblighi della società.
Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così l’uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno completamente perdute.
Negli insegnamenti che ti impartirò io ti sospingerò a tutte le sconsacrazioni possibili, alla mancanza di ogni rispetto per ogni sentimento istitutivo. Tuttavia il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci.
Un omosessuale oggi in Italia è ricattato e ricattabile, arriva anche a rischiare la vita tutte le notti.
I beni superflui rendono superflua la vita.
PER CHI VOLESSE :
81 minuti
Pasolini di Abel Ferrara
sottotitoli in italiano
https://www.raiplay.it/video/2021/12/Pasolini-f4d485ff-2288-4e4b-9923-d9e6e7ab0f3f.html
Pasolini è un film del 2014 diretto da Abel Ferrara, che si concentra esclusivamente sulle ultime ore di vita di Pier Paolo Pasolini.
Pasolini è interpretato da Willem Dafoe e il ruolo di Ninetto Davoli è di Riccardo Scamarcio. Nel cast è presente anche lo stesso Davoli, nel ruolo di Eduardo De Filippo.
Il film, che ha partecipato alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e al Toronto International Film Festival e i cui dialoghi sono in tre lingue (italiano, francese, inglese), mostra episodi reali ed immagini dal sapore onirico di scene immaginate dallo stesso Pasolini nelle sue opere.
Poeta, scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo, intellettuale e pensatore, Pasolini è stato un artista completo, innovativo, studioso osservatore della società del secondo dopoguerra italiano. Tra immagini di vita reale – le sue ultime interviste, i colloqui con i suoi amici, da Davoli a Laura Betti – e delle sequenze oniriche – che narrano brani del suo romanzo incompiuto Petrolio e il soggetto di un film fantastico allegorico che avrebbe dovuto essere interpretato da Eduardo De Filippo – si delinea un personaggio al centro di polemiche e scandali a causa delle sue idee radicali e della sua omosessualità. Il tragico epilogo all’Idroscalo di Ostia rimane un mistero ancora oggi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pasolini_(film)
“…ma uno che non crede che ha nostalgia per qualcosa in cui credere”: un uomo che taglia via bisogni che da secoli appartengono agli umani, come quello di credere è modello a mio modo di vedere di tanti ateismi trionfanti, persone dimezzate che si incontrano nel nostro tempo – ch.
Sono pensieri, quelli di Pasolini, che attraggono. L’attacco al consumismo, che domina la nostra società, mi sembra molto incisivo. Per il resto non saprei cosa dire. Forse è solo un modo poetico di interpretare la vita.