Fabrizio De André – Smisurata preghiera (Live)

 

 

Testo

Alta sui naufragiDai belvedere delle torriChina e distante sugli elementi del disastroDalle cose che accadono al di sopra delle paroleCelebrative del nullaLungo un facile ventoDi sazietà di impunità

Sullo scandalo metallicoDi armi in uso e in disusoA guidare la colonnaDi dolore e di fumoChe lascia le infinite battaglie al calar della seraLa maggioranza sta la maggioranza sta

Recitando un rosarioDi ambizioni meschineDi millenarie paureDi inesauribili astuzieColtivando tranquillaL’orribile varietàDelle proprie superbieLa maggioranza sta

Come una malattiaCome una sfortunaCome un’anestesiaCome un’abitudine

Per chi viaggia in direzione ostinata e contrariaCol suo marchio speciale di speciale disperazioneE tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passiPer consegnare alla morte una goccia di splendoreDi umanità di verità

Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcioE seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figliCon improbabili nomi di cantanti di tangoIn un vasto programma di eternità

Ricorda Signore questi servi disobbedientiAlle leggi del brancoNon dimenticare il loro voltoChe dopo tanto sbandareÈ appena giusto che la fortuna li aiuti

Come una svistaCome un’anomaliaCome una distrazioneCome un dovere

COMMENTO : LINK AL FONDO

Smisurata Preghiera è considerata il testamento spirituale di De Andrè, che, quasi trent’anni prima, aveva cominciato la sua carriera discografica con Preghiera in Gennaio. La canzone cattura lo spirito anarchico e individualista di De Andrè, diventando un grido contro le leggi e i compromessi imposti dalla società, dai più forti, dai più numerosi. Racconta a tal proposito l’autore:

L’ultima canzone dell’album è una specie di riassunto dell’album stesso: è una preghiera, una sorta di invocazione… Un’invocazione ad un’entità parentale, come se fosse una mamma, un papà molto più grandi, molto più potenti. Noi di solito identifichiamo queste entità parentali, immaginate così potentissime come una divinità; le chiamiamo Dio, le chiamiamo Signore, la Madonna. In questo caso l’invocazione è perché si accorgano di tutti i torti che hanno subito le minoranze da parte delle maggioranze.

Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi… dire ‘Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni’ e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di vessare, di umiliare le minoranze. La preghiera, l’invocazione, si chiama ‘smisurata’ proprio perché fuori misura e quindi probabilmente non sarà ascoltata da nessuno, ma noi ci proviamo lo stesso.

Il testo di Smisurata Preghiera è in buona parte un collage di versi del poeta colombiano Álvaro Mutis (1923 – 2013), che De André lesse nel testo Summa di Maqroll il Gabbiere. Antologia poetica 1948-1988. Di seguito sono riportati le diverse stanze usate nella canzone:

Programma per una poesia (1952)
     I viaggi
Coloro che vivono in mezzo al mare da tanti secoli e che nessuno conosce perché viaggiano sempre in direzione contraria alla nostra. Da loro dipende l’ultima goccia di splendore.Gli elementi del disastro (1953)
     Preghiera di Maqroll
Oh Signore! Accogli le preghiere di questo scrutatore supplicante e concedigli la grazia di morire avvolto nella polvere delle città, addossato alle gradinate di una casa infame e illuminato da tutte le stelle del firmamento.    Trilogia
    Dalla città
Chi guida la colonna di fumo e dolore che lasciano le battaglie al calar della sera? Né il piú miserabile, né il piú vizioso né il piú debole e dimenticato degli abitanti ricorda alcunché di questa storia.

 

Rassegna degli Ospedali d’Oltremare (1959)Con il nome Ospedali d’Oltremare il Gabbiere abbracciava un’ampia teoria di mali, angosce, giorni a vuoto passati in attesa di nulla, vergogne della carne, assenze d’amicizia, debiti mai pagati, settimane d’ospedale in terre sconosciute curando gli effetti di lunghe navigazioni per acque avvelenate e climi maligni, febbri dell’infanzia, insomma, tutti quei passi che l’uomo fa consumandosi verso la morte, spendendo forze e beni per giungere alla tomba e finire racchiuso nell’occhiaia del proprio spreco.

 

Bando degli ospedali

Ascoltate il passo attutito dei rumori lontani, che parlano della presenza d’un mondo che viaggia ordinatamente verso il disastro degli anni, verso l’oblio, verso lo stupore nudo del tempo!

     Frammento

Il treno ritornava di notte con un rumore di ferri che colpiscono malamente, con uno scandalo metallico d’armi arrugginite in disuso, con uno stridio amaro di catafalco impossibile nella solitudine marina e lunare.

   L’ospedale dei superbi

Lí pativano i Superbi, coloro che guidavano la città, proprietari e dispensatori di tutte le prebende, coloro che in ultima istanza decidevano dal contratto per la costruzione di un grande stadio fino all’infimo conto di un operaio delle fogne. Il disordine dei loro poteri, la varietà orribile delle loro superbie, espressa in ogni caso con le sfumature piú profonde e laceranti;

    Moirologhia

Le tue ferme credenze, i tuoi vasti programmi per stabilire una complicata fede di categorie e simboli; la tua misericordia con gli altri, la tua carità in casa, l’ansia per il prestigio della tua anima tra i vivi, i tuoi lumi da sapiente, in che buco nero colpiscono ora, come inciampano vanamente nella tua materia sconfitta.

     Caravanserraglio

1
Nel dialetto del Distretto di Birbhum, a ovest di Bengala, si ventilano i modesti affari degli uomini, un sordido rosario di astuzie, ambizioni meschine, stanca lussuria, paure millenarie. Il solito, dinanzi al mare in silenzio, mansueto come un latte vegetale, sotto le stelle incontabili.

7
Ad Akaba lasciò l’impronta della sua mano sui muri degli abbeveratoi. A Gdynia si lamentò di aver perso i documenti in una rissa di taverna, ma non volle dare il suo vero nome. A Recife offrí i suoi servizi al Vescovo e finí per rubare l’ostensorio di latta placcata in similoro. Ad Abidjan curò la lebbra toccando i malati con uno scettro posticcio e recitando in tagal una pagina del registro delle dogane.

È allora che il fiume mi conferma la mia irredenta condizione di viaggiatore, sempre disposto ad abbandonare tutto per aggregarmi al dominio capriccioso e saggio delle acque in movimento, sul cui dorso sarà piú facile e meno doloroso attraversare l’ampio delta dell’oblio irrimediabile e benefico.

DAL LINK:

https://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/smisurata-preghiera/

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1 risposta a Fabrizio De André – Smisurata preghiera (Live)

  1. DONATELLA scrive:

    Una preghiera ( a chi?): viene da recitarla sommessamente di fronte all’orrore del presente, una preghiera corale e individuale al tempo stesso, a chi?

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