PER LA DONATELLA NOSTRA ( ripeto ) ::: Il libro delle meraviglie di Marco Polo — Clara Milanese (Curatore). Editore: De Bastiani, 2021

 

Il libro delle meraviglie di Marco Polo - copertina

Il libro delle meraviglie di Marco Polo

Le relazioni di Marco Polo ambasciatore del Kublai Khan. Conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia, il famoso manoscritto che il duca di Borgogna, Jean Sans Peur, regalò nel 1413 a suo zio, il duca Jean de Berry. È illustrato da 84 miniature, dipinte da maestri dell’arte gotica internazionale. Mettono in risalto la ricchezza e le meraviglie dell’Oriente e mostrano in immagini il buon governo del Gran Khan. Le 84 miniature sono qui riprodotte nell’unica edizione italiana disponibile.

 

 

Marco Polo : La récolte de poivre dans le sud-ouest de l’Inde (Livre des Merveilles, 1298, miniature reproduite dans l’édition de 1410, manuscrit enluminé sur parchemin, Bibliothèque nationale de France).

 

Livre de merveilles Fr. 2810 Tav. 29v (dettaglio) “La gente sono chiamate Mecricci, e sono salvatica gente; egli vivono di bestie e ’l piú di cerbi. È sono al Grande Kane. Egli non ànno biade né vino; la state ànno cacci(a)gioni e uccellagioni assai, di verno non vi stae né bestie né uccelli per lo grande freddo.” Del piano di Bangu

 

 

livre des merveilles, Fr.2810, Tav. 55v E in questa provincia nasce lo grande colubre, el grande serpente, che sono sí dismisurati che ogn’uomo ne dovrebbe pigliare maraviglia; e sono molto oribile cosa a vedere. Sapiate per vero che lí vi n’à di lunghi 10 passi, e sono grossi 10 palmi: e questi sono li magiori. Elli ànno due gambe dinanzi, presso al capo, e non ànno piede, salvo un’unghia fatta come di leone; lo ceffo à molto grande, lo naso magior ch’un gran pane, la bocca tale che bene inghiottirebbe un uomo al tratto, li denti grandissimi; ed è sí ismisuratamente grande e fiera, che no è uomo né bestia che no la dotti e non n’abbia paura. E ancora vi n’à de’ minore, cioè d’otto passi e di 6. “Della provincia di Caragian

 

 

Kublai Khan giving a gold laissez-passer to the Polo brothers. MS BNF français 2810 f. 3v

 

 

Japan in Marco Polo’s travel record

 

 

Illustration from Le livre des merveilles de Marco Polo (“The Adventures of Marco Polo”).

 

 

 

 

 

“Gli abitanti di Angaman (Andamane)” “È sono idoli, e sono come bestie salvatiche. E tutti quelli di quest’isola ànno lo capo come di cane e denti e naso come di grandi mastini. Egli ànno molte spezie. È sono mala gente e mangiano tutti gli uomini che posson pigliare, fuori quelli di quella contrada.”

 

 

 

 

“Qui hae sì gran caldo che a pena vi si puote sofferire (…). Questa gente sono tutti neri, maschi e femmine, e vanno tutti ignudi, se non se tanto ch’egliono ricuoprono loro natura con un panno molto bianco. Costoro non hanno per peccato veruna lussuria (…)”“Gli abitanti di Coilu”

 

“I grifoni (condor) del Madagascar” “Diconmi certi mercanti, che vi sono iti, che v’ha uccelli grifoni, e questi uccelli (…) non sono così fatti come si dice di qua, cioè mezzo uccello e mezzo leone, ma sono fatti come aguglie e sono grandi (…) che l’alie loro cuoprono venti passi, e le penne sono lunghe dodici passi”

 

 

Cannibalism, Le Livre des merveilles de Marco Polo. Paris, Bibliothèque Nationale, Département des manuscrits, Français 2810, folio 74v

 

 

Tibétaines récompensées par leurs amants

 

 

Anthropophagie –  “De la isle de Dondiin” [Andaman d’après Henri Cordier]. Enluminure de l’Itinerarium d’Odoric de Pordenone. BNF, manuscrit français 2810, fol. 107 r.

 

 

Odoric of Pordenone at Alamut

 

 

Cynocephaly of the Nicobar Islands. Itinerarium of Odoric of Pordenone.

 

 

“De la province de Sillan” [Ceylan]. Enluminure de l’Itinerarium d’Odoric de Pordenone. BNF, manuscrit français 2810, fol. 106 v.

 

 

Aide aux pauvres en Chine. Le livre des merveilles de Marco Polo folio 137v.

 

 

 

BNF Fr2810 f136v Frontispice Grant Kaan de Cathay cropped

 

 

BNF Fr2810 f141 Frontispice Jean de Mandeville cropped

 

 

Page de manuscrit enluminé.

 

 

The Mamluks defeat the Armenians at the disaster of Mari, in 1266.

 

 

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