Ricordo che i “Dischi del sole” negli anni Sessanta hanno rappresentato un’apertura incredibile verso il mondo delle lotte contadine ed operaie, un’operazione culturale e politica di grande valore, che si incanalava nel grande flusso della protesta contro un mondo ingiusto. In particolare, per dare un po’ il clima dell’epoca, ho un ricordo personale: c’era, al Palazzo del Parco a Bordighera, non so più per quale occasione, Rudy Assuntino, che cantò “Oh Gorizia, tu sei maledetta”. Scoppiò un grande caos tra chi apprezzava quel canto che smitizzava la guerra e chi urlava indignato per l’offesa alla Patria. Da parte dei giovani c’era un grande entusiasmo per conoscere la storia dell’Italia così differente da quella appresa sui libri di scuola.
Ricordo che i “Dischi del sole” negli anni Sessanta hanno rappresentato un’apertura incredibile verso il mondo delle lotte contadine ed operaie, un’operazione culturale e politica di grande valore, che si incanalava nel grande flusso della protesta contro un mondo ingiusto. In particolare, per dare un po’ il clima dell’epoca, ho un ricordo personale: c’era, al Palazzo del Parco a Bordighera, non so più per quale occasione, Rudy Assuntino, che cantò “Oh Gorizia, tu sei maledetta”. Scoppiò un grande caos tra chi apprezzava quel canto che smitizzava la guerra e chi urlava indignato per l’offesa alla Patria. Da parte dei giovani c’era un grande entusiasmo per conoscere la storia dell’Italia così differente da quella appresa sui libri di scuola.