una parola al giorno.it – 28 dicembre 2022 :: ” Apotropaico ” — dalla dotta Donatella !

 

 

una parola al giorno.it – 28 dicembre 2022
https://unaparolaalgiorno.it/significato/apotropaico

 

Apotropaico
a-po-tro-pà-i-co

 

SIGNIFICATO:  Di oggetti, atti, formule dalla carica magica capace di allontanare gli influssi malefici

ETIMOLOGIA dal greco apotrópaios ‘che allontana’, da apotrépein ‘stornare’, derivato di trépein ‘allontanare’ col prefisso apó- ‘da’.

Apotropaica era ad esempio la funzione del Lamassu, statua con un corpo di toro alato e dal volto umano che veniva posta alle porte di Babilonia.

I lamassu sono dèi e spiriti daemonici che incarnano in sé tutto lo spettro divino e ricoprono perciò diverse funzioni. Nel loro ruolo di guardiani, proteggono le entrate e le stanze di case, palazzi, templi, città e luoghi sacri, svolgendo funzione apotropaica per allontanare le forze e le presenze ostili.  Il lamassu viene raffigurato come un essere ibrido alato androcefalo dal corpo di toro e leone, le ali rapaci d’aquila e la testa umana, oppure come un toro alato taurocefalo.

 

LamassuPorta di tutte le Nazioni,
490-480 a.C. ca., Persepoli, Iran.

 

 

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Napoli. Personaggio pittoresco facente parte della scena napoletana di metà XX secolo: armato di un corno rosso e di un barattolo in cui fuma dell’incenso, toglieva il malocchio o scacciava la malasorte tanto ai negozi quanto alle persone, pronunciando parole o formule di scongiuro ( (p. es. “Sciò sciò ciucciuè!” oppure “Aglio e fravaglio fattura ca nun cuaglia, corna e bicorna capa alice e capa d’aglio.”), chiedendo poi uno spicciolo per il suo servizio.

Mentre i negozi non potevano sfuggire al suo breve rito magico (e per non incorrere invece nelle sue maledizioni – che avrebbero attirato ogni sorta di sventura sul luogo – si sentivano obbligati a sborsare un soldo), fra le persone singole, quelle che non volevano dargli lo spicciolo ma neanche incorrere nelle sue maledizioni, prima di incontrarlo badavano bene a cambiare marciapiede; le altre invece, altrettanto superstiziose, ben volentieri si facevano toccare con il corno, sicure che ne sarebbe seguita una benefica liberazione da un qualche maleficio, ed alla sua affermazione “Ti ho toccato: 100 lire!” ben volentieri gli sborsavano la moneta richiesta.

 

 

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Un ferro di cavallo al quale è attribuito un effetto apotropaico
Man vyi

 

testo e immagini sopra:
https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_apotropaico

 

 

 

L’ elmo d’oro di Coțofenești  è un elmo geto – daco risalente alla prima metà del IV secolo a.C.–

Nel 1929, un bambino di nome Traian Simion scoprì per caso l’elmo nel territorio del villaggio di Poiana Coțofenești   ora chiamato Poiana Vărbilău ), contea di Prahova , Romania.   Il team di archeologi ha notato che l’elmo non faceva parte di un tesoro d’oro o di una tomba, ma faceva parte di un insediamento geto-daco locale di La Tène .  Gli archeologi hanno concluso che l’elmo era un ritrovamento vagante, poiché sono stati trovati solo pochi frammenti di ceramica di Hallstatt , alcuni dei quali ruotati. L’elmo è conservato al Museo Nazionale di Storia della Romania.

Pesante quasi un chilogrammo, l’elmo d’oro è molto ben conservato, manca solo la parte della calotta cranica.

 

 

non definito

Elmo d’oro di Cotofenesti-parte anteriore
© Radu Oltean  /  Wikimedia Commons

 

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parte di lato
stesso fotografo..

 

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retro
– Fotografato dall’utente:CristianChirita 

da : https://en.wikipedia.org/wiki/Helmet_of_Co%C8%9Bofene%C8%99ti

 

 

 

Maschera Apotropaica Linguaccia” in ceramica di Seminara realizzata dal Maestro ceramista Enzo Ferraro. Misure: cm 22 x cm 22 ” ( città metropol. di Reggio Calabria )
https://pizzimenti.it/prodotto/maschera-apotropaica-linguaccia-in-ceramica-di-seminara/

nota : 

a Seminara c’è il Museo delle Ceramiche della Calabria:

Museo delle Ceramiche di Calabria

 

 

 

SEGUE DA UNA PAROLA AL GIORNO:: 

APOTROPAICO

 

 

Questa parola ci mette in contatto con uno stadio di credenze antico, radicatissimo e infestante, che si è semplicemente avviticchiato alle religioni e ai paradigmi di credenze successivi. Sono credenze che leggono nella nostra esperienza del mondo un continuo dardeggiare di influssi maligni, vere e proprie gragnole scagliate da enti naturali e sovrannaturali che ci portano male e arrivano da ogni parte. Secondo questa chiave di lettura della realtà, ogni bene, ogni fortuna che si manifesta ha una sua fragilità — e questo in effetti è un dato che non si può sconfessare — perciò serve una protezione magica speciale per allontanare, deflettere questi influssi.

Ora, questo modo di pensare non è frutto di una cultura specifica: è praticamente universale. Però culture diverse hanno trovato modi diversi di compiere questi allontanamenti (apotrépo è proprio ‘stornare, allontanare’).

Noi, come gesti apotropaici, facciamo le corna, attacchiamo ferri di cavallo, fino a qualche tempo fa sputavamo per scacciare il diavolo, facevamo pernacchie e linguacce — e mostrare la croce non serve solo a tener lontani i vampiri; conosciamo risposte e formule da dire per scongiurare prospettive indesiderabili, o perfino qualche formula di guarigione; abbiamo una certa consuetudine con scope di saggina inchiodate al muro esterno della casa, e con amuleti e talismani a forma di viso, di occhio — minor fortuna hanno invece avuto da noi quelli a forma di fallo, anche se il loro antico nome ha portato il significato il fascino stesso. Ce ne sono poi di meno ovvi, pratiche desuete come il murare nelle pareti delle case scarpe e oggetti con iscrizioni, o dare nomi che tengano lontano il male alludendo a condizioni desiderate, o al loro contrario.

Il termine ‘apotropaico’ ha il potere stupendo di significare questa sterminata galassia di usi contro demoni e malocchi appartenendo a un registro elevato, distaccato. Da prestito dotto novecentesco (non ha cent’anni), riesce a collocare questi usi in una lettura antropologica, a prenderli per quello che sono, da un lato senza involgersi in giudizi sprezzanti, dall’altro coprendo anche la volgarità che a volte li caratterizza — un passo fuori dal loro paradigma. Dire che l’amica, alla nostra previsione, ha fatto un gesto apotropaico, o che l’amico ha sempre pronta qualche formula apotropaica ogni volta che è in ballo un esito incerto, lascia un simpatico spazio di non detto, lasciato all’immaginazione con un esito perfino comico.

Cosa che il sinonimo ‘scaramantico’ realizza con minor efficacia, perché meno aulico e distante: il termine ‘scaramanzia’ (come si può annusare sentendo quell’elemento -manzia, che ci parla puntualmente di pratiche magiche) è un’alterazione popolare di gramanzìa, a sua volta deformazione di negromanzia, in un’ottica di partecipazione allo scambio magico.

Insomma, l’apotropaico è una parola importante perché descrive tanto di tante culture, ma anche perché si rivela un grimaldello versatile per presentare certi tratti in maniera pulita, scanzonata, efficace.

Testo originale pubblicato suhttps://unaparolaalgiorno.it/significato/apotropaico

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2 risposte a una parola al giorno.it – 28 dicembre 2022 :: ” Apotropaico ” — dalla dotta Donatella !

  1. DONATELLA scrive:

    L’elemento magico ha sempre, credo, convissuto con l’elemento razionale. Del resto, se hai esaurito tutte le possibilità del raziocinio, perché non affidarsi a qualcosa d’altro, magari ineffabile e misterioso ? Insomma, tentiamole tutte! Ricordo che fino a qualche decennio fa sul terrazzo di casa mia a Sanremo tenevamo appeso al muro un ferro di cavallo: vedendo la sua totale inefficienza nel portar buono, dopo averlo messo alla prova per tanti anni, abbiamo deciso concordemente di buttarlo.

  2. DONATELLA scrive:

    Impalpabili, fluttuanti, aeree le ballerine disegnate da Rodin: danzare è vivere come fossimo fatti d’aria.

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