Scontro Michela Murgia e Daniela Santanchè — OTTO E MEZZO 21 gennaio 2014

La candidata alla Presidenza della Regione Sardegna Michela Murgia si scontra con Daniela Santanchè nel salotto di Lilli Gruber su La7 (Otto e mezzo del 21/1/2014)

 

 

video,  7.33

 

 

IL VIDEO NON E’ COMPLETO — AGGIUNGIAMO IL RACCONTO DI STEFANO BIOLCHINI DE IL SOLE  24 ORE– 22 GENNAIO 2014

https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-22/murgia-santanche-pepato-duello-salsa-sarda-otto-e-mezzo–120849.shtml?uuid=ABSZGNr

A dar fuoco alle polveri, con calma serafica e aplomb tutto isolano, è stata la scrittrice che numeri alla mano ha eccepito alla deputata berlusconiana il suo “conflitto di interessi sardo”: con due diverse delibere il governatore sardo e suo collega di partito Cappellacci – sostiene la Murgia- ha affidato senza bando alla sua concessionaria pubblicitaria Visibilia, pagine pubblicitarie sul quotidiano Il Giornale con due commesse una da «136 mila euro e l’altra da 141,500 euro». Apriti cielo. Punta sul vivo dalle accuse alla Visibilia di sua proprietà, come da copione la reazione a denti e labbra strette della “Pitonessa” non si è fatta attendere.

 

Interrogando di rimando immediato la vincitrice del premio Campiello su l’entità esatta delle commesse a favore anche di altri quotidiani, il falco berlusconiano – a fronte dell’ammissione della Murgia di non conoscerli – le ha dato “dell’ignorante” che si deve invece informare prima di parlare, compatendo poi quei “poverini” di sardi, “messi male” che si trovano a dover scegliere di votare per “Sardegna Possibile” (la lista indipendente della scrittrice). «Lei è male informata cara signora – ha risposto – spero i sardi non votino una candidata alla presidenza della Regione con questo pregiudizio». Sguardi e stili lontani fra le due: e di rimando, la scrittrice non fa una piega.

 

Alla Murgia che evidenziava quindi l’assenza di linea politica del governo Cappellacci la Santanché all’attacco ancora con baldanza: «Un governo voi lo avete avuto. Il vantaggio fiscale che Cappellacci ha ottenuto per la Sardegna è fondamentale».

Al che la Murgia, per nulla intimorita e anzi placidamente assertiva in schiacciata: «Lei conosce solo una piccola parte della Sardegna, ma la Sardegna non è la costa Smeralda». Ancora la Santanché infastidita e perentoria: «Conosco la Sardegna, io frequento».

Tra tanto calor bianco alla Gruber restava ben poco da fare, poi la domanda finale alla Murgia su chi voterebbe in un ballottaggio ipotetico tra Renzi e Grillo. E qui la scrittrice, con il piglio delle sue pagine migliori: «Preferirei l’energia indisciplinata dei grillini ai nomi dell’apparato stantio. Una forza che ha preso il 27% alle elezioni non si presenta: un vero peccato». Inutile dire che i Cinquestelle in Sardegna non si presenteranno e l’autrice del pluripremiato Accabadora mira a intercettarne i voti. (E l’occasione della ribalta nazionale era imperdibile per portarsi avanti).

Dunque, come dicono dalle sue parti, con “calma e gesso” l’analisi d’affondo: «Difficile che gli elettori del Movimento 5 Stelle possano votare per centrodestra e centrosinistra». Anche perché, e nella definizione c’è indelebile il graffio autoriale: «Berlusconi è un pregiudicato e Renzi è uno spregiudicato».

E Civati? A lui le “commensali” infuocate hanno riservato solo attimi da interventi telegrafici.

 

stefano.biolchini@ilsole24ore.com

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2 risposte a Scontro Michela Murgia e Daniela Santanchè — OTTO E MEZZO 21 gennaio 2014

  1. Chiara Salvini scrive:

    chiara: ricordavo la vergogna provata in questo episodio come fosse nostra, di noi donne. L’ho cercato più volte e stasera l’ho trovato. Lo pubblico adesso che Michela Murgia non c’è più per rendere onore alla sua dignità – libertà di parola e, forse ancor più, ad una rara onesta intellettuale. La Santanchè qui appare denudata e in tutta quella m. che è, proprio come donna che tratta con un’altra donna. Un biglietto da visita integrale. La signora politica? La politica è tutta la persona.

  2. DONATELLA scrive:

    Santanchè, o ” Faccia di lastra”, si potrebbe dire impunemente.

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