1896-97
La leggenda di Sant’Uberto
1896-1897
Pannelli murali: olio su tela, 225 x 175 cm (ogni pannello), 225 x 212 cm (per il pannello centrale Il Miracolo ), PMD 999.4.1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7
Soffitto: Gli anelli del cielo , olio su tela, 488 x 134 cm, inv. PMD011.1.1.
MUSEO DIPARTIMENTALE DI MAURICE DENIS:
https://www.musee-mauricedenis.fr/les-collections/les-ensembles-decoratifs/a-l-hotel-cochin/article/la-legende-de-saint-hubert-decor?id_document=2250
Maurice Denis. Maestro del simbolismo internazionale
Skira, 2007
Maurice Denis
Maestro del simbolismo internazionale
“Ricordati che un dipinto – prima di essere un cavallo da battaglia, una donna nuda o un qualunque aneddoto – è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori assemblati in un certo ordine. “
( Maurice Denis )
Negli anni della sua intensa attività, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, Maurice Denis ha svolto un ruolo fondamentale nella storia delle prime avanguardie europee come pittore raffinato e teorico di rilievo nel dibattito artistico e culturale, dal periodo Nabis a quello più marcatamente simbolista, fino alla fase ispirata alla teoria di un “nuovo classicismo”.
da :
MART ROVERETO TRENTO
http://www.mart.trento.it/mostre.jsp?ID_LINK=682&area=137&id_context=4204
Maurice Denis – La chapelle Saint-Cassien à Cannes, 1922
Portrait de l’ artiste à 19 ans (Portrait of the Artist aged 19), 1889
foto dal Facebook : Maurice Denis, 25 giugno 2022
NOTIZIE DA WIKIPEDIA
Maurice Denis (Granville, 25 novembre 1870 – Saint-Germain-en-Laye, 13 novembre 1943) è stato un pittore francese.
Maurice Denis nacque a Granville, nel distretto della Manica, Normandia, il 25 novembre 1870, figlio di un impiegato delle ferrovie e di una modista.
Il periodo nel quale cominciò la sua attività artistica coincise con la nascita del movimento simbolista; Denis rimase fortemente colpito dal Simbolismo, in particolare da Pierre Puvis De Chavannes.
Nel 1886 la rivista “Symboliste” diffuse le teorie del nuovo movimento e lo scrittore Jean Moréas pubblicò su “Le Figaro” il primo manifesto del Simbolismo, proponendo una sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell’artista. Fu l’anno dell’ultima mostra degli impressionisti: i simbolisti si opposero sia al loro naturalismo, sia alle ricerche scientifiche dei puntinisti. Nel 1888, all’Académie Julian di Parigi, Denis conobbe Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, con i quali entrò a far parte del gruppo dei pittori Nabis.
Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista Revue Blanche o all’Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato “il Nabis dalle belle immagini”.
La sua idea per la quale il dipinto è una superficie piatta riempita di colori secondo un certo ordine lo ha fatto considerare un precursore dell’astrattismo.
I temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, sono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un’atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato.
CONTINUA NEL LINK :
https://it.wikipedia.org/wiki/Maurice_Denis
LA COLAZIONE, 1901
Städelsches Kunstinstitut
IL CALVARIO, 1898 — Musée d’ Orsay
Fontana a Villa Medici, 1898 — Museo dipartimentale de l’Oise
immagini da :
http://www.mart.trento.it/mostre.jsp?ID_LINK=682&area=137&id_context=4204
Rosmapamon, 1918 _ ( Bretagna )
Rosmapamon, 1918- dettaglio – Tokyo, Musée national d’Art occidental –-
Maurice Denis, Noële et Sa Mère (Noële and Her Mother), 1896
Maternité à la fenêtre (Maternity at the window), 1899
Mother and child at a yellow bed, 1896 ( Madre e figlio vicino ad un letto giallo )
Mother and Child, 1895
akg-images
Eva, robe verte (Eva, green dress), 1891
akg-images / André Held
Les Muses, dit aussi parfois: Dans le parc (The Muses / In the Park), 1893
Notre-Dame de Tréminou (Our Lady of Tréminou), circa 1892/93
akg-images
Il 1893 rappresenta per Maurice Denis il periodo di massimo fulgore; nel corso di quell’anno, infatti, l’artista sposa Marthe Meurier con la quale, durante l’estate, si reca in viaggio di nozze a Perros-Guirec; nel 1893, inoltre, Denis realizza tutti i suoi progetti di pittore nabi e simbolista.
Le Muse (conservato presso il museo d’Orsay), La lotta di Giacobbe con l’angelo (collezione. Joséfowitz) e Gli Alberi verdi sono tre tele realizzate nel 1893 dove ritroviamo, stilizzata al massimo, questa foresta di “corrispondenze” cara a Baudelaire e ereditata da Puvis de Chavannes (Le Bois sacré [Il Bosco sacro], The Art Institute of Chicago) e da Gauguin (Gli Alberi azzurri, 1888, Charlottenlund, Ordrupgaard Samlingen). La critica ritiene che in questi tre quadri, Denis, il teorico del gruppo nabi, metta deliberatamente in atto i consigli che Gauguin prodigava a Schuffenecker in una delle sue famose lettere: “Non copiate troppo la realtà, l’arte è un’astrazione – ricavatela dalla natura sognando in sua presenza e pensate più alla creazione che al risultato.” Sia nel caso della Foresta di Saint-Germain-en-Laye per Le Muse o del bosco di Loctudy per i Faggi di Kerduel (nei dintorni di Perros-Guirec), in entrambe le circostanze la natura è trasposta in “equivalente plastico” tratto da un’emozione dell’artista e che deve far suscitare, nello spettatore, un’emozione.
Nella tela Gli Alberi verdi, il paesaggio di Loctudy (presente anche in un quadro contemporaneo dal titolo Ragazze che raccolgono i fiori davanti al mare che faceva parte della collezione del poeta simbolista Georges Rodenbach) fa da cornice ad una cerimonia quasi onirica in cui una ragazza abbandona una processione per andare incontro ad un angelo che si trova dall’altra parte di un muretto; in questo caso si tratta di un’allegoria teatralizzata della Vocazione o dell’Elezione in una foresta magica, quella di Kerduel, la patria di re Artù, stando alla celebre leggenda.
Maurice Denis, che teneva molto a questa tela, il 7 gennaio 1917 l’aveva depositata presso la Galleria Druet per poi riprenderla il 22 aprile 1918 e per non separarsene mai più in seguito. Sintesi perfetta della poetica simbolista dell’artista e fulgido esempio dello stile così personale che Denis sviluppa in seno al movimento nabi, Gli Alberi verdi, nel corso degli ultimi trenta anni, hanno partecipato alla maggior parte delle mostre organizzate in onore di questo pittore.
Testo e immagine del Musée D’Orsay :
https://www.musee-orsay.fr/it/opere/paysage-aux-arbres-verts-110580
Vista di Tolosa, 1896
PINI A LOCTUDY – 1894
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QUALCHE IMMAGINE DI LOCTUDY
Photo taken by Remi Jouan
Loctudy è un comune francese di 4.313 abitanti ( 2009 ) situato nel dipartimento del Finistère nella regione della Bretagna
Opera propria
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La Rivière de Pont-l’Abbé
– Opera propria
Les lavandières (probablement à Loctudy) (photographie d’André Dauchez, début XXe siècle)
Herbes de la pampa, espèce invasive, se développant dans une zone naturelle près de Tréguido
– Opera propria
île-Tudy, le passeur – Loctudy – 2006
– collection auteur
Loctudy : Bigoudènes ( abitanti della zona dove si usa la ” cuffia ” bretone, copricapo in pizzo ) chargeant des pommes de terre sur un vapeur à destination de l’Angleterre au début du XXème siècle (photographe inconnu)
LOCTUDY — è quasi in verticale sul mare da Quimper
Fininstère — in Bretagna
È bagnato a nord dal Canale della Manica e a sud e a ovest dall’Oceano Atlantico.
Le principali città, oltre al capoluogo Quimper/Kemper, sono Brest, Châteaulin/Kastellin, Morlaix/Montroulez, Carhaix-Plouguer/Karaez-Plouger, Douarnenez, Quimperlé/Kemperle e Concarneau/Konk-Kerne.
Vi si parla un misto di francese e bretone. A nord il dialetto “leonardo” e a sud il “cornovagliese”. Questa divisione linguistica è dovuta all’antica divisione politica tra la contea di Léon (a nord) e il reame poi contea di Cornovaglia (a sud). Fino alla prima guerra mondiale, quasi tutta la popolazione parlava solo bretone, e fino alla metà degli anni sessanta, la grande maggioranza della popolazione parlava bretone, ma aveva imparato il francese.
REGIONE DELLA BRETAGNA — NORD-OVEST FRANCIA
DA : https://www.franciaturismo.net/bretagna/mappa-bretagna/
CITTA’ PRINCIPALI DELLA BRETAGNA
https://www.informagiovani-italia.com/mappa_bretagna.htm
video, 3 minuti —
chiara : lasciando da parte ” Calvario “, mi accorgo di aver privilegiato il lato intimo famigliare- più che il Simbolismo per il quale è molto conosciuto– Spero piaccia anche a voi.. Prendendo wikipedia credo si possa rimediare alla mancanza.
Bella quell’atmosfera un po’ sognante, un po’ sospesa presente nelle opere di questo grande pittore. La natura e le persone vi sono immerse e la loro vitalità è accentuata, non diminuita dall’aspetto onirico, un attimo di respiro profondo per guardare con più intensità la vita.