TRECCANI ENCICLOPEDIA – DIZIONARIO BIOGRAFICO:
GIORGIO ALMIRANTE
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—-parte che precede, se ti interessa, la vedi nel link sopra
NUOVA REPUBBLICA
Dopo il congresso del 1977 iniziò un’altra fase della seconda segreteria di Almirante, segnata da una forte e ormai carismatica presenza del leader. Tale fase fu caratterizzata anche da una proposta, quella della repubblica presidenziale, che si inseriva nella crisi delle istituzioni denunciata un po’ da tutte le forze politiche. Almirante aveva già in passato affrontato, in una sua opera, Processo al Parlamento
( 1969 ), il problema della ‘partitocrazia’, della sovrapposizione delle due Camere, ma soprattutto del potere dei partiti, tale da compromettere, secondo lui, una corretta funzionalità della democrazia.
In tutt’altro contesto si poneva invece il fermento del mondo giovanile di destra, che proponeva soluzioni più metapolitiche che politiche: giornali come La voce della fogna di Marco Tarchi, le radio libere, la musica alternativa furono il sintomo di un movimento giovanile che intendeva uscire dall’isolamento politico. In questo senso i quattro Campi Hobbit (1977-1981) rappresentarono una novità assoluta che, organizzata dalla componente rautiana, introdussero temi sociali quali disoccupazione, condizione della donna ed ecologismo che non erano normalmente trattati dal Partito.
Nel 1979, in occasione del XII congresso, tenutosi a Napoli, Almirante lanciò la proposta della repubblica presidenziale, con l’elezione popolare del capo dello Stato. Nel frattempo, il MSI-DN ( MOVIM SOCIALE – DESTRA NAZIONALE ) si era presentato alle prime elezioni europee e in quella circostanza Almirante aveva promosso la costituzione dell’Eurodestra con il Parti des Forces Nouvelles di Tixier-Vignancourt, con Fuerza Nueva di Blas Piñar e con l’Unione politica nazionale greca: solo il MSI-DN ottenne una rappresentanza parlamentare a Strasburgo con quattro eletti, fra questi anche Almirante.
Nel XIII congresso (Roma, febbraio 1982), Almirante presentò il progetto di una nuova Costituzione: prevedeva una repubblica presidenziale, con l’elezione diretta del capo dello Stato, dei presidenti delle regioni, delle province e dei comuni, un Parlamento monocamerale eletto per metà dal popolo e per metà dalle categorie; inoltre si prevedeva il ripristino della pena di morte e il servizio militare volontario. Nel 1983 il progetto di riforma fu presentato alla Commissione bicamerale, presieduta da Aldo Bozzi, dal deputato del MSI-DN Franco Franchi.
Nel 1982 un pesante sospetto calò su Almirante: un ex terrorista di destra, Vincenzo Vinciguerra, confessò di essere l’autore materiale dell’attentato di Peteano (maggio 1972) nel quale rimasero uccisi tre carabinieri, attirati in una trappola da tre aderenti di Ordine Nuovo. Vinciguerra rivelò che Almirante avrebbe favorito la fuga in Spagna di uno degli attentatori, Carlo Cicuttini; dopo essere stato rinviato a giudizio nel 1986, beneficiò di un’amnistia prima dell’inizio del processo.
Gli ultimi anni furono segnati da un progressivo isolamento del Partito: non ebbe seguito la improvvisa apertura di Bettino Craxi, che invitò il MSI-DN per la prima volta alle consultazioni per la crisi di governo del luglio 1983. Ormai senza oppositori di rilievo, al congresso del 1984 Almirante fu rieletto segretario per la sesta volta, per acclamazione.
SORRENTO 1987
Se le elezioni del 1983 erano state positive per il MSI, che aveva raggiunto il secondo migliore risultato della sua storia, il 6,8 alla Camera e il 7,3 al Senato, per complessivi 60 parlamentari, quattro anni dopo, nelle elezioni anticipate del 1987, ci fu invece un ridimensionamento: il MSI-DN appariva bloccato tra la sua politica tradizionale e quella alternativa al sistema che mostrava ben scarse possibilità di realizzarsi. Inoltre, Almirante aveva seri problemi di salute e pertanto l’eventualità di un cambio della guardia era da molti, dentro e fuori il Partito, considerata tutt’altro che improbabile.
Il problema, semmai, era quello della successione: la scissione di Democrazia Nazionale aveva eliminato molti quarantenni e cinquantenni e il ricambio diventava più difficile; lo stesso atteggiamento del segretario nell’ultimo decennio era stato tale da non prefigurare la possibilità che il successore si potesse individuare tra gli uomini più in vista del Partito.
Fu così indetto il XV congresso a Sorrento, per il dicembre del 1987. Approssimandosi l’appuntamento congressuale, Almirante mise subito in chiaro che il fascismo continuava a essere centrale nella proposta politica del Partito, tanto che raccomandò di diffidare delle storicizzazioni perché potevano essere un’anticamera della liquidazione. Un paio di mesi prima del congresso, indicò il possibile successore in Gianfranco Fini.
Nel discorso inaugurale, Almirante ribadì il concetto: «Noi siamo quello che fummo e saremo domani quello che siamo». Delle sei liste che si presentarono, quattro sostennero Fini e due Rauti; ma ciò nonostante fu necessario un ballottaggio per la vittoria del giovane delfino. Almirante dovette attendere il primo Comitato centrale dopo il congresso per essere nominato presidente, e solo a maggioranza. Ricoprì la carica per soli quattro mesi: la sua salute, già precaria, peggiorò e, dopo un’ultima operazione, morì il 22 maggio 1988. Il giorno prima era mancato anche Pino Romualdi, per cui il Partito decise di celebrare funerali comuni.
A noi interessano due opere principalmente che possiamo solo citare :
1.PROCESSO AL PARLAMENTO, GIORGIO ALMIRANTE, 1969
https://www.abebooks.com/PROCESSO-PARLAMENTO-Almirante-Giorgio-C.E.N-Roma/9732101154/bd#&gid=1&pid=1
pubblicato da CEN – Roma, 1969 di Giorgio Almirante
2. GIORGIO ALMIRANTE, PROCESSO ALLA REPUBBLICA, 1980
CONVEGNO — 26 GIUGNO 2014 – – SALA DELLA REGINA, MONTECITORIO
Roma – Almirante e le riforme istituzionali (26.06.14)
Presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio si è svolto il convegno “Almirante e le riforme istituzionali”. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Giorgio Almirante e dalla Fondazione Alleanza Nazionale, è nell’ambito delle manifestazioni che celebrano il centenario della nascita dello storico Segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano. Sono intervenuti Paolo Armaroli, Massimo Magliaro, Gennaro Malgieri, Giuliana de’ Medici, Franco Mugnai. Moderatore Gian Marco Chiocci
http://www.pupia.tv – Roma – EVENTO – Almirante e le riforme istituzionali Presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio si è svolto il convegno “Almirante e le riforme istituzionali”. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Giorgio Almirante e dalla Fondazione Alleanza Nazionale, è nell’ambito delle manifestazioni che celebrano il centenario della nascita dello storico Segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano. Sono intervenuti Paolo Armaroli, Massimo Magliaro, Gennaro Malgieri, Giuliana de’ Medici, Franco Mugnai. Moderatore Gian Marco Chiocci.(26.06.14)
— lettura della lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Convegno
— in prima fila la Presidente del Consiglio, a fianco del Presidente del Senato
min. 52 — si inizia a parlare delle sue concezioni delle istituzioni ( purtroppo dicendo stupidaggini.. )
min. 55 — parla Arnaldo Forlani : ” Almirante ha contribuito efficacemente alla democrazia, nei suoi confronti si sente una certa nostalgia .. “
-è contro le regioni– ” una mangitoia in barba a qualsiasi regola “
57- 58 min —
” ma la madre di tutte le battaglie istituzionali era la battaglia per la Repubblica Presidenziale che avrebbe elimninato la partitocrazia “-
Presidenzialismo sponsorizzato da… Piero Calamandrei .. ed altri e cita Giorgia Maloni, lì in sala, che ne sarebbe stata contenta perché avrebbe preso qualche voto..
( 1h 07 min. — si sente male al mio computer.. )
1h 08 — parla Gennaro Acquaviva–
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Trovo molto pericolose le riforme costituzionali proposte nuovamente dalla destra attualmente al Governo. Inoltre in questo particolare momento le persone sono distratte da altri problemi che le toccano più da vicino, per cui questo stravolgimento della Costituzione potrebbe passare abbastanza silenziosamente.