NOTA — se lasciate il video andare senza intervenire vi fa vedere moltissimo, quando avete visto abbastanza, schiacciate ” guarda di piu’ ” e vi scrive la storia del castello- mostra le varie parti ecc.
Complesso Monumentale Rocca di Monselice
IL VIDEO E’ UNA MERAVIGLIA
apri sotto:
SEGUE –una storia del castello fatta bene ma con poche fotografie :
questo è il link in cui continua
https://www.monseliceantica.it/wp-content/uploads/2019/06/Castellow.jp-
SE NON APPARE è perché dovete mettere il titolo sotto :
IL CASTELLO IMPERIALE DI MONSELICE E FEDERICO II
***per i Donatelli nostri – è un blog molto colto di Flaviano Rossetto che si dedica alla storia forse del suo paese; c’è un articolo specifico su Federico II:
IL CASTELLO IMPERIALE DI MONSELICE E FEDERICO II
IL CASTELLO IMPERIALE DI MONSELICE E FEDERICO II
Monselice si offre sin dalle origini come naturale e formidabile fortezza per quanti mirano ad occupare i punti strategici più importanti della campagna veneta. La fortezza di Monselice ruota attorno al maestoso complesso architettonico, che raggruppa in sé diverse tipologie di edifici e si erge ai piedi del Colle della Rocca. Tra l’XI e il XVI secolo fu dimora signorile, torre difensiva, villa.
Si compone di quattro nuclei principali: la parte più antica è la casa romanica del Mille, che insieme al castelletto, risalente al secolo successivo, forma il primo nucleo abitativo. Nel corso del Duecento venne costruita la torre ezzeliniana, un possente edificio difensivo voluto da Ezzelino III da Romano. Nel XII-XIII secolo i documenti ricordano un palazzo pubblico, dove risiedevano i rappresentanti del potere imperiale. Possiamo identificare con certezza il palazzo imperiale con l’attuale castello di Monselice.
Il castello era un vero e proprio quartiere, sorto lungo la strada che dalla piazza portava al castelletto di San Pietro (distrutto dalle cave) e, da qui, alla Rocca. Ne rimangono ora quattro distinti corpi di fabbrica e una torre, il cui nucleo originario è databile tra XII e XIII secolo.
Non sappiamo quale di questi quattro edifici succitati sia da identificare con il palazzo imperiale del XII secolo. Di età federiciana è sicuramente il grandioso palazzo di tre piani, con aperture più tarde della fine del XIII secolo. Oltre al palazzo imperiale, stavano in quest’area anche la sede del Comune, ricordato per la prima volta attorno alla metà del XII secolo e, probabilmente, pure le residenze della classe dirigente locale, quegli Arimanni, nei quali sarebbe da ravvisare “una sostanziale coincidenza con Apopulus che dominava Monselice nel XII secolo”.
A partire dal 1405, dopo l’avvento della Serenissima Repubblica Veneta, il complesso monselicense fu acquistato dall’aristocratica famiglia veneziana Marcello che intraprese la costruzione di un palazzo di collegamento fra le strutture preesistenti chiamato Ca’ Marcello.
Il palazzetto viene realizzato nel XV secolo, dopo la conquista di Monselice da parte della Serenissima Repubblica di Venezia, dalla nobile famiglia dei Marcello, la quale porta a compimento la trasformazione della costruzione in residenza civile. La configurazione del castello, così come la possiamo tuttora ammirare, è già quasi completa alla fine del ‘400. Alla fine del XVI secolo risalgono la Biblioteca del Castello, che si trova sulla spianata antistante la Torre di Ezzelino, e la sistemazione del cortile interno.
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CARTINA DI MONSELICE
Monsélice (Monséłeze in veneto) è un comune italiano di 17 330 abitanti ( agosto 2021 ) della provincia di Padova in Veneto. Ha ottenuto il titolo di città il 7 giugno 1960.
«Monselice è la città più pittoresca che ho visto in Italia. Su una collina c’è il rudere di un antico castello, e di lì sovrasta un panorama splendido e straordinario. Si stende su un’ampia pianura — al livello del mare — la stessa su cui si ergono Ferrara, Bologna, Rovigo, Este, Padova e addirittura Venezia, che riuscivamo a scorgere vagamente all’orizzonte, con il suo diadema di svettanti torri. Che bella passeggiata, e che meraviglioso, ampio panorama. 38 miglia da Venezia.»
Il nome
Il significato di “Monselice” deriva da mons silicis, in relazione all’estrazione della pietra dal colle attorno a cui si stende il paese, o da mons elicis (monte delle selci), da una specie presente sullo stesso colle, o ancora monte di selce a causa delle cave di selci di trachite sui colli circostanti. Altri attribuiscono il nome alla forma Mons elicis, monte a forma di chiocciola
CARTINA DEL VENETO – DA ALAMY
MONSELICE è a sud nella provincia di padova – sopra Este–
I primi insediamenti nel territorio sono assai antichi.
Vista dalla Torre Civica: Rocca di Monselice, Chiesa di S.Paolo, Castello e Loggetta del Monte di Pietà
Ingresso del santuario di villa Duodo a Monselice, foto scattata da Roberto Fogliardi il 22/04/2006
BobFog at it.wikipedia
Ingresso di Cà Nani Mocenigo a Monselice, foto scattata da Roberto Fogliardi il 22/04/2006
Facciata della Pieve di Santa Giustina (o Duomo vecchio) di Monselice
Oratorio di San Giorgio
Piazza Mazzini con la duecentesca Torre Civica, e- sembra – un pezzo di mura sovravvissuto alla distruzione della seconda metà dell’800
Il complesso di Villa Duodo in una foto di Paolo Monti del 1967
Villa Emo, località Rivella, Monselice (Padova).
Villa Pisani
L’Ottocento vede la città di Monselice affacciarsi all’epoca moderna. Nella logica ottocentesca le mura e le torri della città fortificata medievale vengono considerate un ostacolo all’espansione urbana; alla metà del secolo viene così abbattuto parte del perimetro esterno delle mura e le monumentali porte di accesso della città. Agli occhi dei visitatori dei giorni nostri si presentano comunque ampie testimonianze della città medievale come la Torre civica, buoni tratti di mura e soprattutto il monumentale complesso del Castello, ed è prevalentemente intatto il patrimonio edilizio del periodo veneziano. Nel 1905 Monselice ha dato i natali allo scrittore Giovanni Soranzo (1905-2006), in arte Gianni Soranzo, che fu prolifico autore di poesie, romanzi e testi teatrali in lingua veneta].
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell’occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, la quindicenne Ida Brunelli Lenti di Monselice si rese protagonista di uno degli episodi più rimarchevoli di spontanea resistenza civile italiana all’Olocausto. Entrata giovanissima a servizio di una famiglia ebrea ungherese allora residente a Castiglion Fiorentino si trovò a fare da mamma a tre bambini di pochi anni più giovani di lei, dopo che alla morte del loro padre (richiamato alle armi in Ungheria nel 1942 e mai più tornato) si aggiunse improvvisa per malattia quella della loro madre nel gennaio del 1944. Ida Brunelli non si perse d’animo: tenne nascosta a tutti l’identità ebraica dei bambini e li condusse con sé dalla propria madre a Monselice. Continuò a curarsi regolarmente dei bambini anche quando fu trovata per loro una sistemazione sicura in un istituto cattolico. Subito dopo la Liberazione si mise in contatto con la Brigata Ebraica accompagnando di persona i ragazzi fino al loro imbarco a Napoli per la Palestina. Per questo straordinario impegno di solidarietà, il 24 febbraio 1993, l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a Ida Brunelli Lenti l’alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.
immagini e testo da Wikipedia – Monselice