Era nato a Coderno, in Friuli, il 22 novembre 1916 in una famiglia contadina poverissima e il Friuli lo portò sempre nel cuore. “Sono un pellegrino, un vagabondo”, diceva di se stesso, “ma il posto di partenza e di arrivo è sempre il Friuli dal punto di vista dell’emozione e del sentimento”. Fu davvero un vagabondo, portato in giro in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, Messico, Sud-Africa dall’impeto di una predicazione vigorosa del Vangelo, ma anche dalla sollecitazione delle autorità ecclesiastiche timorose delle sue prese di posizione e delle sue critiche ad una Chiesa che amava con passione ma che, in tempi pre-conciliari, voleva rinnovata, più vicina ai poveri e più aperta al dialogo con tutti, anche i non credenti. “Una vita da rivoluzionario tradizionalista” la sua esistenza, secondo i confratelli.
La fede pregata e cantata nei versi poetici
“Anche il grano attende / anche l’albero attende / attendono anche le pietre / tutta la creazione attende. VIENI VIENI VIENI, Signore / vieni da qualunque parte del cielo / o degli abissi della terra / o dalle profondità di noi stessi / (ciò non importa) ma vieni, / urlassimo solo: VIENI. (da “Ballata della speranza”
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