ANSA.IT — 15 MAGGIO 2024 –10.17:: Ucraina, Kiev: ‘Ritiro truppe in alcune zone nella regione di Kharkiv’. Usa: ‘Situazione difficile, siamo preoccupati’. Lo annuncia lo Stato maggiore ucraino + 2 cartine con informazioni + Kharkiv prima dell’invasionbe russa

 

 

 

 

 

 

 

7.700+ Kharkiv Foto stock, immagini e fotografie royalty-free - iStock | Ukraine

La bellezza della città di KHARKIV  prima dell’invasione russa ( 24 febbraio 2022 )

** nel 2021 aveva un milione e mezzo di abitanti

 

 

 

 

 


KHARKIV
Ekaterina Polischuk – Own work

 

 

 

 

 

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LA CATTEDRALE DI  OZERIANSKA A KHARKIV COSTRUITA NEL 1689

Artemka – Author

 

 

 

 

 

Kharkiv,Ukraine

KHARKIV

 

 

 

 

 

Cathedral

CATTEDRALE DELL’ANNUNCIAZIONE ILLUMINATA

 

 

 

 

Kharkiv,Ukraine

ALTRA IMMAGINE DI NOTTE ILLUMINATA

 

 

 

 

 

EURO-2012-UKRAINE-LVIV-FEATURE

FOTO DELLA CITTA’ DI KHARKIV NEL 2012

 

 

 

 

 

Kharkiv devotees celebrate Palm Sunday

APRILE 2020

 

 

 

 

 

 

Kharkiv, the temple of the Holy Myrrhbearers

 

 

 

 

 

Church of the Holy Myrrh-bearers. Kharkiv. Ukraine

 

IL TEMPIO DEI SANTI PORTATORI DI MIRRA

 

 

 

 

 

Kharkiv

UNA STRADA DI KHARKIV

 

 

 

 

 

 

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Piazza della Libertà — Konstantin Brizhnichenko – Opera propria

 

 

 

 

 

 

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La prima stazione del treno del 1869
“Всемирная иллюстрация”, № 27, 28 июня 1869.

 

 

 

 

 

 

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edifici degli anni Venti — Foto di  Robert Byron

 

 

 

 

 

 

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Muoiono di fame per le strade negli anni 1932-33 – durante l’Holodomor (  carestia nel territorio dell’Ucraina dal 1932 al 1933, che causò alcuni milioni di morti)– pubblicazione di Wilhelm Braumüller, Wien [Vienna] 1935.
Il 23 ottobre 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale ha riconosciuto l’Holodomor come un crimine contro l’umanità. Alcuni paesi occidentali non hanno tuttavia formalizzato tale riconoscimento, che resta quindi tuttora oggetto di dibattito sul piano delle relazioni internazionali.

 

 

 

 

 nota storica: da wikipedia su —  HOLODOMOR

 

Nella seconda metà degli anni Venti, Stalin decise un radicale cambiamento della truttura economica sovietica per fondare un’economia completamente statale e socialista.
Secondo il progetto del governo, la ricchezza prodotta dall’agricoltura doveva essere interamente reinvestita nell’industria, il nuovo motore dell’economia pianificata.

Abbandonate totalmente le tesi di Bucharin, anzi entrato in contrasto con lui, a partire dal 1927 Stalin dispose che le terre venissero unificate in cooperative agricole (Kolchoz) o in aziende di Stato (Sovchoz), che avevano l’obbligo di consegnare i prodotti al prezzo fissato dallo Stato. Affinché il processo si realizzasse compiutamente, le terre e tutta la produzione dovevano passare sotto il controllo dello Stato.

Ma l’Ucraina aveva una lunga tradizione di fattorie possedute individualmente. I piccoli imprenditori agricoli (kulaki) costituivano la componente più indipendente del tessuto sociale ed economico locale. L’azione dello Stato ebbe così in Ucraina effetti particolarmente drammatici.

Sulla popolazione contadina ucraina si concentrò l’azione coercitiva dello Stato sovietico, che non rinunciò al sistematico ricorso alla violenza per attuare il suo piano di trasformazione della società.

La strategia fu attuata in due periodi successivi:

  • dal 1929 al 1932 furono varate due misure, dette “collettivizzazione” e “dekulakizzazione”. La prima comportava la fine della proprietà privata della terra. Tutti gli agricoltori dovettero trovare un impiego nelle fattorie collettive create dal partito. La “dekulakizzazione” consisteva nell’eliminazione fisica o nella deportazione (nelle regioni artiche) di milioni di contadini piccoli proprietari terrieri. Queste misure estreme furono prese durante la “Seconda Rivoluzione” o “Rivoluzione di Stalin” fra il 1927-1928;
  • negli anni 19321933 furono attuate misure governative tali da mettere in ginocchio la popolazione sopravvissuta, e per la prima volta nelle campagne ucraine il tasso di mortalità divenne superiore a quello di natalità.

Con queste misure il governo di Mosca aggravò la carestia (per altro prevedibile) che nello stesso periodo colpì i territori interessati.

I contadini, compresi i kulaki, si opposero fermamente alla collettivizzazione, occultando le derrate alimentari, macellando il bestiame, e ricorrendo perfino alle armi. Stalin reagì ordinando eliminazioni fisiche e deportazioni di massa nei campi di lavoro forzato.

Per eliminare i kulaki come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulaki […] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo“. (Josif Stalin)

Contrariamente alle aspettative del governo, la collettivizzazione risultò  impopolare tra la popolazione rurale. Fintanto che essa fu volontaria, infatti, pochi vi aderirono; il regime iniziò quindi a porre pressioni sui contadini e, per accelerare il processo, furono inviati in campagna, tra il 1929 e il 1930, decine di migliaia di funzionari governativi.

Contemporaneamente, venticinquemila lavoratori dell’industria, perlopiù devoti bolscevichi, furono inviati dalle città nelle campagne per aiutare a condurre le fattorie e combattere le forme di resistenza attiva e passiva, lotta che fu eufemisticamente denominata “dekulakizzazione“.

 

 

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I morti nelle strade di Charkiv. Foto di Alexander Wienerberger, 1933

 

 

 

Nella sua opera di propaganda, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica etichettò i contadini ucraini come “kulaki” e li additò alla pubblica esecrazione come “classe sociale” privilegiata. Ma negli anni attorno al 1930 i kulaki non esistevano più, essendo scomparsi come tipologia nel 1918. Durante il periodo sovietico, per essere classificati come kulaki bastava “l’utilizzo di un operaio agricolo per una parte dell’anno, il possesso di macchine agricole un po’ più perfezionate del semplice aratro, di due cavalli e quattro mucche” (Nicolas Werth, Storia della Russia nel Novecento, 1900-1999- Mimesis, 2023)

 

I contadini opposero una strenua resistenza all’esproprio dei loro beni:
«L’opposizione prese all’inizio la forma dell’abbattimento del bestiame e dei cavalli, piuttosto che vederli collettivizzati. […] Tra il 1928 e il 1933, il numero dei cavalli si ridusse da quasi 30.000.000 a meno di 15.000.000; da 70.000.000 di bovini, di cui 31.000.000 vacche, si passò a 38.000.000, di cui 20.000.000 vacche; il numero dei montoni e delle capre diminuì da 147.000.000 a 50.000.000 e quello dei maiali da 20.000.000 a 12.000.000. […] Alcuni contadini assassinarono funzionari locali e arrivarono a bruciare le proprietà della collettività. Altri, e in numero ancora maggiore, si rifiutarono di seminare e di raccogliere.» ( da :  Frederick L. Schuman, ‎ International Publishers, 1957- in inglese- )

Con l’accusa di rubare il grano ed opporsi alle misure del regime, migliaia di kulaki vennero arrestati e poi deportati insieme alle loro famiglie nei gulag siberiani; si contano più di 1,8 milioni di contadini deportati nel 1930-1931.

Negli anni quaranta Stalin disse al primo ministro inglese Winston Churchill che erano stati messi sotto accusa 10 milioni di kulaki e che “la gran massa era stata annientata”, mentre circa un terzo era stato mandato nei campi di lavoro. Ci sono documenti secondo cui 300.000 ucraini ne subirono le conseguenze nel 1930-31.

Il Congresso degli Stati Uniti sostiene che la carestia 1932-1933 fu un deliberato atto politico e una decisione amministrativa.

Il polacco Raphael Lemkin, avvocato, utilizzò il termine genocidio, da lui inventato, per descrivere la carestia, sostenendo che il governo sovietico l’avrebbe provocata volontariamente per sterminare i contadini ucraini e così distruggere la nazione e la cultura ucraina, portando a compimento, a suo dire, il piano di russificazione del Paese da parte del PCUS.

 

 

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Una ragazza affamata di Charkiv è una delle foto più famose dell’Holodomor (di Alexander Wienerberger).
Alexander Wienerberger – Diocesan Archive of Vienna (Diözesanarchiv Wien)/BA Innitzer

 

 

 

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Cadavere di un uomo morto di fame in una strada di Charkiv, 1932
Alexander Wienerberger – Diocesan Archive of Vienna (Diözesanarchiv Wien)/BA Innitzer

 

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Daily Express, 6 agosto 1934
Sconosciuto – New York Evening Post, Daily Express Journals

 

 

 

 

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Mappa aggiornata al 2023 dei paesi che riconoscono ufficialmente l’Holodomor come un atto di genocidio
Trimone04 – Opera propria

 

 

 

 

fornire porzioni giornaliere durante l'holodomor

Fornitura di razioni alimentari giornaliere ai bambini durante l’Holodomor in Ucraina nel 1932-1933, tramite la Rete europea per la memoria e la solidarietà

 

 

 

 

marchenko nina la strada del dolore pitturaLa strada del dolore di Nina Marchenk, tramite HREC Education

 

 

 

 

soldato che sorveglia il grano durante la foto dell'holodomorUn lavoratore che sorvegliava le scorte di grano raccolte nei villaggi durante l’Holodomor in Ucraina nel 1932-1933, tramite HREC Education

 

 

 

 

spedizione di grano durante la foto dell'holodomor

Preparazione del grano per la spedizione alla stazione di rifornimento della fattoria collettiva intitolata a H. Petrovskyi. Il villaggio di Petrovo-Solonykha, regione di Mykolaiv, 1933, via Ukrainer

 

 

 

 

Bily Oleh Genocidio della pittura nazionale

Dal genocidio della cultura al genocidio della nazione di Bily Oleh, tramite HREC Education

 

 

DA :

THE COLLECTOR

 

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immagini di Kharkiv ( qualcuna ) dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022

 

 

 

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Effetti di un bombardamento in città nel marzo 2022
Mvs.gov.ua

 

 

 

 

 

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la distruzione di un edificio nella battaglia di Kharkib del 2022
President.gov.ua

 

 

 

Firefighters work at the site of a residential building hit by a Russian military strike, amid Russia\\'s attack on Ukraine, in Kharkiv, Ukraine September 6, 2022. REUTERS/Sofiia Gatilova , Reuters

6 settembre 2022 — muiono 3 civili sotto le bombe

 

 

 

 

 

CARTINA  – DETTAGLIO DELL’UCRAINA CON KHARKIV

 

 

Dettaglio di una carta di Laura Canali - 2022

CARTA DI LAURA CANALI 2022 –

Dettaglio di carta dell’Ucraina con Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, e i territori di
Luhans’k e Donec’k + Kaporizzja– Kherson e Mariupol’

 

 

 

ANSA.IT — 15 MAGGIO 2024 –10.17
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/05/15/mosca-massiccio-attacco-di-kiev-con-droni-e-missili-atacms.-ucraini-in-ritirata_a95bf3a2-69f0-4604-be4a-7ef14240b0bd.html

 

Ucraina, Kiev: ‘Ritiro truppe in alcune zone nella regione di Kharkiv’. Usa: ‘Situazione difficile, siamo preoccupati’

 

Lo annuncia lo Stato maggiore ucraino

 

 

ANSACheck

 

Kharkiv, Ucraina

 

 

L’esercito ucraino ha annunciato di essere stato costretto a ritirarsi in alcune zone del fronte settentrionale, nella regione di Kharkiv, dove la Russia ha lanciato una nuova offensiva venerdì scorso.

“In alcune zone, vicino a Lukiantsi e Vovchansk, in risposta al fuoco nemico e all’assalto della fanteria, le nostre unità hanno manovrato verso posizioni più favorevoli per salvare la vita dei nostri soldati ed evitare vittime”, ha reso noto lo stato maggiore ucraino sui social network. Come riporta l’Independent, il Consiglio di sicurezza di Kiev ha reso noto che fino a 30.000 soldati sono impegnati negli attacchi dell’esercito russo nella regione di Kharkiv.

L’Ucraina ha lanciato la notte scorsa un massiccio attacco aereo sulla città portuale di Sebastopoli, nella Crimea occupata, e su diverse regioni russe: lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riporta la Tass. Oltre alla Crimea, l’operazione ha interessato le regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk ed ha coinvolto anche i missili guidati di precisione a lungo raggio Atacms forniti dagli Usa. Secondo il ministero della Difesa russo, sono stati abbattuti 10 Atacms sul territorio della Crimea e l’attacco è stato in gran parte “sventato”. L’Independent riporta che l’Ucraina ha utilizzato anche 17 droni kamikaze.

 

 

 

LA NUOVA RUSSIA SECONDO PUTIN

 

 

 

COME SI VEDE IN QUESTA CARTINA :

 

COMPRENDE KHARKIV A NORD-EST, DNIPRO, MYKOLAIEV E ODESSA ( nella parte alta )- Doneck’s e Luhans’k, Zaporizzja, Kherson, la Crimea,  Mycholayi – per congiungersi con la Transnitria, già filorussa, autonoma, ma reclamata dalla Moldavia che non riconosce la sua autonomia-

Toglierebbe così l’accesso al mare all’Ucraina e la Russia ritornerebbe come ai tempi di Caterina con l’accesso al Mediterraneo.

 

 

 

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