ANSA.IT — 12 MAGGIO 2024 – 17.10:: Israele: ‘Operazioni in corso a Jabalya, Rafah e Zeitun’. Onu: ‘ Un assalto violerebbe il diritto umanitario’

 

 

ANSA.IT — 12 MAGGIO 2024 – 17.10
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/05/12/-idfavanti-con-operazione-rafah-per-portare-ostaggi-a-casa-_30cb8ea4-349e-4a28-bb3a-aabfe079ee72.html

 

Israele: ‘Operazioni in corso a Jabalya, Rafah e Zeitun’

 

Onu: ‘Un assalto violerebbe il diritto umanitario’

 

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 Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa © ANSA/AFP

 

 

 

 L’Idf ha confermato sia l’avvio dell’operazione contro Hamas a Jabalya nel nord della Striscia sia la prosecuzione di quella già corso nella parte orientale di Rafah, nel sud a confine con l’Egitto.

Lo ha detto il portavoce militare spiegando che a Jabalya – dopo gli appelli all’evacuazione “temporanea” della popolazione della zona – l’azione è stata avviata la scorsa notte sulla base di informazioni di intelligence, “un’operazione” volta a contrastare i tentativi di Hamas di “rimettere in piedi la sua struttura terroristica e operativa”. Prima dell’azione, raid aerei “hanno colpito circa 30 obiettivi terroristici nell’area eliminando numerosi operativi della fazione armata”. Lo stesso a Rafah dove -secondo la stessa fonte – sono stati localizzati e smantellati “una serie di imbocchi di tunnel”. “In uno di questi – ha proseguito – sono stati uccisi 10 uomini armati di Hamas”.

Prosegue l’azione anche a Zeitun, sempre nel nord di Gaza. Complessivamente nelle ultime 24 ore – ha detto il portavoce – sono “stati colpiti e distrutti oltre 150 obiettivi” delle fazioni armate in tutta la Striscia.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.

 

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

 

 Un assalto israeliano su larga scala alla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, “non può avere luogo” perché violerebbe il diritto internazionale umanitario. Lo ha dichiarato il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk. “Non vedo come gli ultimi ordini di evacuazione, tanto meno un assalto completo, in un’area con una presenza estremamente densa di civili, possano essere conciliati con i requisiti vincolanti del diritto internazionale umanitario e con le due serie di misure provvisorie vincolanti ordinate dalla Corte internazionale di giustizia”, ha dichiarato Turk in un comunicato.

 

 

Hamas, frasi di Biden su ostaggi sono ostacolo a negoziati

 

Hamas ha affermato che le frasi presidente Usa Joe Biden sugli ostaggi sono una “battuta di arresto” per i negoziati in corso. Ieri il capo della Casa Bianca aveva affermato che un cessate il fuoco ci sarebbe “domani” se Hamas liberasse gli ostaggi.

“Condanniamo questa posizione del presidente degli Stati Uniti, la consideriamo una battuta d’arresto rispetto ai risultati dell’ultimo round di negoziati, che avevano portato al consenso del movimento sulla proposta avanzata dai mediatori”, ha dichiarato Hamas in una nota.

Hamas ha anche accusato il premier israeliano Benyamin Netanyahu di avere rovinato le chance di un accordo con l’attacco a Rafah.

 

 

Il Cairo in allerta: ‘La pace Israele-Egitto ha precisi meccanismi, vigiliamo’

 

L’Egitto alza l’allerta dopo che l’esercito israeliano ha preso il controllo del valico di Rafah, chiuso per il sesto giorno consecutivo. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi fa sapere che “segue da vicino gli sviluppi della situazione a Gaza con una unità di crisi, dando direttive per intensificare le misure necessarie a prevenire un’ulteriore escalation”. Numerosi camion sono ammassati in attesa di entrare nella Striscia, così come ambulanze in attesa di ricevere feriti o malati, ma distanti dai cancelli dei terminal.
Tutti i palestinesi feriti già in Egitto sono stati trasferiti dagli ospedali Sheikh Zuweid, Al-Arish, Bir Al-Abd e Nakhal ai governatorati vicini come parte dei preparativi ad una eventuale apertura del valico di Rafah che vedrà un grande afflusso di altre persone bisognose di cure.
L’Egitto fa poi sapere che sta “ancora lavorando per contenere la crisi a Gaza attraverso il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri”.

“L’accordo di pace egiziano-israeliano è considerato una scelta strategica fatta dall’Egitto quattro decenni fa e un pilastro per raggiungere la pace e la sicurezza nella regione”, ha affermato il ministro degli Esteri Sameh Choukry durante una conferenza stampa con la sua controparte slovena Tanja Fajon.
“L’accordo – ha aggiunto Shoukry secondo la Mena – dispone di meccanismi propri che vengono attivati ;;per far fronte a eventuali violazioni. Ciò avviene in un quadro tecnico e nel quadro del comitato di collegamento militare, e continuiamo ad agire in questa prospettiva”, ha aggiunto. Il riferimento è alla delicata situazione venutasi a creare nella Rafah palestinese e sull’Asse Philadelphia a 6 giorni dall’inizio dell’operazione israeliana a Rafah.

 

Due medici palestinesi uccisi a Deir al-Balah

 

L’agenzia per la difesa civile di Gaza ha reso noto che due medici sono stati uccisi da un raid aereo israeliano sulla città di Deir al-Balah, nell’area centrale della Striscia di Gaza.

“I corpi del dottor Muhammad Nimr Qazaat e di suo figlio, il dottore Youssef, sono stati recuperati e sono stati portati all’ospedale Al-Aqsa Martyrs” si legge in una nota.

 

Sparati due razzi da Gaza su Kerem Shalom

Due  razzi sono stati lanciati oggi dall’area di Rafah, a sud di Gaza, verso la zona di Kerem Shalom in Israele, che include il valico omonimo da dove entrano gli aiuti ai civili della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano, aggiungendo che i due razzi sono stati
intercettati dal sistema di difesa aereo. Nell’area poco prima erano risuonate le sirene di allarme.

 

Manifestazione per gli ostaggi a Tel Aviv, 30 arresti

Sono stati circa 30 i manifestanti arrestati dalla polizia durante la protesta di ieri sera a Tel Aviv a favore di un accordo per il rilascio degli
ostaggi israeliani che ha registrato incidenti e blocchi stradali.

Lo ha riferito Haaretz. Secondo la polizia numerosi dei fermati – tra i quali, secondo i media, anche parenti degli ostaggi – sono stati rilasciati questa mattina.

 

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