Plotone di esecuzione. I processi della prima guerra mondiale
O GORIZIA TU SEI MALEDETTA – canzone di anonimo durante la prima guerra mondiale, raccolta da Cesare Bermani
E’ indubbiamente la canzone più antimilitarista del canzoniere bellico italiano, un lamento contro l’officina del macello e di radicale opposizione alla guerra. Raccolta in versioni anche molto diverse tra loro, seppur con contenuto simile, la canzone parla della conquista di Gorizia da parte dell’esercito italiano nell’estate del 1916 dopo una sanguinosa offensiva costata 100.000 perdite, tra italiani e austriaci. Nelle strofe della canzone ci sono l’orrore, la violenza, l’inutilità della guerra, il dolore, la perdita degli affetti, la discriminazione di classe. Durissima l’accusa nei confronti degli ufficiali che mandarono i soldati, in gran parte di estrazione contadina, allo sbaraglio sotto il piombo austriaco.
Questo canto non fu eseguito pubblicamente fino al 1964, e quando ciò avvenne, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, gli esecutori Michele Straniero e il gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano, furono denunciati per vilipendio delle forze armate.
L. Colombati (a cura di), La canzone italiana. 1861-2011, Mondadori, 2011.
Sono passati cento anni dalla battaglia (9-10 agosto 1916) di Gorizia che secondo i dati ufficiali costo la vita a quasi 52mila militari italiani e a circa 42mila austriaci. Centomila morti lasciati sul campo. Uno dei massacri più assurdi che la storia ricordi. La conquista di Gorizia è una ricorrenza da non festeggiare; solo un pensiero nobile e sano contro la pazzia della guerra.
“O Gorizia tu sei maledetta” è una canzone nella guerra che fa parte della tradizione anarchica e antimilitarista. Una canzone che amiamo particolarmente. Racconta Cesare Mermani che chi veniva sorpreso durante la prima guerra mondiale a cantare queste strofe veniva fucilato. La versione originale è stata raccolta proprio da Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.
La versione più celebre del canto anarchico e pacifista, passato attraverso la tradizione orale, è quella eseguita da Michele Straniero a Spoleto nel 1964 nel corso dell’annuale Festival dei Due Mondi. Straniero aggiunse anche questa strofa: “Traditori signori ufficiali / voi che la guerra l’avete voluta / scannatori di carne venduta / questa guerra ci insegni a punir”.
Durante l’esecuzione in platea si scatenò il putiferio. Grida e insulti, proteste da parte dei militari graduati in sala e delle loro signore impellicciate. Come risposta il loggione intonò: Bandiera Rossa.
Questo il racconto di Bermani su A Rivista anarchica.
Questo invece il racconto di Giovanna Marini: “Finalmente si alza Michele Straniero e intona Gorizia. Alla strofa Traditori signori ufficiali… succede l’ira di Dio. Una voce si leva dalla platea : evviva gli ufficiali, seguita da cori di Evviva l’Italia. Dal loggione arriva, una risposta immediata e viene lanciata in platea una sedia, mentre si intona Bandiera Rossa. Dal basso rispondono con Faccetta Nera. Spintoni a destra e a sinistra. Tutt’intorno, la gente continua a discutere sempre più animatamente. Insomma, si menano.”
I reazionari e la grande stampa si lanciarono nell’allarmismo che sempre contraddistingue le declinazioni mediatiche del potere. Polemiche che furono utili. Il vecchio canto di trincea divenne ancora più celebre. E ancora oggi viene cantato in difesa degli oppressi di tutto il mondo e contro le guerre infami.
https://www.emergenzeweb.it/100-anni-fa-o-gorizia-tu-sei-maledetta/
La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì.
Sotto l’acqua che cadeva al rovescio
grandinavano le palle nemiche
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:
“O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per tutti non fu
Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio invocando il suo nom
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letto di lana
schernitori di noi carne umana
questa guerra ci insegna a punir
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per tutti non fu”.
QUESTE LE PRIME 14 ::
Michele Luciano Straniero e Fausto Amodei – O Gorizia tu sei maledetta
Barabàn – Gorizia
O Gorizia (tu sei maledetta)- Lucilla Galeazzi in “Bella Ciao 2015” a Etetrad
Addio Lugano bella G. Gaber, E. Jannacci, L. Toffolo, O. Profazio, S. Pisu
CONTESSA-PIETRANGELI
Ballata dell’anarchico Pinelli
Canzone Anarchica – Inno individualista
Sorgiamo! – Inno Proletario
INNO INDIVIDUALISTA
INTERNAZIONALE ANARCHICA
Uno, evviva Giordano Bruno – Canti anarchici
canti anarchici Stornelli anticlericali
Canti Anarchici – Siam del Popolo gli Arditi
E verrà il dì che innalzerem le barricate – Paola Nicolazzi
*****
Il film di Francesco Rosi
UOMINI CONTRO – Francesco Rosi con Gian Maria Volontè. Ambientato negli scenari della Prima Guerra mondiale
1970 — da EMILIO LUSSU, UN ANNO SULL’ALTIPIANO, EINAUDI
