si, belle foto, splendida luna.
e, sotto questa meravigliosa luna, ti piazzo la ballata n° 5 ( tranquilla, a sette ci fermiamo…) direi, molto più …l’aggettivo lo lascio a te, a me viene “romantica” ma non mi piace.
Ballata n° 5
Roma non ci sei
Roma è svanita
– a Campo de’ Fiori la notte
andavamo a braccetto per quattro
cantando e scansando bancarelle e passanti
con allegre e sonanti risate –
e la bianca Colomba del monumento agli ignoti
caduti che cadono ancora
inorriditi
anche il lindo baraccone non c’è
col suo grande casino di auto tonanti
dai Fori al Colosseo
tutto è finito
Tu Roma non ci sei
cammino le tue strade e non ti vedo
le tue chiese le trapasso
non mi fermano più
neppure i platani del lungotevere
o i tramonti che trafiggevano il cuore
dal giardino degli aranci
Ti sei tradita in metropoli lombarda
senza navigli col grigio Tevere infangato
Roma non ci sei e noi con te
E’ così che mi trovo
coi miei umori di fango sparsi sul selciato
coi miei dolori
di finto santo trafitto sul simulato costato
d’inattendibile uomo che sospetta di essere
in un deserto di anime in motorini rombanti
di politici santi a braccia aperte
pronti a spiccare voli per cieli di piombo
in un deserto di lattine colorate
di borse di nylon ondeggianti
come nuvole dai mille colori
di cacche di cane di topi voraci
Io t’ho scacciata Roma distratta
così distratta da non esserci più
tu Roma distrutta
da non esserci mai stata
E con lei anche te t’ho scacciata
mia sola speranza
unica voce che sentiva
con la mia voce ti ho assordata
perchè le tue tette erano dolci
ma i tuoi capezzoli trafiggevano
il filo sottile
che mi dava sembianze di anima
perchè i tuoi peli arricciati sul pube
scioglievano le mie tenerezze
davano brame alla vita che tu mi mostravi
ma di vita non c’era che un riso
di scherno di noia di attesa
O d’amore?
D’amore scacciato e negato perchè
le nostre due vite si sono incontrate
su file parallele oramai sfilacciate
su storie logore e disilluse
ritorte senza speranza
sulle loro speranze fallite
La vita ci ha evitato
con Roma incantata con Roma disfatta
con Roma sognata con Roma distratta
E me ne vado a braccetto
allegro andante ma non troppo
con questa Roma senile dimentica di sé
fra gente che mi urta e trapassa
Larve di fanciulle pronte a volare in farfalle
non mi danno fremiti né gemiti
conto i miei anni alla rovescia aspettando
senza ansia né gioia
La vita e l’amore mi sfiora
e svìolo lentamente nel grigio.
Che belle foto! Sono incantevoli!
si, belle foto, splendida luna.
e, sotto questa meravigliosa luna, ti piazzo la ballata n° 5 ( tranquilla, a sette ci fermiamo…) direi, molto più …l’aggettivo lo lascio a te, a me viene “romantica” ma non mi piace.
Ballata n° 5
Roma non ci sei
Roma è svanita
– a Campo de’ Fiori la notte
andavamo a braccetto per quattro
cantando e scansando bancarelle e passanti
con allegre e sonanti risate –
e la bianca Colomba del monumento agli ignoti
caduti che cadono ancora
inorriditi
anche il lindo baraccone non c’è
col suo grande casino di auto tonanti
dai Fori al Colosseo
tutto è finito
Tu Roma non ci sei
cammino le tue strade e non ti vedo
le tue chiese le trapasso
non mi fermano più
neppure i platani del lungotevere
o i tramonti che trafiggevano il cuore
dal giardino degli aranci
Ti sei tradita in metropoli lombarda
senza navigli col grigio Tevere infangato
Roma non ci sei e noi con te
E’ così che mi trovo
coi miei umori di fango sparsi sul selciato
coi miei dolori
di finto santo trafitto sul simulato costato
d’inattendibile uomo che sospetta di essere
in un deserto di anime in motorini rombanti
di politici santi a braccia aperte
pronti a spiccare voli per cieli di piombo
in un deserto di lattine colorate
di borse di nylon ondeggianti
come nuvole dai mille colori
di cacche di cane di topi voraci
Io t’ho scacciata Roma distratta
così distratta da non esserci più
tu Roma distrutta
da non esserci mai stata
E con lei anche te t’ho scacciata
mia sola speranza
unica voce che sentiva
con la mia voce ti ho assordata
perchè le tue tette erano dolci
ma i tuoi capezzoli trafiggevano
il filo sottile
che mi dava sembianze di anima
perchè i tuoi peli arricciati sul pube
scioglievano le mie tenerezze
davano brame alla vita che tu mi mostravi
ma di vita non c’era che un riso
di scherno di noia di attesa
O d’amore?
D’amore scacciato e negato perchè
le nostre due vite si sono incontrate
su file parallele oramai sfilacciate
su storie logore e disilluse
ritorte senza speranza
sulle loro speranze fallite
La vita ci ha evitato
con Roma incantata con Roma disfatta
con Roma sognata con Roma distratta
E me ne vado a braccetto
allegro andante ma non troppo
con questa Roma senile dimentica di sé
fra gente che mi urta e trapassa
Larve di fanciulle pronte a volare in farfalle
non mi danno fremiti né gemiti
conto i miei anni alla rovescia aspettando
senza ansia né gioia
La vita e l’amore mi sfiora
e svìolo lentamente nel grigio.