OGGI, SABATO 11 MARZO, PISAPIA- EX SINDACO DI MILANO, AL TEATRO ” STORICO ” BRANCACCIO, PRESENTA IL PROGRAMMA DE ” IL CAMPO PROGRESSISTA “

 

” In fondo al rosso, il mondo è diventato giallo”—Ivan della Mea

II. OGGI ( artic. sotto il primo):http://tg24.sky.it/tg24/politica/2017/03/11/roma-giuliano-piaspia-presenta-campo-progressista.html

 

10 febbraio 2017

Pisapia lancia il Campo progressista: "Punto al 40% con il Pd"

“Scendo in campo di nuovo. Ieri a Milano, oggi in Italia”, ma non è l’ennesimo partito: “Ce ne sono già troppi. Mi metto al servizio di un impegno politico collettivo. Il protagonista non sono io. Sono loro: le associazioni che lavorano sul territorio, le amministrazioni locali, il volontariato laico e cattolico”. Lo annuncia al Corriere della Sera, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia che battezza il suo progetto “Campo progressista” e indica il suo obiettivo: spostare a sinistra il Pd per superare insieme la soglia del 40% che la legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta premierebbe con la maggioranza per governare.

 

“Non farò da stampella a Renzi” – “Un progetto del tutto nuovo, che nasce con una grandissima ambizione: offrire altro, rivoluzionare la politica, cambiarla nel profondo. Vogliamo unire storie e percorsi diversi e costruire una casa comune, per riunire chi vuole fare qualcosa per la società e non trova il modo”, dice. Ma non farà da stampella a Renzi, assicura: “Non ho mai fatto la stampella di nessuno e a Renzi ho sempre detto quello che pensavo. Ho il mio lavoro, non ho ambizioni personali”. Pisapia propone “un patto con il popolo Dem con l’obbiettivo di spostare a sinistra il partito”.

 

“Alfano? Lo rispetto ma non possiamo stare con loro” – Servirà però avverte “una legge che consenta le coalizioni”. “Renzi? Ha lati positivi, non mi pento di aver votato Sì”, mentre su Alfano dice: “Lo rispetto, ma non possiamo stare con loro”. “Ho ottimi rapporti con la presidente della Camera Boldrini – aggiunge – Saremo insieme a Milano per un incontro sulla buona politica”. “Il mio amico Nichi Vendola pensa non sia più possibile costruire un centrosinistra con questo Pd. La penso in modo diverso”.

II. OGGI: 

Ecco Campo progressista, Pisapia: “Vogliamo riunire il Centrosinistra”

11 marzo 2017

“Campo progressista vuole riunire il centrosinistra ed è un soggetto plurale a disposizione di tutti coloro che credono in un centrosinistra aperto, largo”. Così Giuliano Pisapia indica gli obiettivi dell’iniziativa politica che oggi tiene a battesimo a Roma.

 

Pisapia: “Centrosinistra passi dalle parole ai fatti” – Campo progressista vuole essere un progetto aperto al civismo – dice Pisapia – all’ambientalismo, a chi crede nel dialogo interculturale e religioso. Ma soprattutto a chi vuole passare dalle parole ai fatti”. Pisapia sottolinea come esistano già “decine di migliaia di esperienze amministrative e realtà locali a cui vogliamo offrire una casa per lavorare insieme”.

 

“Renzi? Non ho avversari politici” – A chi gli chiede di Renzi e degli eventuali competitors, Giuliano Pisapia replica: “Io non ho nessun avversario, lavoro per conto mio”, risponde l’ex sindaco di Milano.

 

Ad aprire la kermesse Luca Zingaretti – “Le soluzioni non si trovano scritte in un libro né verranno da un leader che ci spiega tutto. Abbiamo bisogno di un popolo e di leader che tengano insieme pluralismo e unità”. Cosi’ il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, aprendo l’iniziativa organizzata da Giuliano Pisapia a Roma; per battezzare ufficialmente “Campo progressista”. “La vostra è una sfida grandissima – prosegue – e ci vuole coraggio”.

 

Boldrini: “La sinistra deve riuscire a dialogare” –  “Io penso vada fatta una cosa molto semplice – ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, presente alla manifestazione –  tutto il campo della sinistra deve riuscire a dialogare perché al di là dei personalismi sui temi c’è molto in comune”.

 

 

 

III.

 

 

Pisapia lancia Campo progressista: “Renzi? Non è un nemico, ma via Ncd e Verdini”

Al Teatro Brancaccio di Roma lʼex sindaco di Milano presenta la sua nuova creatura politica: “LʼItalia ha bisogno di discontinuità”

 

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Pisapia lancia Campo progressista: "Renzi? Non è un nemico, ma via Ncd e Verdini"

Giuliano Pisapia presenta a Roma la sua creatura politica, “Campo progressista“, definendola un “lievito, quasi un embrione” del nuovo centrosinistra, che, spiega, se vuole tornare a vincere dovrà essere capace di tenere insieme “gentilezza e capacità di decidere”. Pisapia, dal palco del teatro Brancaccio, prende le distanze nel “merito e nel metodo” dal Lingotto di Renzi, stando attento però a non chiudere il rapporto con l’ex premier.

Pisapia prende le distanze dal Pd, ma non chiude la porta – “Io non ho avversari, lavoro per conto mio ma il Pd – avverte l’ex sindaco di Milano – deve comprendere che non rappresenta più tutto il mondo del riformismo vero”. Prova ne sarebbe, è il ragionamento, la platea che è in sala e che si alterna anche sul palco: un mondo che vuole parlare di diritti di cittadinanza, di lavoro, di ambiente, di politiche di genere, cambiando così l’agenda di governo. E a cui “vogliamo offrire – dice con chiarezza Pisapia – una casa per lavorare insieme”.

I cittadini base per le “Officine delle idee” – Basta quindi con il refrain della rottamazione: “Io – dice infatti Pisapia a un pubblico che fra gli altri vede anche la presidente della Camera Laura Boldrini – mi metto a disposizione e oggi sono ancora più rinvigorito, più convinto ad andare avanti”. L’iniziativa a Roma punta dunque a costruire “la prima casa nazionale del Campo aperto”, che viene però affiancata da un progetto che ha l’ambizione di essere capillare sul territorio: nascono infatti le ‘Officine per le idee’, luoghi aperti a tutti, iscritti ai partiti tradizionali e semplici cittadini, dove “si vogliono generare idee”, spiega il coordinatore di Campo Progressista Alessandro Capelli.

Chi pensa a circoli o sezioni va però fuori strada, assicurano: non si tratta infatti di formare classi dirigenti con progetti calati dall’alto ma di mettere insieme esperienze. Quindi si potrà dare vita a una nuova Officina anche a casa propria.

Pisapia: “All’Italia serve discontinuità” – D’altro canto, “una cosa bella – dice Pisapia parafrasando il nome delle iniziative di Campo progressista – non può avere un volto solo, una persona sola al comando. L’Italia ha di fronte sfide e problemi complessi e non è il leader che manca. Quello che serve è una netta e forte discontinuità rispetto a questi ultimi anni”.

Parola invocata più volte anche fuori dal palco dagli ex Pd Roberto Speranza e Francesco La Forgia, che piace agli ex Sel come Ciccio Ferrara e Massimiliano Smeriglio ma anche a chi come il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha ancora la tessera Dem in tasca. Più che aver bisogno di un capo, secondo però Zingaretti, il Paese e la sinistra hanno bisogno di un leader che sia in grado di coniugare “pluralismo e unità”.

Un identikit che porta dritto all’ex sindaco di Milano. Al Lingotto comunque non credano, è il messaggio, che basti l’autocritica: dobbiamo “comprendere – dice Pisapia – se chi si è accorto di aver sbagliato, sia ora capace di svoltare”.

Pisapia al Pd: “O Verdini o noi” – Una svolta che parte anche dalle alleanze: Pisapia chiede che il giorno stesso delle primarie il Partito democratico dica con chiarezza se pensa di “continuare a poggiarsi al nuovo centrodestra e Verdini”, scelta incompatibile con il nuovo centrosinistra, che guarda infatti allo “spirito di coalizione del primo Ulivo”. Perchè ‘Campo progressista’ non è e non vuole diventare, rivendicano i protagonisti, l’ennesimo partitino.

 

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