La Gran Guardia è un palazzo situato nel centro storico di Verona. La sua costruzione è stata lunga e travagliata: è iniziata nel XVII secolo per finire solo nel 1843; dopo la prima guerra di indipendenza è stato sistemato l’esterno e si è dovuta ristrutturare la facciata esterna. Grazie alla sua mole e alla sua forma si confronta con l’Arena, che si trova a poche decine di metri di distanza, oltre i giardini di piazza Bra.
–WIKIPEDIA
FOTO :Opera propria–
–Piazza Bra, o più semplicemente la Bra (toponimo derivato da una corruzione del termine “braida”, che deriva a sua volta dal longobardo breit, ovvero “largo”)[1], è la più grande piazza di Verona, situata nel suo centro storico.
Panorama della Bra in una foto scattata sul finire dell’Ottocento da Moritz Lotze
VERONA::
VERONA
LA BASILICA DI SAN ZENO A VERONA
INTERNO DELLA BASILICA DI SAN ZENO
ansa.it— 15 novembre 2019
Mostre: Giacometti e l’emozione del suo tempo a Verona
Cento capolavori dalla Fondazione Maeght dal 16 novembre
(ANSA) – VERONA, 15 NOV – I disegni e i quadri dell’infanzia, poi le sculture del periodo surrealista, quelle ispirate al mondo africano o classico, per quattro enormi sale che ruotano intorno al triangolo dei suoi capolavori. È la grande mostra “Il tempo di Giacometti da Chagall a Kandinsky” che il palazzo della Gran Guardia a Verona ospita dal 16 novembre al 5 aprile del 2020 con 100 capolavori.
(nella foto, Alberto Giacometti, Bruno à l’atlas, 1922)
(nella foto, Alberto Giacometti, Il cane, 1951. Immagini a cura di Galerie Maeght/Studio Esseci)
(nella foto, Alberto Giacometti, Testa di Diego con collo alto, 1954 circa)
(nella foto, Alberto Giacometti, Le couple, 1926-1927)
(nella foto, Alberto Giacometti, Busto di Diego, 1954 circa)
Alberto Giacometti, Grande donna in piedi – L’uomo che cammina – Bronzi 1960.
(nella foto, Alberto Giacometti, Le chat, 1951)
(nella foto, Alberto Giacometti, La donna cucchiaio, 1926-1927)
Settanta sono le opere qui esposte di Giacometti, insieme a grandi quadri degli artisti del suo tempo, amici e collaboratori e fondatori della straordinaria Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence che li ha prestati per questa occasione. ” Tra disegni, sculture e scrittura – ha sottolineato il curatore Marco Goldin presentando la mostra – c’è un filo conduttore che è quello di costruire nell’immediatezza qualcosa destinato all’eternità”. (ANSA).
(nella foto, André Derain, Grand nu couché, 1935)
(nella foto, Georges Braque, Natura morta con aragosta, 1948-1950)
(nella foto, Georges Braque, Atelier VI, 1950-1951)
(nella foto, Marc Chagall, Soleil jaune, 1958)
(nella foto, Wassily Kandinsky, Isolatamente, 1930)
Georges Braque, Natura morta con aragosta, 1948-1950 – Olio su tela, cm 162 x 73.
Joan Miro (nella foto, Le chant de la prairie, 1964)
e l’opera “Davanti al quadro” di Marc Chagall (nella foto)
Di Wassily Kandinsky è stato esposto “Nodo rosso” (nella foto)
Joan Miró, Donna e uccello, 1964 – Olio su tela, cm 162 x 130.
LE IMMAGINI DELLE OPERE, ESCLUSO LA PRIMA, SONO DA TG24.SKT.IT
https://tg24.sky.it/intrattenimento/approfondimenti/foto/verona-mostra-chagall-kandinsky.html#13
TRE OPERE- AGGIUNTE DOPO – SONO DI LADIGETTO.IT
Che belle alcune di queste opere che hai messo!