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Il commento cui voglio rispondere è questo: inviato dal solito e santo Nemo, per il quale solo, con mia grande tristezza, scrivo il blog!
Questo commento è per me preziosissimo perché lo userò anche nell’inchiesta su quello che dice la gente sull’ origine della malattia mentale, la cui ipotesi è questa: nessuno, neanche la gente colta o coltissima, anche medica, si interessa dell’origine della malattia mentale e neanche (già confermato da due famiglie con un parente malato) quelli che hanno qualcuno da accudire.
Tra il preconcetto e la scienza, si preferisce inesorabilmente il preconcetto, come ho mostrato nell’articolo (“Un parente racconta l’origine della malattia mentale) quando ho parlato delle “credenze di mia sorella.
S. Nemo scrive:
Sai bene, cara Chiara, il mio ‘scetticismo’ sull’ attribuzione di ‘colpe’ reali o presunte … addirittura alle ‘ossa’ dei nostri avi … stiamo nuotando in acque ‘perigliose’ e, come diceva quello là ( Virgilio ? ) ‘ rari nantes in gurgite vasto ‘
Questo brano, che riporta esattamente le parole di Eric Kandel (Nobel nel 2000), è tratto da un suo libro relativamente recente (2006), intitolato “Alla ricerca della memoria”, una specie di autobiografia scientifica. E’ nato nel 1929 a Vienna, trasferitosi in seguito negli Stati Uniti dove ha fatto le sue scoperte di genetica. Era anche psichiatra e psicoanalista.
Alla pagina 313 dice con grande chiarezza:
“Tracciare le cause di una malattia mentale è molto più difficile di quanto lo sia localizzare un danno strutturale al cervello. …Inoltre, le malattie psichiatriche sono disturbi delle funzioni mentali superiori. Gli stati di ansia e le varie forme di depressione sono disordini delle emozioni, mentre la schizofrenia è un disordine del pensiero. Emozioni e pensiero sono complessi processi mentali mediati da una complessa circuteria mentale (da circuito neurale, nota)….(nota, ma da una pluralità di geni non ancora identificati nella loro totalità
Inoltre, anche se quasi tutte le malattie mentali hanno un’importante componente genetica, non presentano modelli di ereditarietà diretta,perché non sono causate dalla mutazione di un singolo gene…(gene: specifica sequenza di DNA localizzata in un determinato punto di un cromosoma che contiene le istruzioni per la sintesi di una particolare proteina- glossario del libro pag. 401)
Al contrario, le componenti genetiche di queste malattie si originano nell’interazione di parecchi geni con l’ambiente. Ogni gene esercita un effetto relativamente esiguo, ma insieme creano una predisposizione genetica- un potenziale-per il disordine….
Ad esempio due gemelli identici (con geni identici, nota), se uno dei due ha la schizofrenia, l’altro ha soltanto la probabilità del 50% di sviluppare la malattia.
Per innescare la schizofrenia sono necessari altri fattori non genetici nella prima fase della vita, come un’infezione intrauterina, una malnutrizione, uno stress o lo sperma di un padre anziano.
A causa di questa complessità del modello ereditario, non abbiamo ancora identificato la maggior parte dei geni implicati nelle principali malattie mentali.
(Edizione Codice, trad. ital. 2007, pag.313)
Chiara osserva: in questa lista di fattori non genetici necessari perché-data una virtualità genetica- si origini una malattia mentale, vorrei sottolineare il fattore stress (di mia madre) perché credo riguardi il mio caso, almeno in un suo aspetto significativo.
Per la psichiatria, il 2007 appartiene a un’ era geologica … Non nego che vi siano le malattie mentali anche ‘ereditarie’ come tutti gli altri malanni ‘ereditari’ e/o conseguenti a ‘traumi’. ‘Eppur bisogna andar’ , ecco è sull’ imprescindibile ‘dovere andare’ che bisogna impegnarsi secondo me. Contro le ‘stimmate’ che la società tenderebbe ad attribuire, innanzi tutto. Se ci si sofferma sull’ ereditarietà è quasi inevitabile che si possa giungere …. dove non vogliamo … ( e non proseguo ). Nemo
La depressione, nel 10% dei casi può essere causata da altre malattie, come le anemie o l’ipotiroidismo, o da alcuni farmaci. Più spesso è causata da una maggiore vulnerabilità agli stress, che può essere ereditata. Maggiore è la vulnerabilità, minore è l’intensità dello stress necessaria per causare una depressione. Mentre le prime depressioni sono spesso causate da stress importanti, le depressioni successive possono comparire per nessun motivo. L’autonoma comparsa della depressione, o la sua comparsa dopo stress sempre minori, dipende da cambiamenti chimici causati nel cervello dagli stress e dalla stessa depressione. Per il Disturbo Bipolare la parte ereditaria è più importante. Una persona che ha un genitore con la Depressione o il Disturbo Bipolare ha un rischio di ereditare questi disturbi che è superiore al rischio generale.
patrimonio genetico/ ambiente
Carissima Maria, ti ringrazio moltissimo, credo tu sia una “professionista” di quest’area, il tuo è chiaramente un contributo scientifico di cui credo tutto il blog ti sia grato. Il tuo commento è all’articolo su Eric Kandel e, qui, me poveretta, mi perdo: quando dici: “rischio ereditario”, “parte ereditaria” cosa “esattamente” vuoi dire? Ti chiedo : “cosa ereditiamo, un complesso di geni?” Che io sappia non si è ancora trovata una base a livello dei nostri geni: quello che si suppone (questo, ripeto, sono le mie informazioni attuali, da ignorante) è che la ricerca sia così difficile in quanto questa malattia mentale sarebbe influenzata da una molteplicità di geni in reciproca e circolare influenza. Quello che afferma il Prof. Gian Franco Placidi, cattedra a Firenze sul disturbo bipolare, come anche Eric Kandel, sempre che con i miei pochi strumenti abbia capito cosa scrive, è che “erediti una predisposizione”, come per tante altre malattie che magari mai avrai, a meno che tu ti imbatta, sfortunatamente, in un ambiente “specifico” (ma con variabili amplissime) per lo sviluppo di quel disturbo. Avrei piacere- anche per contribuire …ad alzare il livello del mio blog!…- che volessi rispondere ai miei dubbi, forse hai dati che ovviamente io non posseggo. – Ormai qualche anno fa, ho avuto il privilegio di una lunga conversazione telefonica con il Prof. Giovanni Romeo, una persona squisita, che ha la cattedra di genetica a Bologna, e tutto il suo discorso andava in questo senso: per come ricordo, secondo lui, sono pochissime le malattie genetiche nel senso che: “qualche tuo antenato ha quel disturbo, e tac te lo passa, senza che ci sia bisogno di un ambiente”. Per tutte le altre, qualunque disturbo “fisico” (tra mille virgolette) compreso, quello che hai ereditato è “un seme”, una potenzialità, che senza l’ambiente non puo’ svilupparsi. Reciprocamente, ma questo secondo il Prof Placidi, se non hai questo “seme”, diciamo così tra le tue potenzialità, non c’è ambiente che ti faccia sviluppare la malattia. Quest’ultima affermazione la ripeto a pappagallo perché mi lascia dubbiosa, ma non ho argomenti per accettarla o rifiutarla. Ti mando un abbraccio, se me lo permetti, hai un bellissimo nome…una canzone brasiliana, “maria”, una canzone d’amore, inizia così: “Il tuo nome comincia nel palmo della mia mano…”. GRAZIE GRAZIE della collaborazione “esperta”, chiara.
PS: mi permetto di sottolineare del tuo scritto le cose di cui sono assolutamente convinta anch’io dalla mia esperienza e formazione.
Geni specifici + ambiente specifico = malattia mentale. Questa è l’equazione che ha più senso.