22 ottobre 2012 ore 22:53 BERNARDO BERTOLUCCI Io e Te – Trailer Ufficiale (2012). AL FONDO UNA BREVE NOTA DI CHIARA

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=cVWgjsXmNOg

 

 

Pubblicato in data 10/ott/2012 da 

(Io e Te).

SCHEDA FILM
Regista: Bernardo Bertolucci
Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci, Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano
Cast: Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono, Veronica Lazar, Tommaso Ragno.
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Franco Piersanti
Produzione: Fiction Cinematografica
Distribuzione: Medusa Film
Genere: drammatico
Data d’uscita: giovedì 25 ottobre 2012.

SINOSSI
Lorenzo, quattordicenne introverso che vive con difficoltà i rapporti con i suoi genitori e i compagni, decide di prendersi una vacanza chiudendosi in cantina, mentre tutti credono che lui sia partito per la settimana bianca. Per un’intera settimana lascerà fuori dalla porta tutti i conflitti e le pressioni perché diventi un adolescente normale. Decide di vivere qualche giorno in completo isolamento, con la sola compagnia di libri horror, lattine di coca-cola, scatolette di tonno e un formicaio da guardare al posto della TV. L’imprevisto però è letteralmente alla porta. Olivia, la sorellastra quasi sconosciuta, piomba nella cantina alla ricerca di alcuni suoi oggetti e irrompe nella vita di Lorenzo rovinando i piani della sua fuga dalla realtà.

 

 

chiara: non ho visto il film, ho sentito l’intervista di Bertolucci da Fazio questa sera, nient’altro, ma mi permetto di dire che quella del ragazzo non è “una fuga dalla realtà”: di quale realtà si parla? E’ fuga dalla realtà se scappo da un ambiente che mi impedisce di ascoltare il mio “io interiore”, mi vuole così e colà, mi impedisce di essere qualcosa che sono “io”, che ancora non so bene cosa sarà, ma so che è qualcosa vivo in me che vuole esistere, venire alla luce, farsi realtà fattuale anche per gli altri. Io scappo per difendere me stesso, unica realtà che nessuno può togliermi. La stessa metafora, o immagine scelta dal regista, la cantina, lascia intuire questo bisogno di isolarsi dal frastuono del marciapiede e stare in silenzio, raccolto a fare niente, a fare me stesso nel suo involucro interiore. Quale “realtà” più meravigliosa può esistere? Non so nulla della visita della sorellastra: ma come potrebbe un ragazzo o ragazza trovare una sua identità senza “affrontare” i suoi bisogni erotici ancora confusi con sensazioni, nostalgia, impulsi incestuosi? Si separa dalla famiglia, ma non del tutto, la violenza del distacco, la lacerazione viene rifiutata attraverso una rappresentazione della famiglia non contraria che gli mantiene intatte le sue radici.  Un alberello che fosse senza, non potrebbe crescere scoprire se stesso e il mondo e ancor più amare.

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