http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=OB4BBLNLow0
CHIARA: tenete presente il nome di questo movimento fondamentale della musica moderna brasiliana: “TROPICALIA”; ne riparleremo …
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil
“Panem et circenses”, “pane e giochi del circo”, locuzione latina che si deve a Giovenale (“[il popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi…”) e che viene usata per definire la strategia politica di un regime populista che non fa mancare al popolo un tozzo di pane e un pò di svago, meglio se scabroso e sanguinario, salvo poi privarlo di tutto il resto. Un’espressione analoga è “Feste, farina e forca”, nata nel Regno di Napoli per definire la politica borbonica, che ai giochi e alle distribuzioni gratuite di alimentari accompagnava anche frequenti esecuzioni pubbliche degli oppositori.
Veloso e Gil volevano denunciare la politica del regime militare ed i suoi effetti devastanti sulla società brasiliana, e l’atteggiamento della borghesia che aveva scelto la dittatura, la quiete feroce dello status quo (“stanno nella sala da pranzo” intenti solo a nascere, mangiare e morire), per contrastare le istanze di libertà e di cambiamento (le canzoni, il vento, le belve nei cortili) che provenivano dagli altri settori della società brasiliana.
Nella registrazione viene anche “visualizzata” la collera dei colonnelli, la censura che, puntuale come la morte, si sarebbe abbattuta sul brano: infatti, ad un certo punto, la musica si interrompe di colpo, come se qualcuno avesse strappato il disco dal piatto, e quindi partono le note di un valzer viennese…
Eu quis cantar
Minha canção iluminada de sol
Soltei os panos sobre os mastros no ar
Soltei os tigres e os leões nos quintais
Mas as pessoas na sala de jantar
São ocupadas em nascer e morrer
Mandei fazer
De puro aço luminoso um punhal
Para matar o meu amor e matei
Às cinco horas na avenida central
Mas as pessoas na sala de jantar
São ocupadas em nascer e morrer
Mandei plantar
Folhas de sonho no jardim do solar
As folhas sabem procurar pelo sol
E as raízes procurar, procurar
Mas as pessoas na sala de jantar
Essas pessoas na sala de jantar
São as pessoas da sala de jantar
Mas as pessoas na sala de jantar
São ocupadas em nascer e morrer
Pubblicato in data 02/mag/2012
chiara, per quel poco: “I Mutanti è un gruppo che si è formato in Brasile nel 1966 da due fratelli, Arnaldo e Sergio Baptista e la famosa cantante Rita Lee. ”
Os Mutantes were formed in São Paulo, Brazil, in 1966 by 2 brothers: Arnaldo Baptista (bass, keyboards and vocals) and Sérgio Dias Baptista (guitar and vocals), and lead singer Rita Lee. They were originally named Six Sided Rockers.[1] The Baptistas’ father was a poet and mother a pianist,[2] and the two had previously had a band called The Wooden Faces. Sérgio Dias’ guitar, the Golden Guitar (Guitarra de Ouro), was created by Arnaldo and Sérgio’s brother, Cláudio César Dias Baptista, their sound engineer from 1968 until 1970.[citation needed] Their current name was settled upon immediately before a performance on a Brazilian television program.[3]
Mi viene da pensare quale grande attore abbiamo perso nel teatro italiano nel momento in cui B. si è dato alla politica. Immaginiamo per un momento se fosse passato davanti al Piccolo Teatro di Streler, visto che stava a Milano nell’epoca giusta, fosse stato catturato dalla magia della recitazione, avesse visto di fronte a se’una carriera splendida, di gloria e di successo, anche economico, con la possibilità di ammaliare il prossimo e di renderlo suo succube, seppure per lo spazio di uno spettacolo. Ne avrebbe guadagnato l’Italia, politicamente, eticamente e artisticamente; ne avrebbe guadagnato lui, perché credo che si annoi mortalmente con la politica, tranne quando può fare spettacolo, perché ciò che lo affascina è farsi amare e tenere in pugno le persone. Questo ci fa pensare che occorre riformare la scuola italiana, soprattutto là dove gli insegnanti indirizzano gli alunni a qualche professione.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=AZPbt7kIj98
l’hai aperto? mi dovevi dire se è sprecato! ch.