(Appena iniziato) 14 luglio 2013 ore 05:57 ANNO 1959 : IN QUEST’ANNO E’ STATO DISTRIBUITO UN QUESTIONARIO, UN’INCHIESTA SUGLI ADOLESCENTI DI ALLORA—TRASCRIVO QUALCOSA DELLE RISPOSTE DI CHIARA (ANNI 14—-MAGGIO 1959)

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Z9JicIuqNbY

 

24-5-59 (diario)

 

DESIDERO RISPONDERE AD UN QUESTIONARIO CHE E’ STATO FATTO IN TUTTA ITALIA  ANCHE SE NON MI E’ STATO CHIESTO.

 

1. E’ credente, praticante?

sì, sono credente, ma praticante lo sono solo quanto lo sento io. Questo me lo rimprovero

 

2. Ha fiducia in se stesso?

No. Il perché? Forse perché le mie aspirazioni si sono sempre dovute ridurre a contatto con la realtà: di qui la mia poca fiducia per le mie capacità. Ed inoltre perché sono portata a studiare il mio “io”, soprattutto i difetti tralasciando di considerare i pregi; ho percio’ davanti a me un perfetto prospetto delle mie limitazioni e delle mie meschinità; e il bello è che per per quanto possa essere spietata e pessimista nei miei riguardi, la realtà lo è sempre di più. Sembra che con il passar del tempo il peggiori. Ma non è così. E’ solo che crescendo acquisto maggiori capacità di giudicarmi e posso vedere nuovi lati…chissà perché sempre negativi -della questione-

 

3. Qual è la sua aspirazione maggiore? Quali sono gli ostacoli che piu’ teme?

Migliorami, diventare una donna completa nel vero senso della parola la cui dote principale sia la bontà e la comprensione.

Gli ostacoli che più temo sono il mio terribile carattere e, per quanto riguarda il mio avvenire in generale, la mia fortuna di adesso: posseggo un’ infinità di cose che -persone che le meriterebbero decisamente piu’ di me – persone che conosco – e mi sembra naturale chiedermi, già che credo alla legge di compensazione, quale terribile (che parola drammatica!) avvenire mi prepari la vita.

 

3. E’ mai stato tradito nei suoi affetti?  Da chi?

Sì, una volta da una ragazza. Mi ha fatto molto male. Ma è niente in confronto a quello che meriterei: in genere sono io che tradisco l’affetto che gli altri mi danno.

 

4. Quale avvenimento della sua vita l’ha più scossa intimamente e che riflessioni  ne ha tratte?

La conoscenza del modo in cui vengono al mondo i figli. Ero molto giovane: 6-7 anni; e la conseguenza fu uno schifo profondo per i rapporti verso l’altro sesso che a fatica sono riuscita a vincere da poco. Ricordo ancora bene l’episodio: ero a Sanremo, dove sono nata, sotto un arco che da via Palazzo porta a Sanremo Vecchio. Lì, all’epoca, c’era un vecchietto (così pareva a me) con un bel banchetto di liquirizia, recanisso e valda; forse c’eravamo fermate a comprare qualcosa. Lei aveva assolutamente bisogno di dirmelo: “glielo infila, sta sopra e poi si piegano e vanno”. Questo incastro mi è sembrata una cosa “contra natura”. Probabilmente aveva visto, forse i genitori. Il  suo tono era di chi ti vuole mettere a parte di una grossa porcheria che non potrai evitare.

La riflessione che ne ho tratta è che i genitori dovrebbero essere più leali verso i figli e cercassero di far, loro, capire ai figli i problemi della vita, senza lasciare che la apprendono da persone che vedono questo atto solo con volgarità. Eviterebbero così tanti pensieri e tante complicazioni a menti non ancora in grado di risolverli, soprattutto quando avvengono in momenti decisivi per la formazione di un individuo. Sono esperienze che lasciano una profonda traccia. E poi il vedere che gli uomini pur di soddisfare il loro “bestiale” desiderio, non tengono conto né dell’età, né di qualunque altro fattore. E, il tutto, bisogna guardarsi bene dal raccontarlo a qualcuno. Se devi capire qualcosa, lo capirai da sola più tardi.

 

5. Quale avvenimento nazionale o mondiale l’ha più entusiasmato o indignato. E perché?

La rivoluzione ungherese. Mi ha entusiasmato perché mi ha messo per la prima volta di fronte a fatti che io consideravo parte della storia. Mi  ha indignato il comportamento dei russi perché ha soppresso cio’ che ha veramente importanza in una nazione e anche nell’uomo: la liberta’. E anche i pochi aiuti che ha ricevuto.

 

6. Desidera sposarsi presto o tardi? Perché?

Se mi sposero’, del che non sono troppo sicura a causa del mio impossibile carattere, credo che lo farò presto; per quanto credo (forse sono solo romantica) che non stia a noi stabilirne il tempo. Perché? Perché potrò seguire i miei figli più da vicino e circondarli di quella comprensione che io non ho avuto.

 

7. Come considera l’esperienza che gli anziani vantano e i consigli che le danno?

Sono più che convinta che spesso l’esperienza degli anziani potrebbe servire moltissimo e che i loro consigli si rivelino al massimo delle volte esatti, però credo anche che un diritto che ha il giovane sia quello dell’esperienza diretta. Sbaglierà, soffrirà. Ma non è forse così che si forma un carattere?

 

8. Cosa le dà maggior disagio nei rapporti con i superiori o con le persone anziane?

L’assoluta mancanza di comprensione da entrambe le parti. Se c’è una cosa che non interessa ai giovani è cercare di vedere le cose con il punto di vista degli “anziani” e capirlo; d’altra parte gli “anziani” per quanto cerchino di capire i giovani (sono ottimista eh?), sono impediti dai loro bagagli di ricordi, esperienza, età, preoccupazioni. Si potrebbe giungere ad un maggiore accordo? Sì. Da parte degli “anziani”: lasciare un po’ perdere i loro punti di vista, e accostarsi alla vera anima del giovane senza pregiudizi di sorta, “con un sorriso di comprensione sulle labbra e nel cuore. Sì, di questo hanno bisogno i giovani.
Da parte dei giovani: smetterla di aver pura di non essere capiti e di essere messi in ridicolo; avere più confidenza e meno orgoglio, meno presunzione e più considerazione.
Già, ma questa non è un’utopia?

 

9. Che cosa apprezza di più nella Sua (sic) famiglia e cosa invece non la soddisfa?

Il coraggio con cui hanno affrontato e tuttora affrontano la vita con le sue insidie e difficoltà.
La fiducia che hanno nei figli e la costante preoccupazione per loro.
Non mi soddisfa l’assoluta mancanza di comprensione che esiste tra i  miei genitori.

 

10. Crede di dover rimproverare qualcosa ai Suoi genitori?

Per quanto possa apparire mostruoso sì: l’assoluta mancanza di senso religioso.
Il completo assorbimento da tutto ciò che è materiale.
La decisa deficienza intellettuale. Voluta.
L’assoluta mancanza d’interessamento dell’indirizzo morale e dei problemi dei  figli.
Una mancanza di comprensione dei sentimenti più sinceri e sentiti.

 

11. Si sente stimato come pensa di meritare o malcompreso?

Stimato, molto di più di quanto io meriti. Da tutti, incondizionatamente. Qualche volta a causa si questo anche da me stessa. Ma sono brevi momenti.

 

12.  Per quale partito voterebbe e perché?

Non sono conosco, in maniera profonda, nessun partito, né le loro caratteristiche né di conseguenza i loro ideali. Certamente voterei per un partito liberale.

 

13.  Cosa trova particolarmente sgradevole nella scuola?

Le aule, i campanelli, gli intervalli, i programmi, i professori, i presidi e i vicepresidi.

 

14.  Come giudica la scuola in generale e gli insegnanti in particolare?

La scuola dovrebbe educarci per la vita, mentre invece ci dà di ciò che è la vita un concetto sbagliato e che in un certo senso ci fa sentire fuori dalla vita. Dovrebbe darci un indirizzo, mentre preferisce darci un quattro di greco. Dovrebbe educare la nostra intelligenza, mentre aspetta che questa si educhi da sola, dovrebbe prospettarci le cose con chiarezza e darci un indirizzo preciso, mentre spesso non serve che a crearci della confusione. Ci dà un giudizio sbagliato della nostra intelligenza e delle nostre capacità e di quelle degli altri.
E poi la cosa più antipatica, si permette anche di tradurle in cifre.
Gli insegnanti in particolare mi attirano come essere umani, ma mi fanno prendere il primo diretto per Marte come professori.
Rimprovero loro: l’incapacità di giudizio  e di imparzialità, le ingiustizie che essi combinano in nome del motto: “Il Professore ha sempre ragione”. Il volerci considerare più stupidi e infantili di ciò che siamo in realtà, la stima per i cosiddetti “secchioni” sviluppando spesso un amor proprio sfrenato e l’assoluta, dico assoluta, mancanza di riguardo per i meno intelligenti. L’incapacità di insegnare e l’assoluta mancanza di dovuta preparazione.

 

15. Quali sono i suoi autori preferiti (non compresi nei programmi scolastici)?

Tolstoj, Shakespeare, Heine, De Maistre, Hemingway, Molière, Jerome, Leopardi, Hugo, Belli, Trilussa, Pascal…

 

16.  Che cosa le piace di più, o di più la contraria nella vita della sua città e della sua regione?

La mancanza assoluta di interessi culturali, musicali, teatrali. La povertà della Biblioteca civica e la mancanza di un Teatro Stabile e dei concerti. Il costo della vita e la leggerezza e la stupidità con cui si vive; la mancanza di alti valori intellettuali.
Il pettegolezzo borghese che bisogna sopportare. La mancanza di libertà (per quanto io me ne infischi) delle nostre azioni.

Della mia Regione: la fama (Liguri, si sa!) dimostra grettezza e basta.

 

17.  Che vorrebbe si facesse per ravvivare gli interessi intellettuali e migliorare le condizioni sociali?

Aprire un  teatro con rappresentazioni liriche e drammatiche fisse (Non portare i prezzi alle stelle). Fornire la biblioteca di volumi nuovi e non i soliti pezzi. Stabilire delle conferenze, soprattutto per i giovani, dove sia possibile trattare qualsiasi argomento di interesse comune.
Per le condizioni sociali vorrei si praticasse un po’ di più il socialismo, facoltà di cui tutti sembrano sprovvisti o almeno si aiutasse coloro che si sforzano di farlo.

 

18.  In quale paese straniero vorrebbe andare a vivere e perché?

In Russia. Perché l’anima russa esercita su di me un fascino potente più di qualunque altra. Perché mi piace il popolo russo. Mi piace soprattutto il paesaggio russo. E poi per vedere con i miei occhi ciò di cui tutti si sentono in dovere di parlare pur non avendone una diretta esperienza.

 

19. Quale personaggio storico o contemporaneo ammira o avversa?

Ammiro: Napoleone, Mussolini, Ike, Churchill

Avverso : Hitler, Cicerone, il Re sole, Kruscev

 

nota: in seguito sono stati tutti cancellati, rimanendo “Napoleone e Cicerone”.

Se qualcuno ha tempo di contare quante volte la Chiaretta usa il termine” assoluto”…

Perché riportare queste risposte? Ero una tipica ragazza del mio ambiente anni 50? Non lo so. Mario ha detto che ero già vecchia. Certo, riguarda me,  una ragazzina che già fui, ma io mi sono divertita a trascriverlo, senza cambiare nulla (ho lasciato persino l’ammirazione per Mussolini!); erano delle risposte di una ragazzina che mi avrebbe incuriosito conoscere, anche nella sua …”estrema”!   prosopopea che le veniva – mi pare- dal fatto che moralmente era “al suo sacco”, più di quanto si possa trasmettere. Per chi, oltre a me, è arrivato fin qua, un abbraccio, chiara…Un abbraccio anche per me!




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