17 domenica di novembre ore 05: 27 MA CHI ERA MAI LED ZEPPELIN? C E LO RACCONTA PIERO SCARUFFI, UN TOP SOGNO!

 

PIERO SCARUFFI

  1. Piero Scaruffi
  2. Piero Scaruffi è un informatico, scrittore e critico musicale italiano. Svolge o ha svolto anche le professioni di giornalista freelance, storico della musica e del cinema e poeta. Ha scritto inoltre saggi divulgativi sulle scienze cognitive. Wikipedia

 

 

 

 

 

Led Zeppelin
(Copyright © 1999 Piero ScaruffiLegal restrictions – Termini d’uso )



Led Zeppelin I (1969) , 7.5/10
Led Zeppelin II (1969) , 6.5/10
Led Zeppelin III (1970) , 6/10
Led Zeppelin IV (1971) , 7/10
Houses Of The Holy (1973) , 6/10
Physical Graffiti (1975) , 6.5/10
Presence (1976) , 6/10
In Through The Out Door (1979) , 5/10
Coda , 4/10
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Led Zeppelin, formed by ex-Yardbirds guitarist Jimmy Page and Alexis Korner’s protege` Robert Plant, were, first and foremost, children of the blues. Except that the jams of Led Zeppelin I (1969) introduced a hysterical approach to black music that even blacks had never dreamed of (culminating in the epileptic zenith ofCommunication Breakdown). The melodrama of songs such as Whole Lotta Love (1969) was continuously ruptured by guitar riffs and delirious vocals. Cream had played blues-rock as brain music: Led Zeppelin played blues-rock as body music. FromImmigrant Song (1970) to In The Evening (1979), Led Zeppelin were mainly an idea of rock’n’roll for a new kind of audience. The secondary elements that had been percolating the early albums emerged vigorously on Led Zeppelin IV (1971): When The Levee Breakswas their most original (almost psychedelic) song inspired by the folk tradition, and Stairway To Heavenwas the culmination of Page’s mystic persona.Led Zeppelin became a handbook case of how a product finds a market without any need for marketing. The hippy generation had created a demand for free-form radio (as opposed to hit-oriented radio) and for arena-size concerts. Their music was completely different from the music that those radios and those arenas had been playing, but turned out to be the perfect music to maximize the commercial benefit of free-form radio and arena-size concerts. 

Led Zeppelin’s success had a powerful impact on the recording industry: it defined the long-playing album as rock’s medium of choice. Led Zeppelin never had a major “hit” on the Billboard charts, but ruled the airwaves and the arenas. The recording industry followed the hint and became marketing albums rather than singles.


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I Led Zeppelin furono il complesso che trasformo` l’hard-rock in un fenomeno di massa, ma sarebbe limitativo considerare quello il loro unico “achievement”.I Led Zeppelin cambiarono la storia della musica diventando il primo successo di massa che non dipendeva dalla programmazione radiofonica. Prima dei Led Zeppelin la radio e la televisione erano state dominate dai “Top 40”, dalle hit parade, e quindi dal 45 giri. I Led Zeppelin divennero rock star senza mai entrare in quelle classifiche. I Led Zeppelin furono i primi a capire che il potere stava passando dalle radio AM a quelle FM e in particolare a quelle “free form”, che trasmettevano cioe` brani piu` lunghi dei classici tre minuti, brani con assoli di chitarra e persino senza ritornello. Senza usare il formato tradizionale della canzone e della radio (quello che aveva creato tutti i fenomeni precedenti e, in Gran Bretagna, in particolare i Beatles, il fenomeno commerciale per eccellenza), i Led Zeppelin divennero un fenomeno mondiale. Non solo i loro dischi vendettero milioni di copie, ma soprattutto i loro concerti dal vivo attrassero migliaia di persone. Anche in questo i Led Zeppelin furono l’emblema dei tempi che mutavano. Monterey e Woodstock avevano ampiamente dimostrato quale musica era capace di attirare grandi masse. I Led Zeppelin esordirono nell’anno di Woodstock e beneficiarono di questa innovazione. La loro musica, completamente diversa da quella delle radio “free form” e di Woodstock, si rivelo` pero` perfetta per sfruttare il successo delle radio “free form” e di Woodstock. Nel quarto di secolo successivo la radio “free form” e i concerti di massa sarebbero in gran parte rimasti legati al rock “duro”, a quello che i Led Zeppelin avevano reso celebre. Persino la laconicita` con cui i Led Zeppelin intitolarono i loro primi quattro album rappresentava un punto di rottura nei confronti di una tradizione che voleva i titoli degli album funzionali al marketing del gruppo. 

Un po’ di merito va anche al loro manager, Peter Grant, un vecchio marpione del music business, che indovino` una delle campagne pubblicitarie piu` efficaci dai tempi della “beatlemania”.

Jimmy Page, reduce dagli Yardbirds e da un lungo apprendistato presso i complessi alterantivi del beat (Who, Them, Kinks), conobbe nel 1968 il cantante Robert Plant, un promettente allievo di Alexis Korner dotato di una voce peculiare, un falsetto isterico e versatile, che del blues conservava la passionale intensita` ma sposandola a un’isteria moderna. Assunti il bassista-tastierista John Paul Jones e il batterista John Bonham, Page imposto` il repertorio della nuova banda sul piu` classico stile blues britannico.

Cio` che rese subito leggendarie le loro esibizioni dal vivo fu l’energia: mai un gruppo aveva suonato il blues con tale ferocia. I Cream avevano divelto il concetto di canzone e esasperato la tecnica del blues, ma tutto sommato la loro era rimasta una musica del cervello. I Led Zeppelin la trasformarono in una musica soltanto del corpo, una musica in cui si scaricava un’adrenalina infuocata. I Cream avevano inventato il concetto moderno di concerto rock, i Led Zeppelin lo stravolsero, lo trasformarono in un’orgia di suoni assordanti, di ritmo scatenato, di urla psicotiche. I Cream avevano inventato l’hard-rock, ma era un genere tanto pesante quanto lento. I Led Zeppelin buttarono alle ortiche ogni velleita` intellettuale e gli diedero anche la velocita` del primo rock and roll.

Il primo disco dei Led Zeppelin, Led Zeppelin I(Atlantic, 1969), suscito` grandi entusiasmi soprattutto per il virtuosismo pirotecnico del chitarrista (velocissimo e al tempo stesso rivoluzionario, sempre alla ricerca di effetti devastanti, anche se talvolta ridondante), per il canto potente, esplosivo, e al tempo stesso comunicativo, di Plant, e per il battito Afro-americano di Bonham. Il loro stile rappresentava l’ideale fusione di blues-rock, il genere lanciato dai Cream, e di rock psichedelico, il genere lanciato dai Pink Floyd. I brani erano surreali come quelli dei Pink Floyd, ma dinamitadi da vibrazioni epidermiche come quelli dei Cream. A far epoca fu inizialmente soprattutto la fantasia strumentale e il grado di disfacimento a cui portavano il blues, per esempio in Dazed And Confused (tratta da un tema di Jack Holmes), deflagrato da un alternarsi di vuoti lisergici e di attacchi maciullanti a velocita` supersonica, e How Many More Times (ispirata a un tema di Howling Wolf), un forsennato bolero fucilato da scosse elettriche e propulso da uno dei riff piu` epidermici della storia del rock, vivacizzato da fantasiosi voli chitarristici e da sconnessi sproloqui sgolati di Plant in tumultuosi saliscendi armonici, in terrificanti galoppi sincopati.
Questi stessi principi infondevano vigore a ballate di compromesso come Good Times Bad TimesYour Time Is Gonna Come (con agonizzante organo soul), e persino al misticismo orientale dello strumentale Black Mountain Side.
Fra le righe si poteva gia` scorgere qualche graffio di violenza allo stato brado, come nella accelerazione supersonica di Communication Breakdown. In pratica quel loro primo album coniugava la sofferta drammaturgia blues con una sensibilita` piu` morbida, ereditata dalla generazione hippie, e a tratti con l’acuta nevrosi degli adolescenti post-68, fondendo meditazione e spavalderia in una musica del disagio e dell’inquietudine che, senza rinnegare gli ideali anti-conformisti, riportava a galla quegli istinti primari, volgari e bestiali, che erano stati a lungo repressi dal razionalismo dei movimenti progressivi.
Il primo album era ancora un lavoro di transizione: l’influenza dei Cream e` fortissima nei due lunghi blues che lo dominano. L’indole violenta delle loro esibizioni del vivo si avverte soltanto in Communication Breakdown.

Il secondo disco ruppe i ponti, puntando decisamente sulla velocita` e sulla violenza. Il loro rock suonava volgare e violento paragonato alla musica che imperava nelle classifiche.
L’assolo alla batteria di Moby Dick (forse il piu` famoso della storia del rock) e la sequenza di brevi canzoni della seconda facciata (Heartbreaker) fecero epoca, anche se in realta` non inventavano nulla che non fosse gia` sul primo album: comprimevano semplicemente quelle intuizioni in un formato piu` commerciale. (Molti brani erano copie di classici del blues, come Bring It On Home, rubata a Willie Dixon, e The Lemon Song, che e` la classica Killing Floor di Howling Wolf).
Whole Lotta Love (tratta da You Need Love di Willie Dixon) e` l’archetipo del cliche’ emergente: sciabolate di chitarra e cannonate di basso a non finire mentre la voce bestemmia e si contorce senza ritegno, con un intermezzo di armonie psichedeliche e di urla affannate da orgasmo. Ma l’ululato stentoreo che deflagra in un nevrastenico impeto di note non fa altro che tuonare con l’eloquenza della frustrazione l’arcaico spasimo blues ansioso ed affannato. Plant aveva coniato un linguaggio “aperto” al canto e Page aveva scoperto una dinamica altrettanto “aperta” per la chitarra. Entrambi erano figli del blues, ma dopo averlo dilatato nel magma psichedelico.

III (1970) addolci` quel suono feroce e veemente, che pure mieteva gia’ successi inenarrabili, annacquandolo con melodie folk e armonie psichedeliche, conservando soltanto Immigrant Song del cesto hard; e allineando invece la ballata tradizionale Gallows Pole e la tenerezza orientale di Tangerine, rivelatrici delle due ispirazioni secondarie di Page (la tradizione folk britannica e lo spiritualismo indiano).

Il riavvicinamento al folk e` piu` evidente sul quarto album, Led Zeppelin IV (Atlantic, 1971), chiaramente suggestionato dal repertorio tradizionale nelle ballate acustiche Going To CaliforniaBattle Of Evermore(con Sandy Denny), soffuse e rifratte in nervosi effetti psichedelici. When The Levee Breaks, un crescendo sferzato dal chitarrismo titanico di Page e propulso da cadenze sfigurate di batteria e basso, rimane uno dei loro capolavori. Nonostante l’ennesima epilessi di Rock And Roll (con l’introduzione di batteria rubata a Keep A Knocking di Little Richard), e il baccanale caotico diBlack Dog, il complesso e` ormai avviato sulla strada di un soft-hard piu` meditato, di cui e` leggendario esempio la lunga, mistica Stairway To Heaven: la melodia e` preminente, il canto sofferto scodella tutto il repertorio di intonazioni del canto nero, e Page ricama accordi solenni su accordi solenni (rubando la sequenza di accordi di Taurus degli Spirit). Il misticismo gli aveva pero` preso la mano e la sua passione per il culto esoterico di Aleiser Crowley non si sposava bene alle tendenze folk degli altri.
Lo spavaldo nervosismo di Page e il canto acuto e viscerale di Plant, modulando l’enfasi blues al passo di una quieta sensibilita’ mistica, mostrarono sempre un’abilita` nell’estedere la loro musica capace di conferirle dinamica, respiro ed emozione.

Il gruppo riusciva a vendere 4-5 milioni di copie a disco senza far fatica. I dischi successivi furono ancor piu` distratti. I Led Zeppelin spesso si limitavano a suonare un riff e una melodia per un po’ di minuti, senza altro interesse che dargli un titolo.

Houses Of The Holy (Atlantic, 1973) e` un album fin troppo eclettico e talvolta sembra ripudiare la loro carriera, ma annovera ancora alcuni numeri da manuale (No QuarterDancing DaysOver The Hills And Far Away).

Continuando nel delirio di ambizione, il doppioPhysical Graffiti (Swan Song, 1975) e` praticamente una raccolta di brani estesi alla Stairway to Heaven, ma soltanto Kashmir (un altro sfogo “mistico” di Page) , Boogie with Stu (una jam del 1971 con Ian Stewart al piano), e Houses Of The Holy valgono i classici del passato.

Presence (Swan Song, 1976) segno` finalmente un ritorno alla grinta dei primi tempi, con Candy Store RockFor Your LifeAchilles’ Last Stand e il solito furto (Nobody’s Fault But Mine e` in realta` di Blind Willie Johnson). Ma sono canzoni che sarebbero state molto minori sui primi quattro album.

I Led Zeppelin erano diventati il supergruppo modello dell’hard-rock. Protagonisti di show entusiasmanti (come testimonia il disco doppio dal vivo The Song Remains The Same), erano i sovrani degli stadi, ancor piu` dei Rolling Stones, pur continuando in studio a produrre musica di routine.

Plant si ritiro` in isolamento dopo la morte del figlio. Passarono 18 mesi prima che il gruppo si ritrovasse per incidere un nuovo disco, In Through The Out Door(Swans Song, 1979), e l’umore non era naturalmente il migliore.
Cio` nonostante, In The Evening e` uno dei capolavori: dopo qualche accordo di raga, Page sfodera un riff stentoreo, che continua imperterrito a contrassegnare il blues lascivo di Plant. Ad aver successo e` pero` una power-ballad confusa comeFool In The Rain, che dopo qualche minuto di insensataggini sfocia in un febbrile calypso, seguita a ruota dalla pomposa ballad All My LoveHot Dogscimmiotta ragtime e rock and roll. I dieci, chiassosi minuti di Carouselambra, affogati in maree di tastiere elettroniche, ricordano i Rush meno ispirati. Sono brani davvero imbarazzanti per un gruppo di questa statura (ma anche per gruppi di statura minore).

Bonham mori` il 25 settembre 1980 per overdose di alcoolici. Negli anni precedenti sia Plant sia Page erano stati vittime di tragedie personali. La tragedia causo` lo scioglimento di quella che era ormai diventata un’istituzione Britannica (benche’ trapiantata oltre-oceano).

Coda (Swan Song, 1982) e` una raccolta di rarita` e inediti. Led Astray (Connoisseur, 1999) documenta i “furti” dei Led Zeppelin.

Con quasi cento milioni di album venduti, i Led Zeppelin sono uno dei massimi successi commerciali della musica di tutti i tempi.

Nel 2000 avevano venduto 82 milioni di album.

After the band broke up, Robert Plant, whose intuition had created the original Led Zeppelin sound, was the most successful of the former Led Zeppelin. OnPictures At Eleven (Swan Song, 1982) he even tempered his vocal excesses, which had become embarrassing on the later Zeppelin albums. At leastBurning Down One Side and Worse Than Detroitwould be worth of any Zeppelin album. The Principle Of Moments (Es Paranza, 1983) was more successful, thanks to the hit Big Log, but most of the songs were derivative if not carbon copies of blues-rock stereotypes. The injection of hip-hop rhythms and electronic arrangements on Shaken And Stirred (Es Paranza, 1985) introduced a new artist. Hip To Hoo,Kallalou and Too Loud have little in common with Led Zeppelin, while the rock and roll of Little By Little is Led Zeppelin for the punk-rock age. But the experiment did not last, and Now And Zen (Es Paranza, 1988), co-written with keyboardist Phil Johnstone, is the most Led Zeppelin-inspired of Plant’s solo albums: Tall Cool One is, de facto, a post-modern reflection on Led Zeppelin’s style. Plant’s retreat in old-fashioned rock and roll ended with Manic Nirvana(Es Paranza, 1990), whose Hurting KindTie Die On The Highway and Nirvana are barely passable. Then Plant adopted chamber instruments and a pastoral stance (the celtic Colours Of A Shade, the romantic 29 Palms, the catchy Calling To You) for Fate Of Nations (Atlantic, 1993).In 1984 Page, Plant and Jeff Beck formed the cover band Honeydrippers. In 1985 Page was also the guitarist in the Firm, featuring Paul Rodgers on vocals. Not counting the soundtracks Lucifer Rising (1975) and Death Wish ii (1984), Page’s first solo wasOutrider (Geffen, 1988), and it was mostly disappointing, despite Wanna Make Love and the instrumentals Liquid Mercury and Blues Anthem. His collaboration with David Coverdale, Coverdale Page(A&M, 1993), is embarrassing (Shake My Tree andWhisper A Prayer For The Dying simply reenacy his Zeppelin ghosts) and his “reunion” albums with Robert Plant, No Quarter/ Unledded (Atlantic, 1994), where they revisit Zeppelin classics from a middle-eastern and Indian perspective (and deliver the new Yallah), andWalking Into Clarksdale (Atlantic, 1998), makes one wonder why Plant wasted the time. On the latter, the middle-eastern tinged Most High and the guitar showcases Burning Up and Heart In Your Hand are mediocre at best. 

John Paul Jones recorded an album with Diamanda GalasThe Sporting Life (Mute, 1994), and two prog-rock albums, Zooma (DGM, 1999), an all-instrumental display of cerebral fervor (Zooma,Goose), and The Thunderthief (DGM, 2001), a less engaging and often ridiculous attempt at sounding “modern” (Leafy Meadows).

Robert Plant’s Mighty Rearranger (Sanctuary, 2005) continues to search for the equivalent of Led Zeppelin’s sound for the new century. It ends up sounding like a bunch of Led Zellelin clones who can’t quite play the guitar like Page and (more embarrassingly) can’t quite sing like Plant.

(Tradotto da Gianluca Mantovan)Dopo lo scioglimento della band fu Robert Plant, il cui intuito aveva creato il sound originale dei Led Zeppelin, ad ottenere il maggior successo. Su Pictures at Eleven (Swan Song, 1982) ridusse anche i suoi eccessi vocali, che erano divenuti imbarazzanti sugli ultimi album. Almeno Burning down one side e Worse than Detroit non sfigurerebbero su alcun album degli Zeppelin. The Principle of Moment (Es Paranza, 1983) ebbe piu’ successo grazie all’hit Big Log ma la maggior parte delle canzoni erano di derivazione blues-rock se non addirittura copie carbone degli stereotipi del genere. L’introduzione di hip-hop, elettronica e delle moderne tecniche di produzione su Shaken and Stirred (Es Paranza, 1985) presentarono un nuovo artista. Hip to Hoo, Kallalou e Too Loud hanno poco in comune con i Led Zeppelin, mentre il rock and roll di Little by Little indica cosa sarebbe la band nell’era punk-rock. Ma l’esperimento non duro’ e Now and Zen (Es Paranza, 1988), con il tastierista Phil Johnstone come co-autore, e’ il piu’ zeppeliniano fra gli album solo di Plant: Tall cool one e’ di fatto una riflessione post-moderna dello stile dei Led Zeppelin. Il connubio di Plant con il buon vecchio rock and roll termino’ con Manic Nirvana (Es Paranza, 1990) in cui Hurting Kind, Tie on the Highway e Nirvana sono appena apprezzabili. In seguito Plant adotto’ strumenti da camera e pastorali per Fate of Nations (Atlantic, 1993). Nel 1984 Plant, Page e Jeff Beck formarono la cover band Honeydrippers. Nel 1985 i Firm videro Page chitarrista e Paul Rodgers vocalist. Il primo album solo di Page, Outrider (Geffen, 1988) e’ perlopiu’ deludente malgrado Wanna make love e gli strumentali Liquid Mercury e Blues Anthem. La collaborazione con David Coverdale, Coverdale Page (A&M, 1993) e’ imbarazzante e gli album di nuovo con Robert Plant, No Quarter (Atlantic, 1994) e Walking into Clarksdale (Atlantic, 1998) danno l’impressione che Plant sprechi il suo tempo. La mediorientale Most High e l’esibizionismo chitarristico di Burning UpHeart In Your Hand sono al massimo mediocri. 

John Paul Jones registro’ un album con Diamanda Galas, The Sporting Life (Mute, 1994), e due album prog-rock, Zooma (DGM, 1999), uno strumentale ricco di fervore cerebrale (Zooma, Goose), e The Thunderthief (DGM, 2001), un tentativo di “modernita’” meno interessante e spesso ridicolo (Leafy Meadows). Robert Plant con Mighty Rearranger (Sanctuary, 2005) continua nella ricerca del suono dei Led Zeppelin per il nuovo secolo. Alla fine paiono cloni dei Led Zeppelin senza la chitarra di Page e (ancor piu’ imbarazzante) senza il canto di Plant.

Raising Sand (2007) was a (terrible) collaboration between Robert Plant and bluegrass fiddler Alison Krauss, mostly devoted to covers, from old-fashioned blues to medieval-like ballads with a crystalline chorus in the style of the 1930s. 

The Foo Fighters’ Dave Grohl, Queens Of The Stone Age’s Josh Homme and Led Zeppelin’s John Paul Jones formed the supergroup Them Crooked Vultures (2009) that sounded like a Led Zeppelin tribute band.

Jones also formed Them Crooked Vultures, scored a ballet for Merce Cunningham and worked on an opera.

Robert Plant’s Band of Joy (2010) was mostly a colletion of covers.

(Translation by/ Tradotto da Gianluca Mantovan)Raising Sand (2007) fu una (terribile) collaborazione tra Robert Plant e la violinista bluegrass Alison Krauss, dedicata perlopiu’ alle cover, dai vecchi blues all’antica fino a ballate medievali con un coro cristallino in stile anni trenta.Dave Grohl dei Foo Fighters’, Josh Homme dei Queens Of The Stone Age e John Paul Jones dei Led Zeppelin formarono il supergruppo Them Crooked Vultures (2009), che suonava come una Led Zeppelin tribute band. Jones ha inoltre composto un balletto per Merce Cunningham e ha lavorato su un’opera.Band of Joy di Robert Plant (2010) fu perlopiu’ una raccolta di cover.

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2 risposte a 17 domenica di novembre ore 05: 27 MA CHI ERA MAI LED ZEPPELIN? C E LO RACCONTA PIERO SCARUFFI, UN TOP SOGNO!

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