(“It’s Not Street Harassment, Women; It’s How Pakistani Men Flirt”, di Maryam Amjad, 8.3.2014, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo. La giovane Autrice, prossima patrocinatrice legale, fa parte di CHAYN – organizzazione che informa e sostiene le donne vittime di violenza domestica.)
Sappiamo che le molestie in strada sono pericolose. E’ spaventoso per una donna, magari giovane e sola, ricevere approcci, essere seguita e sentirsi urlare addosso da un uomo estraneo. La maggior parte delle molestie in strada non va oltre, ma non dobbiamo mai dimenticare che per alcune donne le molestie continuano sino a diventare qualcosa di più dannoso ancora. L’atmosfera di paura che si crea tramite le molestie in strada è abbastanza per chiederne la completa e immediata fine.
Per la maggior parte di noi, è il costante promemoria di essere oggetti per gli uomini (come minimo per quelli che ci molestano), oggetti da fissare come allocchi, da giudicare, da possedere. E dalle costanti informazioni che ricevo in merito e dalle mie stesse esperienze, ho notato qualcosa di interessante: che ogni uomo pakistano ha usato al proposito lo stesso manuale di “corteggiamento” negli ultimi cinquant’anni. Ho deciso di evidenziare, in esso, gli stili particolari che sembrano tipici della nostra cultura e di analizzarli. Questi sono i cinque più usati.
La serenata
La musica è una tale dolce gioia! E ogni ragazza adora ascoltare una splendida ballata preistorica, cantata in modo orribilmente stonato ma con tale rimarchevole entusiasmo. Ora ho compreso perché gli uomini pakistani sentono il bisogno di produrre striduli canti quando vedono un’altra timida fanciulla dei loro sogni, dai capelli neri come l’ala di un corvo, camminare nei loro pressi mentre oziano: è per dimostrare che le loro abilità canore ne fanno dei meravigliosi candidati al matrimonio. Le loro fenomenali corde vocali renderanno più facile per te guardare oltre il lavoro part-time al negozio di cellulari e non vedrai la giacca vintage marrone come proveniente dal 1984.
Il canto è l’espressione dell’uomo pakistano per la poesia, l’amore, il suo desiderio. Vuole dimostrarti che sei bellissima e che ciò è l’unica cosa notata da lui, e che la tua bellezza lo sta inducendo ad agire come un idiota in pubblico: sta cantando e non gliene importa. Devi amarlo subito, e fargli i paratha (Ndt: nell’immagine) che la sua mamma gli cucinava per pranzo.
La proposta di matrimonio al primo incontro
Il gentiluomo che usa questo stile particolare è sicuramente il più coraggioso e desiderabile, poiché ha le palle per dirti qualche parola che non comporta l’uso del falsetto. La maggior parte delle volte si tratterà di parole volgari che ti faranno sentire incredibilmente a disagio mentre ti allontani. Ma subito lui dirà le quattro parole magiche che ti faranno capire come le sue reali intenzioni non corrispondessero alle cose orripilanti che ti ha urlato dietro: “Sorella, sei sposata, sì?”
Oh, vuole sapere se sono sposata. Mi domando perché.
“Hai un marito?”
Oh no, gentile signore, non ce l’ho. Che vergogna, nessuno mi amerà mai. Sono una vecchia zitella.
“Ti sposo io, sorella!”
Oh grazie, grazie! Mi hai salvata dalla vergogna di essere una 19enne nubile. Grazie! I paratha li vuoi adesso o per colazione?
L’occhiata assassina
L’uomo meraviglioso che impiega tale tecnica sa dei limiti fisici che non può attraversare con te, in pubblico, senza il tuo consenso. Ti fa quindi sapere del suo poetico struggimento nei tuoi confronti piantando gli occhi sulle tue tette e lasciandoli là senza nemmeno battere le palpebre.
Quest’uomo ti sta dimostrando la sua spiritualità, ti sta attendendo (dietro la tua automobile) su un piano di squisita esistenza spirituale che solo voi due condividete quando i vostri occhi si incontrano. Lui conosce il valore dell’oceano d’amore per te e per la tua bellezza nascosto dietro il suo sguardo e vuole che tu lo veda, lo capisca, ci nuoti dentro con lui.
Studi ufficiali recenti hanno dimostrato che gli occhi sono la soglia dell’anima, e lui ti sta mostrando la sua. Sei o no una ragazza fortunata?
Il seguace
Costui è il più devoto. Ti seguirà sino ai confini della Terra, letteralmente, che tu lo voglia o no. E’ così appassionato nei tuoi confronti che anche quando attraversi la strada, ti getti nei negozi a caso o salti sull’autobus diretto al lato opposto della città, lui ci sarà.
Anche quando chiami la polizia, ottieni un ordine di allontanamento, blocchi le sue telefonate fatte di respiri ansimanti, lui ci sarà.
Ti sta dimostrando che lui ci sarà sempre per te. Che sei così bella da suscitare in lui il bisogno di starti attorno in ogni momento. Che è uno psicopatico paziente e persistente. Sta aspettando fino a che tu sarai pronta ad amarlo. E sa di poterlo fare solo se sta sempre dove sei tu. Alla fine smetterai questo giochino in cui fa la difficile, perché in effetti le donne non hanno il diritto di dire “no”.
Tocca-tocca-toccami
Questo è l’uomo che siede accanto a te e subito allarga le gambe per farti conoscere la sua super-potente mascolinità, le dimensioni dei suoi genitali e – più importante di tutto il resto – per sfregare seduttivamente il suo duro ginocchio contro il tuo, soffice e donnesco.
Quando le vostre ginocchia si toccheranno, ci sarà uno shock elettrico fra voi due e lui lo sentirà, e tu lo sentirai. La natura fisica di quest’interazione farà sì che tu lo desideri: naturalmente, tu non sei mai stata toccata prima da un uomo, nel tuo puro, bianco, infantilizzato stato verginale, e questo contatto ti ha risvegliata.
Ora non puoi più vivere senza di lui, ora che ti ha toccata con i suoi jeans finti-Armani puzzolenti e macchiati di salsa chili. Puoi fuggire, puoi correre, ma non potrai dimenticare la sensazione di cruda energia sessuale che pulsa nel tuo ginocchio!