ORE 23:31 DALL’ HUFFINGTONPOST—IL MAGISTRATO CHE TUTTI AMIAMO DI PIU’ IN ITALIA (NON E’ VERO PER VOI?) PARLA DI PAPA FRANCESCO—OGGI, LO STESSO GRATTERI, A NEWS 24 HA DETTO: “QUESTO PAPA E’ IL PRIMO CHE NOMINA LA PAROLA “NDRANGHETA”—

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Papa Francesco in Calabria.

Nicola Gratteri: “Il pontefice rischia, in Vaticano c’è una lotta di potere” (FOTO)

L’Huffington Post
Pubblicato: 20/06/2014 15:56 CEST Aggiornato: 20/06/2014 16:01 CEST

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PAPA FRANCESCO

Alla vigilia dell’arrivo di Papa Francesco in Calabria, il magistrato Nicola Gratteri torna a parlare dei rischi che corre il pontefice. “Il Papa rischia? Certamente”, spiega il magistrato intervenendo a Trame.4, festival dei libri sulle mafie, in corso a Lamezia Terme. “Il rischio c’è soprattutto quando in modo sistematico si porta avanti un progetto per deviare il corso di un fiume. Così come rischia il magistrato, non quando arresta cinquanta persone perché questo è fisiologico, ma quando in modo sistematico non molla per vent’anni”.

Non è la prima volta che il procuratore aggiunto di Reggio Calabria sottolinea i rischi corsi dal pontefice in relazione alla mafia, soprattutto finanziaria. “Papa Francesco sta facendo innervosire la mafia finanziaria […]. Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero. E di certo ci stanno già riflettendo”,affermava lo stesso Gratteri a novembre dell’anno scorso.

Nel corso dei mesi, però, il magistrato ha rilevato un cambio di atteggiamento da parte del Papa che, se da un lato potrebbe aver mitigato il fastidio dei boss mafiosi, dall’altro potrebbe dipendere dalla stanchezza di fronte a una lotta di potere estenuante, in cui si mescolano capitali finanziari e scandali di pedofilia. Una stanchezza fisiologica che trova conferma, verrebbe da dire, in alcuni piccoli cambi di programma, come la decisione di sospendere le udienze generali per il mese di luglio e il recente annullamento di alcuni appuntamenti per “un’indisposizione”.

“Dal mio punto di vista – spiega Gratteri, intervistato da Andrea Purgatori sul suo libro Acqua Santissima. La Chiesa e la ‘ndrangheta – il Papa rischiava soprattutto quando, dopo il suo insediamento, nell’arco di una settimana, dieci giorni (considerati i tempi lentissimi della Chiesa), aveva messo in discussione tutto. Una rivoluzione: in Vaticano non era rimasta al suo posto nemmeno una sedia”.

Per Gratteri, negli ultimi tempi il pontefice ha ammorbidito i toni: “Questo Papa aveva alzato il tiro cominciando a parlare di IOR, mettendo in discussione la necessità che lo Stato Vaticano dovesse avere una banca e facesse affari. Ma da cinque, sei mesi, il Papa ha cambiato il suo tiro. Non parla più dell’organizzazione interna del Vaticano, ora parla dell’amore: abbracci, carezze e fotografie. Non parla più dell’architettura della Chiesa perché è un’operazione che si sta rivelando molto più rischiosa e difficile rispetto al momento in cui si era insediato. Prima sembrava una cosa facile, sembrava che presto avremmo visto una rivoluzione. Ma si vede che i lavori in corso hanno trovato roccia viva, granito”.

Secondo il magistrato, in Vaticano è in corso una “sfida di potere che nulla ha a che vedere con i poveri, col credo, con la religione o con la carezza agli ultimi. È un gioco di potere vero, di potere reale”. Un altro grande problema è poi quello della pedofilia – prosegue Gratteri – “che non riguarda solo l’Italia ma anche la Germania, il Canada e gli Stati Uniti. Lì sono state fatte operazioni finanziarie per sottrarre capitali della Chiesa che avrebbero potuto essere sequestrati per risarcire le vittime della pedofilia. Questo non è successo anni fa, ma nel 2014. Uno magari immagina di mandare il proprio figlio al catechismo e invece quel bambino torna a casa dopo aver subito violenze. E dopo che succedono queste cose, le vittime e le famiglie non possono nemmeno ottenere un risarcimento”.

Stanchezza, acciacchi e lotta di potere a parte, il Papa è pronto per la visita a Cassano allo Jonio. Prima di raggiungere la spianata di Sibari per la messa, Francesco si fermerà a pregare su una stele, realizzata da poco, che ricorda padre Lazzaro Longobardi, il sacerdote ucciso il 2 marzo scorso davanti alla chiesa dove viveva a Sibari. Poi proseguirà verso la spianata per il nuovo atto della sua Gomorra, una campagna per la legalità che va avanti ormai da un anno.

Leggi anche: La Gomorra di Bergoglio: da Lampedusa a Sibari un anno di campagna per la legalità. Francesco sabato in Calabria

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