ore 18:20 —-Pranzo di ferragosto è un film del 2008 scritto, diretto ed interpretato da Gianni Di Gregorio, all’esordio nella regia. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, il film ha vinto il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” chiara lo scopre oggi. Anche lei vi ha preparato un pranzetto…se sapete già tutto, scriveteci qualcosa por favor!

 

Gianni è costretto, suo malgrado, a dare asilo a tre anziane signore nell’appartamento che divide con la madre. Tra capricci, ripicche e smemorataggini si avvia a preparare per tutte il pranzo di ferragosto.
Pranzo di ferragosto è un film del 2008 scritto, diretto ed interpretato da Gianni Di Gregorio, all’esordio nella regia. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, il film ha vinto il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

 

 

trailer

http://www.youtube.com/watch?v=6W9JakdEZH4

 

un altro pezzetto

http://www.youtube.com/watch?v=bxL1US3c47I

 

 

intervista al regista –se passate sopra ai vari premi… // come dice lui: “sentite un calore”, un’umanità che mi “andrebbe anche bene”, dice chiaretta-ina, E A VOI?

https://www.youtube.com/watch?v=NeYo7MWiKLs

 

DA QUESTO SITO, LA RECENSIONE DEL FILM, CHE PRESENTO SUBITO SOTTO IL LINK:

http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?id=9836&mod=film

 

 

Recensione “Pranzo di ferragosto”

a cura di Giordano Rampazzi (voto: 7)
L’idea di “Pranzo di Ferragosto” nasce da una storia autobiografica. Gianni Di Gregorio, aiuto regista e collaboratore di Matteo Garrone – qui nelle vesti di produttore – ha dovuto misurarsi per lunghi anni con una madre (vedova) con una forte personalità e rinchiusa in un mondo tutto suo. Il regista trasteverino si è così inevitabilmente scontrato con l’universo degli anziani, scoprendone – e a volte apprezzando – i lati più vulnerabili ma anche quelli più potenti e vitali. Un giorno, a causa anche delle continue morosità nei confronti del condominio, il suo amministratore gli propose di “tenere” sua madre per le vacanze di Ferragosto, ma lui rifiutò. Da allora si è sempre chiesto cosa sarebbe successo se avesse accettato, finchè non ha deciso di farci un film, rimpolpando ovviamente l’accadimento (nel film si deve occupare di ben quattro arzille vecchiette) e incartandolo sotto forma di commedia all’italiana vecchio stile. Sentendolo particolarmente autobiografico, ha deciso di interpretare in prima persona – con buoni risultati, visti suoi trascorsi anche in campo recitativo – il ruolo di Giovanni, attorno al quale girano tutte le figure femminili del film, rigorosamente anziane e di grande personalità. Il dottore e l’amico di Trastevere sono invece due suoi amici d’infanzia, mentre l’amministratore è interpretato dall’attore teatrale Alfonso Santagata.
Il film funziona e diverte, per tanti motivi. Prima di tutto perché è una commedia che ha il coraggio – finalmente! – di durare 75 minuti. Forse, con qualche altra idea, che al regista di certo non sarebbe mancata, sarebbe potuto durare altri 20 minuti, incidendo però negativamente su tempi e ritmi, già piuttosto delicati in un film che ha per protagonista l’anzianità. Un altro aspetto che colpisce è la costante sensazione di essere immersi in quel mondo. Le situazioni sono infatti costruite in modo brillante e realistico, godendo della scelta perfetta delle attrici ultra novantenni, protagoniste di questo piccolo caso cinematografico. Molteplici gli spunti di riflessioni e buona anche la scelta di individuare il pranzo di Ferragosto come momento catalizzatore per un gruppo di anziani, contrapposti per definizione ai ritmi frenetici dei nostri giorni.
In “2001: Odissea nello SpazioKubrick scelse di far “recitare” al calcolatore HAL9000 delle filastrocche in procinto di morte, sottointendendo la circolarità (o la parabolicità, se si potesse dire) della vita. Chi invecchia torna in fondo bambino, sviluppando forme accentuate di egoismo ma generando al contempo situazioni paradossali e, soprattutto per uno spettatore, incredibilmente divertenti.
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