ADDIO AL POETA E REGISTA NELO RISI (DA REPUBBLICA, 18 SETT. 2015)—sotto:: ALCUNE POESIE DI NELO RISI SELEZIONATE DA ELENA F. RICCIARDI AL LINK DEL BLOG DI FABRIZIO CENTOFANTI

http://www.repubblica.it/cultura/2015/09/18/news/morto_il_poeta_e_regista_nelo_risi_fratello_di_dino-123119928/

 

 

Addio al poeta e regista Nelo Risi, fratello di Dino

Aveva 95 anni. E’ morto nella sua casa di Roma. Aveva accanto la moglie, la scrittrice di origini ungheresi Edith Bruck

 

ROMA – Addio al poeta e regista Nelo Risi, fratello di Dino. E’ morto, all’età di 95 anni, nella sua casa di Roma. Accanto a lui fino alla fine la moglie, la scrittrice e poetessa di origini ungheresi Edith Bruck. Nelo Risi, nato a Milano il 21 aprile del 1920 era da anni residente a Roma.

Dopo la laurea di medicina, Nelo Risi scelse di dedicarsi alla poesia. Esponente della generazione post ermetica, la sua prima raccolta è del 1941: Le opere e i giorni. Ma parallelamente si appassiona al cinema: in tutto otto film, un telefilm, documentari, e inchieste televisive.

Addio al poeta e regista Nelo Risi, fratello di Dino

Nel cinema il suo debutto è Andremo in città, del 1966, ma è ricordato soprattutto per Diario di una schizofrenica del 1968, tratto dal romanzo di Marguerite Sechehaye. Gli altri suoi film sono tutti legati all’analisi psicologica: Una stagione all’inferno, del 1971; Un amore di donna, del 1988.
TROVACINEMA: TUTTI I SUOI FILM
Nella poesia, si impone all’attenzione della critica con la raccolta Polso teso (1956). Nel 1961 pubblica Pensieri elementari, nel 1966 Dentro la sostanza. Con il passare degli anni, il bisogno di denuncia e l’impegno civile e politico diventano sempre più forti in lui. Con Di certe cose vince nel 1970 il Premio Viareggio. Poi arrivano Amica mia nemica del 1976, I fabbricanti del bello del 1983; Mutazioni, 1991; Il mondo in una mano, 1994. Tra le liriche si segnala anche Ruggine (2004). Nel 2006 gli viene assegnato il premio Dino Campana. Nel 2008, quando sembrava che la sua ispirazione fosse in fase calante, esce invece una delle sue opere più importanti:  Né il giorno né l’ora, riflessione sul tempo che passa e sulla morte.

Nelo Risi si dedica anche alla traduzione poetica. Lavora a traduzioni di Pierre Jean Jouve e delle Moralità leggendarie di Jules Laforgue;  traduce anche versi di altri poeti francesi: Guillaume Apollinaire, Max Jacob, André Rénaud, Raymond Queneau.

 

 

ALCUNE POESIE DI NELO RISI (2008)

 

Nelo Risi, Né il giorno né l’ora, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2008

Selezione testi di Elena F. Ricciardi

Pubblicato su

 

 

 

Piccole percezioni

Vuoto interiore

Non faccio pace col mondo
non voglio imparare sbagliando
troppe volte l’inciampo

Già sensibile alle seduzioni
ora volto le spalle alle cose

E’ un procedere in maniera oscura
eppure credevo di conoscermi bene
mi guardo dentro per una volta stando fuori

Evolversi

Da una sedia a rotelle
delimita l’illimitato
Dio- più sintetico espanso
con un battito di palpebre
d’un solo occhio ridisegna
l’universo oltre la soglia
che sempre in là porta il sapere

Itinerari fatali

Il problema è che io sono un vecchio e non vi
è neppure venuto in mente che valga la pena
di amarmi
(Freud a Hilda D., poeta e sua paziente)

Erede della tradizione

Nel gregge dei poeti
come un pittore a via Margutta
era consapevole di non essere stato

Dall’alto dei suoi anni
guardava con disagio al primo scritto
che gli aveva dato incerta fama
al tempo stesso alla fiacchezza
dei suoi temi più tardivi

Nato dal niente (aveva letto tutto ) nell’assillo
dell’angustia di pensare in modo nuovo
non gli riuscì di andare oltre la soglia
delle riviste di quartiere così ripetitive
o di un quaderno a pagamento

Eppure quel suo tema Gli Argonauti
se usato non era poi da sottovalutare
fu anche ricordato “poeta artigiano del
immaginario” vinse un premio

Sul tardi quella sera con una scheda in mano
di un Nietzsche perentorio che definiva
il linguaggio come una menzogna fu così
ridotto da rinunciare
a penetrare l’indicibile

Continuare…

che senso avrebbe
aver cura del tutto che non so
tanto da riempire un dizionario popolare
un tascabile d’enciclopedia

C’è un angolo di prato neanche poi
così lontano proprio al centro e di un ordine
dei cappuccini ora dismesso
con una panca zoppa e qualche frasca
del nespolo assecchito e lì mi siedo
sulle ginocchia ho i giornali del mattino
dicono quello che già so l’arcobaleno
sul declino di un mondo abbrunato
parole al vento così usate e sporche
che se ne vanno senza traccia

Ho vissuto con fiducia nel reale che non sento
il bisogno di portare con me niente
ho acquisito negli anni il piglio
di preservarmi dai vuoti dai richiami
del sociale dal come valutare gli incontri
lasciare al mezzo una conversazione le spalle
al banale limitare gl’inviti o a mattino inoltrato
fischiettare Mozart staccando la spina per cogliere
l’istante di vero che talvolta mi dà luce

Libro dei morti

Oggi mi sono ritrovato
sto quasi adagiato in un blocco
di porfido le mani ben composte
su dei fianchi appena abbozzati
doppiamente impietrito: ma è Thot!
non l’Ibis dei papiri no quello
dal viso di scimmia come le tante
incontrate nei villaggi semivuoti
e subito riconosciuto (questione di sangue)
abbiamo la stessa natura lui lo Scriba
il dio della parola creatrice
l’inventore dei concetti l’espressione del pensiero
l’ombra che va verso la luce poi si spegne
il principio della fine allorché l’angelo
cede alla storia…

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2 risposte a ADDIO AL POETA E REGISTA NELO RISI (DA REPUBBLICA, 18 SETT. 2015)—sotto:: ALCUNE POESIE DI NELO RISI SELEZIONATE DA ELENA F. RICCIARDI AL LINK DEL BLOG DI FABRIZIO CENTOFANTI

  1. Carine scrive:

    Riprendiamo, dopo mesi di colpevole silenzio, la rubrica internazionale, appoggiata dall’UNESCO, “Non c’entra assolutamente niente” ( in volgare “non c’entra una pippa”). Parliamo della lingua latina, latine loqui, rifacendoci all’aureo libretto di Ivano Dionigi: “Il presente non basta”, nel capitolo “Il latino al tempo di Twitter”, pag.89.
    ” Caratterizzato dalla “brevitas”, vale a dire da uno stile lapidario ed essenziale, il latino si rivela particolarmente allineato e consonante con il moderno linguaggio della comunicazione, tutto incentrato sulla semplificazione, sulla battuta, sullo slogan. Da questo punto di vista, per quanto possa sembrare paradossale, la lingua di Roma può trovare in Twitter un veicolo congeniale, un alleato fedele, un applicativo felice. Ciò avviene perché il latino è una lingua non analitica ma sintetica, grazie al sistema delle declinazioni- che permette di omettere articoli e preposizioni- e alla possibilità di sottintendere lo stesso verbo… Formidabili strumenti della “brevitas” latina sono l’uso complesso e pregnante dell’ablativo assoluto (“Caesare duce”, ” sotto la guida di Cesare”) e del participio congiunto (“cibo et potione completi”,”quando ci siamo riempiti di cibo e bevande”); costrutti quali ( “ab Urbe condita”,” dalla fondazione di Roma”) o( “ante” e “post Christum natum”, ” prima e dopo la nascita di Cristo”), che in italiano necessitano di espressioni contenenti astratti verbali…
    Qualche esempio tratto dalle “sententiae” ci darà conto del taglio e della forza mediatica della scrittura senecana: “suus nemo est”, nessuno appartiene a se stesso; ” protinus vive”, vivi immediatamente; “vindica te tibi”, riprendi possesso di te stesso; ” in te ipse secede”, ritirati in te stesso.
    Altre sentenze, oltre che dalla “brevitas” sono caratterizzate dalla “concinnitas”, cioè dalla simmetria formale: “non ille diu vixit, sed diu fuit”, egli non è vissuto a lungo, ma è stato al mondo a lungo, ” petita relinquimus, relicta repetimus”, lasciamo ciò che avevamo cercato, torniamo a cercare ciò che avevamo abbandonato.

  2. Carine scrive:

    Il linguaggio poetico è un linguaggio sintetico, che vuole concentrare nella parola il succo originario. Riprendo una frase della quarta di copertina del libro di Ivano Dionigi, “Il presente non basta”: ” A fronte della chiacchiera imperante e di una vera e propria anoressia del pensiero,il latino ci mette a parte di una triplice eredità: il primato della parola, la centralità del tempo, la nobiltà della politica”.

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