INNO DEI LAVORATORI, TESTO DI FILIPPO TURATI, MUSICA DI AMINTORE GALLI (1886)

 

 

Video realizzato a Roma il 20 febbraio 2012 all’Auditorium Parco della Musica in occasione dell’assemblea nazionale dei delegati e candidati della FLC CGIL alle elezioni per il rinnovo delle RSU.

Musiche di Amintore Galli su versi di Filippo Turati.
Arrangiamento e orchestrazione di Paolo Messa.
Esecuzione Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani.
Dirige il Maestro Fabio Mastrangelo.

 

 

[1886]
Testo di Filippo Turati
Musica di Amintore Galli

filippoturati

 

 

 Credevo che ci fosse già, ma non l’ho trovata, comunque un riferimento contro la guerra lo contiene. Il testo è ripreso da canti di lotta E conosciuto anche con il titolo di Canto dei lavoratori.

Da dire che Filippo Turati fu sempre uno strenuo oppositore della guerra e un pacifista convinto; fu questo uno dei tratti distintivi della sua azione politica. Per quanto riguarda l’ Inno, o Canto, dei Lavoratori, il testo, scritto da Filippo Turati nei primi mesi del 1886 su sollecitazione di Costantino Lazzari, venne pubblicato su “La Farfalla” (n. 10, 7 marzo 1886, Milano) e subito dopo dall’organo del Partito operaio italiano, “Il Fascio operaio” (a. IV, n. 118, 20 e 21 marzo 1886, Milano).

La musica fu composta dal maestro Amintore Galli e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano il 27 marzo 1886 nel salone del Consolato operaio in via Campo Lodigiano ad opera della Corale Donizetti.

L’inno ebbe subito una grandissima diffusione e fu tra i più amati dai lavoratori italiani.
[RV]

 

Su fratelli, su compagne,
su, venite in fitta schiera:
sulla libera bandiera
splende il sol dell’avvenir.

Nelle pene e nell’insulto
ci stringemmo in mutuo patto,
la gran causa del riscatto
niun di noi vorrà tradir.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

La risaia e la miniera
ci han fiaccati ad ogni stento
come i bruti d’un armento
siam sfruttati dai signor.

I signor per cui pugnammo
ci han rubato il pane,
ci han promessa una dimane:
la dima si aspetta ancor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

L’esecrato capitale
nelle macchine ci schiaccia,
l’altrui solco queste braccia
son dannate a fecondar.

Lo strumento del lavoro
nelle mani dei redenti
spenga gli odii e fra le genti
chiami il dritto a trionfar.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Se divisi siam canaglia,
stretti in fascio siam potenti;
sono il nerbo delle genti
quei che han braccio e che han cor.

Ogni cosa è sudor nostro,
noi disfar, rifar possiamo;
la consegna sia: sorgiamo
troppo lungo fu il dolor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Maledetto chi gavazza
nell’ebbrezza dei festini,
fin che i giorni un uom trascini
senza pane e senza amor.

Maledetto chi non geme
dello scempio dei fratelli,
chi di pace ne favelli
sotto il pie dell’oppressor.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

I confini scellerati
cancelliam dagli emisferi;
i nemici, gli stranieri
non son lungi ma son qui.

Guerra al regno della Guerra,
morte al regno della morte;
contro il dritto del del più forte,
forza amici, è giunto il dì.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

O sorelle di fatica
o consorti negli affanni
che ai negrieri, che ai tiranni
deste il sangue e la beltà.

Agli imbelli, ai proni al giogo
mai non splenda il vostro riso:
un esercito diviso
la vittoria non corrà.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

Se eguaglianza non è frode,
fratellanza un’ironia,
se pugnar non fu follia
per la santa libertà;

Su fratelli, su compagne,
tutti i poveri son servi:
cogli ignavi e coi protervi
il transigere è viltà.

Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.

inviata da Silva23/11/2007 – 12:15

Indicazioni bibliografiche

Nuovo Canzoniere Milanese, 2LP Il bosco degli alberi, Dischi del Sole DS 307/09 – 310/12

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