SALVATORE QUASIMODO, ALLE FRONDE DEI SALICI — —– ( DALLA RACCOLTA : ” GIORNO DOPO GIORNO “, 1947 )

 

 

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Salvatore Quasimodo (Modica1901 – Napoli1968) è stato un poeta italiano, esponente di rilievo dell’ermetismo. Ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell’età classica, soprattutto liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. È stato vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959

 

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Quasimodo a tre anni

 

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1950

 

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1920, quando si iscrive nel ’19 alla facoltà di ingegneria a Roma

 

 

 

 

Alle fronde dei salici

 

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

 

https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-19485

 

Questa lirica è stata pubblicata nel 1945 su una rivista, successivamente inserita nella raccolta Giorno dopo giorno (1947)—E’ una poesia di passaggio dall’ermetismo ad una poesia più attenta alla realtà sociale e alla solidarietà.

 

 

 

UN CONFRONTO—-

Il testo del salmo dal Salterio Chludov.

 

Salmo 137 (136) – Canto dell’esule

[1] Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
[2] Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,
[3] perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
[4] Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
[5] Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;
[6] mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
[7] Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom,
che, nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: «Spogliatela, spogliatela
fino alle sue fondamenta!».
[8] Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
[9] Beato chi afferrerà i tuoi piccoli
e li sfracellerà contro la pietra.

 

http://www.novena.it/sacra_bibbia/salmi/sal137.htm

 

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